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"Monti" e buoi dei partiti tuoi

Creato il 19 dicembre 2012 da Ilrattodellospazio
Per certi versi Monti è l'unico soggetto capace di sparigliare gli esiti delle prossime elezioni politiche. Eppure, da senatore a vita, è l'unico che non ha nessuna necessità di fare campagna elettorale. In ogni caso le sue mosse sono osservate con attenzione da tutti i partiti. Berlusconi lo vuole come leader dei moderati, a minuti alterni quando non lo attacca come responsabile della crisi economica. Una parte del PDL sta pensando alla fuoriuscita dal partito, l'ala "montiana", preferendolo a Berlusconi come leader, mentre un'altra sta facendo la stessa cosa per i motivi opposti. E, come detto, c'è Berlusconi che lo candida e lo denigra. Ed è anche comprensibile: l'elettorato berlusconiano è antimontiano, ma i c.d. "poteri forti" che hanno sostenuto fino ad oggi Berlusconi sono fortemente montiani. La Lega è antimontiana per eccellenza, certo sarebbe bizzarro un nuovo centrodestra con Monti suo candidato, supportato da Berlusconi e Maroni. L'esito elettorale (negativo) è facile supporlo. Il nome di Monti è il primo sulle agende dei "centristi", dagli esistenti UDC e FLI alle varie componenti (Montezemolo) che si stanno formando, magari anche "decomponendosi" dal PDL. Monti è un moderato, cattolico, una figura internazionalmente autorevole, un tranquillo settantenne. Quella è l'area di riferimento e, come detto da altri, in un paese normale sarebbe lui (od uno come lui) il leader in contrapposizione a quello progressista (Bersani). Ma una "discesa in campo" di Monti è malvista anche dal PD, il quale ha al suo interno delle componenti cattoliche e moderate che potrebbero cogliere l'occasione per fare il salto della quaglia (come Rutelli ed altri nel passato). Ci sono strani cattolici a sinistra, per i quali vengono prima gli editti vaticani della carta costituzionale. Nonostante, quindi, tutti tirino o spingano Monti in varie direzioni, è probabile che alla fine -restando Berlusconi (oppure il suo "Malaussène": Alfano) il candidato del centrodestra- il Professore non si schiererà, e poi verrà scelto quale Presidente della Repubblica, a garanzia non solo dei moderati italiani, ma anche delle attese internazionali. Certo, fino a febbraio molte cose potrebbero cambiare, ma se Berlusconi non s'inventa qualche "magia" è facile che il PDL perda effettivamente dei pezzi, e che la Lega preferisca non legare il proprio destino a quello del vecchio caudillo morente. Se così fosse il PD e SEL vincerebbero ampiamente le elezioni, Camera e Senato. Ipotesi diverse da quelle di una "diarchia" Monti-Bersani si aprirebbero solo se ricominciassero i litigi interni alla coalizione, ma fortunatamente Bertinotti e D'Alema non ci sono più, e Renzi e Vendola sono troppo intelligenti per rompere il giocattolo troppo in fretta. Sirene berlusconiane permettendo (la compravendita di parlamentari è addirittura negli atti parlamentari). E sempre che l'utilizzo spregiudicato delle televisioni non consenta a Berlusconi di far dimenticare a molti che è proprio lui il più colpevole della crisi attuale.

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