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Momento depressivo di un'aspirante magra

Creato il 17 maggio 2011 da Taccodieci @Taccodieci
Avete mai provato il senso di imbarazzo di chi si trova nudo davanti a milioni di persone che lo guardano? A me stamattina è accaduto e avrei voluto che una voragine, misteriosamente apertasi nel pavimento, mi inghiottisse portandomi fin nelle viscere della terra.Non che fossi nuda, ma quasi quasi avrei fatto una figura migliore se lo fossi stata.
Stamattina avevo un meeting importante e, non appena tutti hanno preso posto e la riunione è iniziata, mi sono guardata attorno. Senso di disagio a mille.Tutti avevano una camicia, tanto per dirne una, mentre io avevo una maglietta con le maniche corte. Nessuno aveva una maglietta con le maniche corte, neanche mezza persona, e in mezzo a tutte quelle eleganti camicie le mie braccia risaltavano come due cotechini in una partita di shangai. Per tutto il meeting non sono riuscita a levarmi questo pensiero dalla testa. Ad un certo punto mi sono infilata la giacca, ma era evidente che stavo schiattando di caldo e che pertanto ero a disagio.Tutti avevano una cartellina professionale in mano, mentre io avevo un block notes ed una penna rosa con una pubblicità che però scrive benissimo. I miei appunti, per questo, non potevano che essere stupidi.Tutti avevano dei pantaloni che parevano disegnati addosso (o almeno così mi pareva), mentre io indossavo un paio di comodi pantaloni di lino ariosi che, fino a ieri, mi pareva stessero benissimo, ma che oggi mi sembravano ridicoli.Tutte erano fresche di parrucchiere, mentre io mi sono lavata i capelli ieri sera e stamattina li ho ravvivati in fretta con un colpo di spazzola.Mi sono sentita brutta, goffa, grossa e cessa. Mi sentivo come una ragazzina imboscata ad una riunione di "grandi", anche se razionalmente capivo di essere al posto giusto nel momento giusto. I miei vestiti non c'entravano niente, i miei capelli non c'entravano niente, niente di me c'entrava un [@##° di niente in mezzo a quella gente, ed io rimpiangevo il croissant che mi ero appena mangiata al welcome coffee. Sembravo una di quelle femministe incazzate e incazzose che sentono il bisogno di gridare al mondo “io sono intelligente, non ho bisogno di perdere tempo a preparami per sentirmi gnocca”.Mi sono sentita terribilmente a disagio per tutta la riunione, mi sembrava che tutti mi guardassero e distogliessero lo sguardo non appena mi voltavo. Mi risollevavo pensando che, se il meeting fosse terminato presto, avrei sempre potuto fare dello shopping e comprare una camicia per adeguarmi al trend, così glie l'avrei fatta vedere io, al prossimo incontro.
Così è stato: il meeting è terminato in anticipo ed io mi sono fiondata in autostrada, con direzione centro commerciale.Ho girato e rigirato tra i negozi alla ricerca di quello "giusto". Alla fine ne ho individuato uno e come una macchina da guerra ho puntato dritta alle camicie. Ne ho guardata qualcuna ed alla fine ho optato per una camicetta rosa, un po' sfiancata, con le maniche a tre quarti, vista la stagione. Ricordo distintamente di aver pensato "aspetta va, che provo una L, che se poi provo una M e mi sta stretta mi deprimo, invece se provo una L e mi sta larga diamo una svolta alla giornata". Con una taglia L in mano sono entrata nel camerino, ho indossato la camicetta. Fianchi a posto, decoltè a posto, braccia... le maniche mi stavano sulle braccia come due lacci emostatici!Ho avuto la sensazione di essere grassissima, ho maledetto i dieci anni di nuoto fatti da piccola (ma non potevo scegliere danza classica, come tutte le mie amiche? No, perchè io dovevo fare la [@##°di alternativa e fare il [@##° di nuoto!).In quel claustrofobico e triste camerino mi è sceso un lacrimone.Al diavolo la camicia, al diavolo tutte le camicie del mondo. Al diavolo i meeting dove si incontrano persone che provengono da altri pianeti, al diavolo... al diavolo tutto quanto.Ho lasciato quella camicia emostatica nel camerino, ho ripreso l'auto e sono andata a riflettere davanti alla palestra a cui mi sono iscritta, che aprirà i battenti ufficialmente il prossimo 23. Se fino a ieri mi sentivo una pazza ad aver sottoscritto quell'abbonamento annuale, ora non vedo l'ora che arrivi, questo [@##° di 23.
La Redazione

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