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Monselice – Due giornate per parlare di diritti dei bambini

Creato il 12 maggio 2014 da Elena Babetto @BabettoElana
“Quello che noi facciamo è solo una goccia nell'oceano, ma se non lo facessimo l'oceano avrebbe una goccia in meno.” – Madre Teresa di Calcutta
Ho pensato di iniziare così questo articolo, per dare un senso a quella che è stata la prima fiaccolata per i diritti dei bambini che si è svolta a Monselice la sera del 9/5.
Una preparazione durata mesi per una serie di eventi ad alto contenuto morale, sociale, culturale ed educativo per cercare di portare al ricordo quotidiano di tutti, un tema così delicato e allo stesso tempo drammaticamente diffuso (ma non dai media) come quello dei diritti violati ai bambini nel mondo.
Con l’esposizione di una mostra di disegni delle scuole primarie e secondarie di primo grado del paese, si è voluto capire cosa vedono i nostri bambini con i loro occhi e quale diritto sentono più caro. Una proposta di impegno che alcuni di loro hanno voluto accogliere dando un contributo partecipativo a questa realtà che riguarda i loro coetanei, nati in ambienti e paesi meno fortunati del nostro. Sarebbe carino riflettere su questo punto, fondamentale per capire chi decide che questi paesi debbano restare in certe condizioni, per non nascondere la verità ai futuri protagonisti di questa nostra società: i nostri figli. Ma andiamo oltre…
Dopo l’esposizione c’è stata una fiaccolata, accompagnata dalle sensibili riflessioni di Antonio Stasolla, con striscioni e braccialetti luminosi fino all’arrivo nella piazza dove ad accoglierci, c’erano una violinista ed un tastierista che ci hanno emozionati con la colonna sonora di Schindler’s List.
Da qui, l’intervento toccante e diretto di Huda Dachan, che ha illustrato alla perfezione la realtà che da anni scorre nelle terre della Siria, terre macchiate di sangue di civili oramai inermi, ricordando nell’occasione la strage avvenuta nella scuola di Aleppo pochi giorni fa, mentre era in corso una mostra di disegni sulla rivoluzione; disegni che avevano fatto dei bambini come i nostri, ma che purtroppo sono stati macchiati del loro stesso sangue. La mostra infatti è stata interrotta da un bombardamento causando diversi morti. Stento a credere che in un contesto simile vi era la possibilità di colpire dei terroristi per proteggere il popolo siriano “come continua a denunciare Assad” e sono certa che il suo intento era lo stesso di sempre, ma anche su questo soprassediamo.  Il secondo intervento ha visto protagonista Don Luigi Merola, che ha riportato alla platea del corteo, con il suo modo ed accento simpatico tipicamente napoletano, la realtà che ancora oggi vive e dirige i quartieri di Scampia e i loro abitanti, realtà radicatasi anche al nord, che inquina la vita di moltissime persone, di intere famiglie, impendendone la libertà ed educando bambini alla delinquenza come unica scelta di vita.
La serata si è conclusa così e tra saluti e ringraziamenti ci siamo ritrovati la mattina seguente presso la sala della mostra con la fantastica Maria Chiara, una ragazza con sindrome di down che grazia alla comunicazione efficacie, è riuscita a scoprirsi e a farsi scoprire l’animo, scrivendo libri di poesie. Una dote innata che si portava con sé da sempre ma che senza l’utilizzo del computer, sarebbe rimasta soffocata. Ad oggi Maria Chiara ha vinto 40 premi nazionali. La madre ci ha brevemente raccontato la sua storia, fatta di momenti di difficoltà ma anche di incredibile gioia grazie al suo carattere forte e tenace che l’ha sempre contraddistinta. Maria Chiara infatti, dopo aver superato con buoni voti la terza liceo si è vista negare la possibilità di continuare a studiare, per la complessità del suo modo di comunicare con gli altri: un computer. Grazie all’amore dei suoi genitori che l’hanno aiutata a superare questo brutto momento caratterizzato anche da una forte regressione,( e cambiando regione iscrivendo Maria Chiara in un’altra scuola) è riuscita a concludere gli studi conquistando così un altro suo grande traguardo.
Due giorni di emozioni continue e di inqualificabile arricchimento personale, collegato da un filo comune che ha unito tante realtà diverse ma allo stesso tempo uguali con forti ideologie fondate sulla verità, sulla libertà e sulla rivendicazione dei diritti che dovrebbero essere uguali per tutti, ovunque.
Ho avuto l’onore di essere parte integrante dell’organizzazione, partecipando come referente di Child Again, progetto congiunto con le associazioni Onsur e Ossmei, attive da diverso tempo a sostegno del martoriato popolo siriano.
Ho avuto l’onore di condividere questa intensa esperienza con Huda Dachan del progetto Child Again, che ha accettato il mio invito e che mi ha accompagnata in questa esperienza, dandomi lezioni su campo.
Ma tutto questo non sarebbe stato possibile senza  Antonio Stasolla, referente di Aifo, Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau, che da molti anni lotta e si espone  con straordinaria tenacia ed inestimabile impegno per i diritti dei bambini di tutto il mondo, contro il loro sfruttamento, che continua indisturbato sotto gli occhi indifferenti del mondo e dei potenti. Ed è per questo che ti ringrazio con tutto il cuore Antonio, per avermi presa con te in questa fantastica missione che è la vita, che vissuta così, ha tutto un altro senso.
Un ringraziamento anche al comune di Monselice che ha messo a disposizione gli ambienti e le attrezzature.
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