Magazine Mondo LGBTQ

Money money money

Da Allthebeauty
Money money moneyFoto presa qui.Musica come da titolo.
Non so se lo sapete, ma agli americani non piace importare i telefilm. Preferiscono il made in U.S.A., loro, con l'accento americano, le facce americane, le macchine americane e tutto il resto. Così rigirano, quando qualcosa d'oltreoceano non è male. Quest'anno hanno rigirato Skins. Hanno comprato i diritti delle prime due stagioni (il primo cast, per intenderci), tenuto qualche nome, censurato le parolacce (coperte da un fastidiosissimo bip) e patinato abbastanza da crederlo vendibile. Lasciando perdere il fallimento del remake (a riguardo si è già scritto all over the web), volevo parlarvi di Tea.Tea è la licenza poetica che l'America si è presa nei confronti di Skins. Tea è, allo stesso tempo, Maxxie delle prime due serie e Naomily delle utlime due. Tea è uno specchietto per allodole, perché i produttori televisivi sanno che le lesbiche vendono, e allora perché aspettare il cambio di cast per avere quello che l'Inghilterra ha avuto con Emily e Naomy? L'imperativo categorico è (ed è sempre stato, lo so) il denaro, e nel mondo della televisione un uovo oggi è meglio di una gallina domani. Quindi Tea appare dalla prima puntata, con ben dichiarati i suoi gusti sessuali fin dai minuti iniziali, e, giusto per essere sicuri, ricoperta di stereotipi dalla testa ai piedi. La ragazza, infatti, oltre ad essere vestita e a muoversi come solo Kristen Stewart sa fare, è di origini italiane (ai tempi di Will&Grace, solo qualche anno fa, si diceva che "tutti i maschi italiani sono gay", oggi il paradigma deve essersi allargato), con una famiglia, se non disastrata, decisamente sui generis. Ha inoltre una facilità al rimorchio, e un'allergia alle relazioni, da far impallidire Shane e Frankie, compreso il far perdere la testa al ragazzo etero di turno. Ma non è tutto, signori: Tea ha anche una nonna lesbica! Io ce li vedo, autori e produttori, pronti a lanciarsi su una piscina di soldi come Zio Paperone.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazines