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Mondiali di Calcio 2014: il tempo segnato dal calcio in un paese diviso a metà

Creato il 13 giugno 2014 da Marianocervone @marianocervone
Mondiali di Calcio 2014: il tempo segnato dal calcio in un paese diviso a metà Più di ogni altro evento, i Mondiali di Calcio sono senza dubbio quelli che ci fanno avvertire lo scorrere del tempo. Sì, perché quando si pensa a quello passato, non ci si riferisce all’anno precedente, ma a quattro, e in quasi un lustro ne succedono di cose: cambiamo cellulare, partner, forse anche casa o lavoro, cambia radicalmente la nostra vita, e se proviamo a rivederci in quelle foto d’estate in cui da balconi e terrazzi con TV accese, birre e vuvuzela tifavamo per l’Italia in Africa, ci scopriamo persone completamente diverse, non solo nella moda, nel taglio di capelli o colore, o per aver messo o perso qualche chilo. Ma nell’anima. Cambia lo spirito con cui ci sediamo davanti al televisore per vedere la nostra nazionale contendersi il titolo. Io ho provato comunque a calarmi nello spirito sportivo, facendomi uno scatto brasiliano, quasi come una Alessandra Ambrosio che senza dubbio fa più bella figura di me avvolta nella bandiera verde, gialla e blu. Quest’anno è toccato al Brasile ospitare la Fifa World Cup, e se nel 2010 era toccato a Shakira e al suo waka waka dare inizio ai giochi (che quest’anno comunque ha pubblicato la furbata Dare La La), ieri ad inaugurare la cerimonia di apertura ci ha pensato Pitbull in coppia con la collega (ormai storica) Jennifer Lopez e la cantante brasiliana Claudia Leitte, cantanto We are one (Ole ola), un brano meno d’impatto rispetto a quello della cantante colombiana di quattro anni fa, o forse è il nostro animo che in quattro anni è cambiato, e recepisce un brano fresco, allegro, che dà energia, con minor ottimismo di quanto prima facessimo. Forse colpa delle critiche, che non sono mancate, tra cui quella di affidare alla cantante brasiliana pochi versi in portoghese sul finale del brano, che abbia poco di “brasiliano” e che non c’entri nulla con il calcio. Lo show, in diretta in mondovisione, è stato senza dubbio mastodontico, vedendo una Jennifer Lopez in splendida forma, anche se visibilmente tesa, che non ha saputo rendere dal vivo la verve che invece mette nei suoi videoclip. Ma le critiche di questo mondiale 2014 non si sono fermate al solo inno scelto dalla Fifa. In molti infatti lamentano i miliardi sprecati nell’investimento della preparazione di questo grande evento, a svantaggio dei tanti brasiliani che muoiono di fame e vivono in condizioni di povertà assoluta nelle ormai famigerate favelas. Probabilmente è anche il triste rovescio della medaglia che non ci consente di goderci appieno questo mondiale, e non soltanto il fatto che in quattro anni ci ha trovati tutti un po’ impoveriti e provati da un’economia che stenta a decollare e da una politica che sembra continuare ad annaspare facendo poco o nulla. La prima partita è stata giocata profeticamente proprio dal Brasile, che ha battuto alla fine per 3 a 1 la Croazia, segnando la prima vittoria, e il mio augurio più grande è che questo paese straordinario, coloratissimo e povero, gioioso e triste possa vincere la coppa per una vita migliore.

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