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Molière in bicicletta – recensione

Creato il 29 dicembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Molière in bicicletta è la nuova commedia di Philippe Le Guay con Fabrice Luchini, Lambert Wilson e Maya Sansa. E' uscita il 19 dicembre nelle sale italianePer gli amanti della commedia francese – sempre acuta e mai banale – è uscito il 19 dicembre Molière in bicicletta di Philippe Le  Guay.
Il film, presentato anche in anteprima al Torino Film Festival, è caratterizzato da un cast eccezionale: uno strepitoso Fabrice Luchini (Nella Casa – Le donne del 6° piano), Lambert Wilson (per chi avesse la sensazione di averlo già visto, ha interpretato il Merovingio in Matrix) e Maya Sansa oramai adottata ufficialmente dal cinema francese.

Serge Tanneur – Fabrice Luchini – è un attore di teatro che ha abbandonato la sua luminosa carriera, deluso e amareggiato dalla falsità dell’ambiente, e vive nascosto a l’Île de Ré, un’isola nell’Oceano Atlantico di fronte a La Rochelle e collegata al mondo tramite un lungo ponte. In questo poetico paese, dove tutti si muovono in bicicletta, lo raggiunge Gauthier Valence – Lambert Wilson – un collega e amico, famoso per il suo ruolo di medico in una serie televisiva.  Gauthier lo vuole spingere in una nuova prova: interpretare insieme il Misantropo di Molière, a teatro.
Tra mille lusinghe e ruffianerie riesce a convincerlo in parte: un periodo di prova di alcuni giorni in cui, chiusi in casa, proveranno fino allo sfinimento alternandosi nei ruoli di Alceste e Filinte, il Misantropo e l’amico, che tenta di farlo ragionare.
Tra giochi di parole, passeggiate in bicicletta e racconti sul teatro incontrano Maya Sansa, un’italiana un po’ scorbutica che vive a l’Ile de Re, ma non vede l’ora di andarsene.

Molière in bicicletta parla di due mondi che si scontrano, due culture e formazioni diverse: da un lato l’attore intransigente che non accetta nessun tipo di compromesso, valutandolo come ipocrita; dall’altro l’attore televisivo indulgente, abituato proprio a quegli stessi compromessi tanto odiati dal primo.
Ma è anche lo stesso mondo vanitoso, orgoglioso e pieno di pretese che è il teatro, che li unisce, facendo scoprire loro che, in fondo, stanno creando qualcosa di veramente bello.

Molière in bicicletta è un film che si deve godere, a tutti i costi, in lingua originale. Non ha senso, infatti, ascoltare i giochi di parole e le battute di Molière in Italiano, perché non si riuscirà a comprendere la difficoltà di esecuzione di un atto e la bellezza complicata e aspra della commedia francese.

E’ una commedia caustica e divertente, dal retrogusto amaro. Di sicuro Molière in bicicletta è un film intellettuale da vedere con la mente sveglia e pronta a recepire tutte le – infinite – parole.


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