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Monti, il prof. sobrio che si pavoneggia

Creato il 23 gennaio 2012 da Dailyblog.it @daily_blog

Di Federico Catani il 23 gennaio | ore 10 : 55 AM


Sembrava essere un uomo tutto loden e calcolatrici. Sembrava un professorone chiuso nel suo studio e chino sulla scrivania, intento solo a elaborare teorie economiche. Sembrava essere adatto soltanto agli incontri ristretti e riservati delle lobby che muovono i fili del mondo finanziario. Invece abbiamo scoperto che Mario Monti si trova benissimo a suo agio anche negli studi televisivi, specie in quelli gestiti dai radical-chic.
In principio lo abbiamo visto da Vespa a “Porta a porta”, poi da Fazio a “Che tempo che fa”, poi ancora dalla Gruber a “Otto e mezzo” e infine, almeno per ora, dalla Annunziata a “In mezz’ora”. Monti è instancabile. I riflettori non lo infastidiscono, né tantomeno disprezza gli applausi e la popolarità. Un tempo si rimproverava Berlusconi di occupare le tv. Oggi che queste sono invase dal nuovo presidente del Consiglio, che peraltro, è bene ricordarlo sempre, i cittadini non hanno eletto, nessuno ha qualcosa da obiettare. E pensare che almeno il Cavaliere riusciva a coinvolgere il pubblico, mentre il professore bocconiano ha un tono di voce tale che se riesci a non addormentarti dopo un quarto d’ora devi venir considerato un vero e proprio eroe. Però a Monti la televisione piace. Anche perché così può indottrinare bene gli italiani, convincendoli che lui e lui soltanto è l’unica vera soluzione a tutti i loro problemi.
In fondo, da metà novembre tutti i principali mezzi di comunicazione di massa che contano e che hanno una certa influenza sull’opinione pubblica non hanno fatto altro che tessere le lodi del professore, del tecnico prestato alla politica quasi contro la sua volontà. Si è costruita l’immagine dell’uomo di Stato sobrio, dedito interamente al bene del Paese che è stato chiamato a guidare, schivo, magari anche un po’ impacciato, timido, tutto preso dallo studio delle ricette economiche da applicare per farci uscire dalla crisi e accontentare l’Europa. Pure le interviste cui si presta sono fatte da giornalisti in ginocchio, che pendono dalle sue labbra e non osano metterlo minimamente in difficoltà. La sobrietà al potere, ci hanno detto, mica come quell’altro, il Napoleone dei poveri, che viveva immerso nella lussuria, circondato da nani e ballerine.
Ma almeno Berlusconi non fingeva. Monti invece è un abile dissimulatore. Appartiene ai poteri forti che governano il mondo, ma dice di essere l’ultima ruota del carro. Ostenta indifferenza verso il consenso popolare, ma poi sta sempre in tv per sentirsi dire quanto è buono e quanto è bravo. Chiamano tutto ciò sobrietà. Sembra piuttosto che il capo del governo ami fare il pavone.


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