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Molto esposti medici e personale sanitario per quanto concerne l'Ebola in Africa occidentale / Si sono registrati anche decessi

Creato il 26 agosto 2014 da Marianna06

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Oltre 240 membri del personale medico mobilitato per fare fronte all’epidemia di Ebola in Africa Occidentale sono stati infettati e almeno la metà sono morti, incluso il medico liberiano Abraham Borbor, curato con il farmaco sperimentale Zmapp.

I numeri sono forniti dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms/Who) ,che parla di cifre “senza precedenti” per i medici impegnati nella lotta contro la febbre emorragica.

Il pesante bilancio viene spiegato con plurimi motivi: la mancanza  ricorrente di equipaggiamento adeguato per la protezione o il suo utilizzo errato, ma anche la mancanza di personale qualificato per un’emergenza di questa portata e la spinta emotiva e solidale, che ha portato medici e infermieri in diversi casi a lavorare nei centri di isolamento degli infettati a rischio della vita.

Secondo l’agenzia dell’Onu, inoltre, la propagazione del virus nei centri urbani ha aumentato il rischio di contatti involontari fra personale medico e casi non ancora diagnosticati.

Né i medici né l’opinione pubblica avevano familiarità con Ebola e la sua evoluzione – dice l’Oms/Who – e a fronte della presenza di malattie infettive con sintomi simili (come malaria o tifo) non ci si attendeva di dover affrontare il temuto virus.

Le gravi perdite per il personale medico si riflettono sui quattro paesi della regione interessati dall’epidemia, Guinea, Liberia, Sierra Leone, Nigeria.

“Lo sforzo per combattere Ebola non è una battaglia ma una guerra che richiede la collaborazione di tutti per lavorare insieme duramente ed efficacemente” ha detto ieri l’inviato dell’Onu David Nabarro, ipotizzando ancora sei mesi di impegno per sconfiggere il virus ,che ha infettato più di 2600 persone, uccidendone ben 1427.

Intanto nelle ultime ore la Costa d’Avorio con misure restrittive ha chiuso subito la frontiera con Guinea e Liberia, come aveva già fatto nei giorni scorsi il Senegal.

Il Sudafrica non consente l'ingresso a persone provenienti dai Paesi incui il virus è maggiormente diffuso.

E il Botswana è in stato d'allerta dopo il caso registrato nella parte nord-occidentale della  Repubblica democratica del Congo.

Insomma è enorme emergenza  un po' in tutto il continente africano.

 

      a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 


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