Magazine Cinema

Molière in bicicletta, il sapore del teatro attraverso il cinema

Creato il 09 dicembre 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

il giudizio di Antonio Gentile

Summary:        

Molière in bicicletta, il sapore del teatro attraverso il cinema

Philippe Le Guay  riesce  a coniugare in modo originale il teatro di Moliére con il cinema, attraverso una regia attenta, realizzando una commedia teatrale dal sapore agrodolce. Le lunghe pedalate in bici nelle campagne francesi ci ricordano l’indimenticabile “Jules e Jim” di Truffaut e sembrano unire i tre protagonisti  attraverso i momenti più felici del film, con un mezzo di trasporto che ha ispirato molti classici cinematografici: “Ladri di bicicletta”, “Bellezze in bicicletta”, “Il Postino”, “Le biciclette di Pechino” il recente “Il ragazzo con la bicicletta” e tanti altri film che hanno segnato la storia della cinematografia dai tempi di Lumiere. Le continue ed esilaranti cadute di Serge e Gauthier dalle biciclette nel fiume ci riportano agli incidenti di percorso nella vita di tutti i giorni,  ma anche alle gag del passato, sempre nello stesso luogo, su una strada provinciale delimitata da verdi campagne e corsi di fiumi.

Il regista, probabilmente ispirato ai classici del passato, mette in luce il suo interesse primario nel riproporre i personaggi de “Il Misantropo” di Molière, riscoprendo il teatro attraverso il cinema. I tre protagonisti della commedia:  Fabrice Luchini (Serge), Lambert Wilson (Gauthier Valence) (il Merovingio nella saga di “Matrix”)  e Maya Sansa (Francesca),  entrano perfettamente nei ruoli proposti da Le Guay dando il massimo di se stessi nella recitazione,  attraverso  un continuo alternarsi di situazioni conflittuali e contrastanti sentimenti di grande amicizia. La giovane e avvenente Francesca,  interpretata da Maya Sansa riesce a dare il giusto entusiasmo al pessimista e solitario Serge e all’opportunista Gauthier che cerca in ogni modo di mettere in scena Il Misantropo, entrambi aspirano ad interpretare il personaggio di Anceste, ma chi tra i due sarebbe più indicato? Ogni personaggio attraverso la recitazione ritrova se stesso.

Molière in bicicletta

L’idea di Le Guay nel generare uno scontro forte  tra i due amici Serge e Gauthier, così diversi caratterialmente, prende forma attraverso la loro interpretazione di  “Filinte e Alceste”, assumendo pertanto le stesse caratteristiche dei personaggi contrapposti della commedia di Molière, lo stesso regista si racconta: “Un giorno mi recai sull’Ile de Ré, un’isoletta francese collegata alla terraferma da un ponte, per portare al distratto Fabrice Luchini un copione. Mentre raggiungevo casa sua in bicicletta mi sono perso, Fabrice è venuto a cercarmi anche lui in bicicletta e ci siamo ritrovati insieme a pedalare lungo gli stagni. Io allora gli dico – Sei un vero Misantropo confinato nel tuo rifugio! E lui inizia a declamare l’inizio dell’opera di Moliére. E’ proprio in quel momento che il film e il titolo, “Molière in bicicletta”, si sono materializzati davanti ai miei occhi”.

Inoltre nel film non mancano i riferimenti musicali a Jimmy Fontana con il suo pezzo “Il mondo” ascoltato in auto da Serge e Francesca e da loro cantato in un momento di nostalgica allegria, un tributo alla canzone italiana spesso presente nelle commedie nostrane degli anni andati, ma negli ultimi anni è la commedia francese a primeggiare in modo meritato nel panorama della cinematografia mondiale attraverso uno stile ironico, raffinato regalando il piacere di vivere il cinema.

di Antonio Gentile per Oggialcinema.net

Fabrice Luchiniil sapore del teatro attraverso il cinemaLambert WilsonMaya SansaMolière in biciclettaPhilippe Le Guay


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :