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Monica Nardella, una Turista di mestiere

Da Agriturista
Fes

Fonte: Turista di mestiere


Turista di Mestiere

Volendo saperne di più sulla sua avventura di blogger di viaggi e di viaggiatrice poco convenzionale, le abbiamo chiesto di rispondere ad alcune domande.

1. Monica, quando e come ti sei resa conto che i classici luoghi “turistici” non facevano per te e che avevi bisogno di andare alla ricerca di qualcosa di diverso?

Quando mi sono accorta che l’esperienza più autentica me la regalava la gente del posto e per vederla, non potevo restare nell’itinerario “classico” (dove continuavo a imbattermi in frotte di turisti): dovevo uscire dalle rotte più battute e perdermi nella città.

2. Com’è nata l’idea di Turista di Mestiere?

Dalla constatazione che i miei amici, al mio ritorno, mi tempestavano di domande sul viaggio e dopo l’ennesima mail che scrivevo con tutti i dettagli e le info utili, mi sono resa conto che avrei potuto risparmiare tempo e fatica mettendo tutto online. Devo confessare però che Turista di Mestiere nasce prima ancora su carta: conservo (gelosamente) i diari di viaggio trascritti su taccuini colorati che rileggo volentieri quando voglio rivivere le emozioni di qualche esperienza particolare.

3. Oltre alle tantissime informazioni e racconti di esperienze personali legate ai viaggi che possiamo trovare in rete, esiste un numero infinito di guide e libri di viaggio. Quanto influisce secondo te l’”opinione dell’altro” al momento di scegliere la meta o l’itinerario, ma anche le modalità di un viaggio?

Secondo me tantissimo! Una bella esperienza di viaggio, scritta con emozione e partecipazione è letteralmente contagiosa: magari una meta conosciuta solo attraverso gli occhi di un altro viaggiatore può diventare la nostra prossima destinazione e lo stesso vale per itinerari e modalità di un viaggio. Attingere dalle esperienze di persone come noi è in un certo modo rassicurante, comodo e soprattutto economico!

Bangkok

Fonte: Turista di mestiere

4.Com’è cambiato il modo di viaggiare da quando esiste la web 2.0?

Molto, ed è strettamente legato al discorso solo accennato nel punto 3. Oggi il mondo è letteralmente a portata di click. In una manciata di secondi possiamo percorrere in lungo e in largo il globo terrestre senza spostarci dalla nostra sedia. E’ magnifico, purché poi si parta davvero! Oggi la diffusione e la condivisione capillare delle informazioni e delle esperienze altrui permettono a tutti di intraprendere un viaggio che magari solo qualche anno fa era appannaggio esclusivo di persone benestanti. Si compra un volo, si raccolgono le informazioni utili, si lascia il giusto spazio all’imprevisto (indispensabile per rendere il proprio viaggio un’esperienza unica) e si parte!

5. Il turismo rurale è, secondo te, un tipo di turismo alternativo? Esperienze?

Esperienze dirette di turismo rurale non ne ho ancora fatte ma lo considero una forma di turismo interessante e indubbiamente in forte crescita. L’appeal per il viaggiatore non è semplicemente il contatto diretto con la natura ma sono la scoperta, di un territorio attraverso le tradizioni, la cultura, i prodotti tipici. La comunità che si voca al turismo rurale riscopre le proprie radici condividendo e valorizzando le proprie risorse e per un viaggiatore che viene dalla città, dai rumori, dal caos, non c’è forma di viaggio migliore.

6. Qualche consiglio per chi vuole iniziare un travel blog?

Raccontarsi attraverso il viaggio, interagire con i propri lettori. Non mentire, perché senza credibilità si resta una pagina con parole senza senso. E interagire con gli altri viaggiatori, perché si impara tanto ascoltando e leggendo.

Turista di mestiere

Fonte: Turista di mestiere

7. Pro e contro del lavoro di travel blogger?


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