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Mondiali 2014, Social Top Ten: adios Spagna!

Creato il 19 giugno 2014 da Commarebradipina

Social top-ten

Copiando spudoratamente il titolo da Gazebo, che è una delle mie trasmissioni preferite (per forza, è l’unica non sportiva che guardo…), faccio una lista dei dieci migliori post sui social network su un tema specifico di questi Mondiali, ossia l’eliminazione della Spagna. Di solito noi facciamo liste di 5 (perché ci ispiriamo ad Alta Fedeltà), ma stavolta raddoppiamo solo perché ci piace come suona “Social Top Ten”. Purtroppo non abbiamo Makkox per i disegnini, quindi metteremo un banalissimo elenco numerato.

Dalla 10 alla 1 ecco le migliori cose viste sui social network tra ieri sera e stamattina

10) Qualcuno si è preoccupato che la Spagna di cui si parlava tanto ieri sera fosse Ivana

Ivana Spagna

9) E poi c’è chi fa notare che l’autore del secondo gol, Aranguiz, ha avuto qualche problema a indossare la divisa di gioco…

Aranguiz

8) Questa è una foto che ha girato parecchio non solo sui social, l’uomo ritratto è un genio assoluto e totale

Adios Spana

7) Si è scherzato molto su Diego Costa che vorrebbe cambiare idea e tornare a essere brasiliano

Diego Costa chiama Felipe Scolari

6) Questo non è propriamente sulla Spagna ma mi piace lo stesso

Materazzi

5) Ecco quella che potrebbe essere la vera spiegazione dell’abdicazione di Juan Carlos

Juan Carlos

4) C’è chi giustamente si confonde

Juan Carlos allenatore

3) Sul terzo gradino del podio metto questa grafica specificando subito che è stata fatta dal team social di una casa editrice mia amica, ma non l’ho scelto per amicizia, ovviamente, ma perché mi piace (anche perché non ci guadagnano niente)

La Spagna abdica

2) Sul secondo gradino ecco invece un brevissimo video che rende bene l’idea di quanto è durata l’avventura della Spagna in Brasile con l’aiuto dei Simpson


 

1) Al numero uno il finto Diego Costa che chiede, per conto di un amico, quante volte si può cambiare nazionalità (è stato re-twittato oltre 45mila volte)

Finto Diego Costa

 

Socialmente vostra,

Maria Diega Zora


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