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Mondiali, tra numeri e percentuali

Creato il 07 settembre 2011 da Ilgrillotalpa @IlGrillotalpa

Mondiali, tra numeri e percentualiIl bravo Giacomo Bagnasco su Il Sole 24 Ore scatta una foto curiosa ai Mondiali…

I Mondiali di rugby in numeri: una serie di dati che ognuno può manipolare come vuole, per tirare fuori un bel po’ di informazioni e curiosità. Ecco il bilancio delle sei edizioni disputate finora, dal 1987 al 2007, con un primo elemento che balza agli occhi in maniera piuttosto evidente: il numero limitato di squadre (24 in tutto, 25 se si considera la Russia, new entry dell’edizione 2011) presenti almeno una volta alla fase finale della competizione. Il rugby come circolo abbastanza chiuso, insomma. Rispetto alla prima edizione, nella seconda si è inserita solo Samoa, nella terza l’unica novità è stata la Costa d’Avorio, nella quarta (con il passaggio da 16 a 20 squadre) si sono affacciate Namibia, Uruguay e Spagna, mentre nel 2003 è toccato alla Georgia e nel 2007 al Portogallo.

Le sempre presenti sono 12 (oltre all’Italia, Argentina, Australia, Canada, Francia, Galles, Giappone, Inghilterra, Irlanda, Nuova Zelanda, Romania e Scozia), così come 12 sono le squadre che sono riuscite a passare almeno una volta il primo turno e a raggiungere i quarti di finale: Argentina, Australia, Canada, Figi, Francia, Galles, Inghilterra, Irlanda, Nuova Zelanda, Samoa, Sudafrica e Scozia. Sempre presenti ai quarti Australia, Francia, Inghilterra, Nuova Zelanda, Scozia e, dal 1995, anche il Sudafrica (escluso dalle prime due edizioni a causa dell’apartheid). Solo otto team (Argentina, Australia, Francia, Galles, Inghilterra, Nuova Zelanda, Sudafrica e Scozia) hanno centrato almeno una volta il traguardo della semifinale. Da notare, a proposito, che Nuova Zelanda e Francia hanno il record di presenze in semifinale, essendoci arrivate cinque volte su sei. E solo cinque formazioni si sono avvicendate in finale (due volte il Sudafrica, con due vittorie; tre volte l’Australia, con due vittorie e una sconfitta; tre volte l’Inghilterra, con una vittoria e due sconfitte; due volte la Nuova Zelanda, con una vittoria e una sconfitta; due volte la Francia, con altrettante sconfitte).
Brilla il 100% del Sudafrica al momento decisivo, e d’altronde gli Springboks sono anche il XV con la migliore percentuale di successi sul totale delle partite giocate: 21 su 24, equivalente all’87,5 per cento. Seguono Nuova Zelanda (30 su 36, 83,3%), Australia (28 su 34, 82,4%), Francia (26 su 36, 72,2%) e Inghilterra (25 su 35, 71,4%). Oltre il 50% si mantengono anche la Scozia (17 su 29, il 58,6%) il Galles (14 su 25, 56%) e l’Irlanda (13 su 25, 52%).

Sul versante opposto ci sono cinque Nazionali che alla Rugby World Cup non hanno mai vinto una partita: 0 su 3 per Costa d’Avorio e Spagna (rispettivamente nel ’95 e nel ’99), 0 su 4 per il Portogallo (nel 2007), 0 su 6 per lo Zimbabwe (1987 e 1991, due edizioni senza gioie) e infine lo 0 su 11 della Namibia, che detiene il record del maggior numero di partecipazioni (tre, nel 1999, 2003 e 2007) senza aver ottenuto una sola affermazione. Altra curiosità: su 233 partite giocate nelle sei fasi finali solo due sono finite in parità: tra Scozia e Francia, nel 1987, e tra Giappone e Canada, nel 2007. Erano, ovviamente, incontri della fase a gironi, non a eliminazione diretta. Dai quarti in poi, invece, si è dovuto ricorrere tre volte ai supplementari: nel 1995 il Sudafrica ha battuto la Nuova Zelanda nella storica finale di Johannesburg, “benedetta” dalla presenza di Nelson Mandela; nel 1999 l’Australia ha prevalso sul Sudafrica in semifinale e poi è andata a prendersi il titolo contro la Francia; nel 2003 l’ultima parola fu di Jonny Wilkinson, che con un drop a 30 secondi dal termine dell’”extra time” regalò la Coppa all’Inghilterra contro gli australiani padroni di casa..

L’Italia ha invece ottenuto diverse soddisfazioni, ma, con Giappone e Romania, appartiene al gruppetto delle squadre che, pur essendo sempre state presenti, non hanno mai superato la fase a gironi. Il bilancio dei 20 incontri dice 7-13, con una percentuale di vittorie del 35 per cento. Basterebbero le vittorie con Russia e Usa per migliorarla, ma l’unico, vero exploit sarebbe il passaggio del turno: sotto con l’Irlanda, allora, il 2 ottobre a Dunedin.

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