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Monti: “Missione compiuta, Presidente!”. Sulla conferenza stampa di fine anno. Sulla “salita” in campo, sulle donne e sul ruolo inadeguato e vittimistico della Stampa italiana…

Creato il 23 dicembre 2012 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

monti dic 23di Rina Brundu. Penso che i governi, come le persone, debbano essere giudicati in “uscita”, mai in “entrata”, meno che meno “durante” (i.e. la loro vita), ovvero nel periodo in cui debbono essere criticati sempre-e-comunque! Avendo seguito “da vicino”, in maniera inizialmente scettica, tutta la vita del governo Monti e in ultimo, LIVE, la conferenza stampa di fine anno dello stesso Esecutivo, nella quale l’ex-Premier, alla presenza di buona parte dei suoi ministri, ha relazionato ai giornalisti italiani ed esteri, su un impegnativo tempo di leadership; avendo ascoltato con attenzione le dichiarazioni molto attese sulla sua possibile “salita” in campo politico (per usare le parole usate nell’occasione), posso senz’altro dire di concordare con il feedback sintetico che Mario Monti avrebbe dato al Presidente della Repubblica quando si è recato al Colle per rassegnare le sue dimissioni irrevocabili: “Missione compiuta, Presidente!”.

Missione compiuta, ma non solo! Finalmente un governo italiano di cui non ci se deve vergognare anche a queste latitudini, un governo che resterà ai posteri come esempio a cui guardare per i “contenuti” e per il “metodo”. Che diventerà nell’immaginario collettivo di coloro che verranno, ma anche dei contemporanei, un Esecutivo da imitare per infiniti motivi. Naturalmente, parlo di quella maggioranza di contemporanei che, come giustamente fa notare Mario Monti, non sono “cretini” e che, per onestà intellettuale, morale – finanche per una adeguata formazione civile ed educazionale – sanno guardare oltre gli interessi di parte, sanno mettere in primo piano gli interessi di una nazione, sanno guardare alla “big-picture” e all’interesse del domani piuttosto che a quello immediato riconducibile alle ragioni più vili che hanno sempre fatto vivere la Politica nella maniera in cui spesso, molto spesso – quasi sempre, in verità – l’abbiamo conosciuta noi abitanti del Bel Paese.

Quello di oggi è stato un consuntivo montiano anche troppo lungo per certi aspetti, ma infarcito di parole e costrutti-chiave veramente importanti. Parole e costrutti-chiave come: Europa, volontà di cambiamento, necessità di crescita, di maggiore occupazione, di rinnovamento istituzionale, di chiarezza di metodo e di contenuti, di credibilità personale e nazionale per ottenere risultati sul palcoscenico globale; necessità di fuggire la tentazione populistica, di approvare leggi “ad nationem” e non “ad personam”, di approvare leggi contro la corruzione, di ricercare e creare sinergia tra imprese-lavoratori e sindacati, di non distruggere quanto di buono è fatto fino ad ora. Tutto sommato un ritratto spassionato, obiettivo, sincero, onesto, conciliante e a tutto tondo sulle infinite urgenti-tematiche con cui l’Esecutivo in questione ha dovuto confrontarsi nei 400 giorni di vita e che ha visto la ciliegina sulla torta nella definizione dell’entrata in Politica come una “salita” in Politica (piuttosto come una “discesa” come siamo sempre stati abituati!), dunque come un impegno serio che comporta sacrifici e fatica. E, soprattutto, che ha visto la ciliegina sulla torta nella decisione dell’Ex-Presidente del Consiglio di non farsi intimidire dai molti interessi particolari che si muovono nel background; piuttosto, di  mettersi a disposizione del Paese nel tempo a venire, con una sorta di Agenda-Monti erga omnes, vale a dire trasversale, valida per tutti gli uomini e per tutte le donne di buona volontà che si ritrovano in un modo diverso di concepire la Politica futura… Che siano capaci di vedere la Politica moderna come superamento dell’opposizione destra vs sinistra e come superamento della perniciosa conflittualità tra leader spesso usata per coprire la mancanza di idee…. Come superamento della concezione gattopardesca del “tutto cambi perché niente cambi”.

ministri monti
Ottimo anche il sentito invito di Mario Monti a cambiare la mentalità nazionale rispetto alle donne, alla questione-femminile.  Un problema, nella mia visione delle cose, severo, annoso e che ho avuto modo di toccare con mano anche nel mio recente stare in Italia due anni fa, o online in diversi luoghi virtuali. Un problema che mi risulta personalmente incomprensibile e che, vivaddio, è generalmente incomprensibile a queste latitudini ma che non si farebbe buon servizio a nessuno se si facesse finta che in Italia non esiste. Un problema che, come spesso accade in simili situazioni, è figlio di una formazione incompleta, di esposizione prolungata ad ambienti spesso “degradati” culturalmente anche a dispetto di una epidermica agiatezza e che può essere combattuto dalle donne italiane in prima battuta, facendo fronte comune e con una ferma determinazione a non farsi mettere i piedi sopra! E a difendersi, come scrivevo anche giorni fa, con forza, con ogni mezzo, anche alla maniera delle “femen” orientali e delle loro progenitrici sessantottine laddove fosse necessario.

Straordinaria conferenza stampa, dunque! Unico neo, a mio avviso (ma occorre scriverlo!), l’impressione provinciale che suscita la Stampa Italiana nell’osservatore esterno. Non sono stata d’accordo con il discorso “vittimistico” del Presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Enzo Iacopino, che se da un lato ha fatto bene a ricordare gli interessi esosi di dati editori avrebbe dovuto anche ricordare che buona parte dei giornalisti italiani, professionisti o pubblicisti che siano, promossi a tale ruolo con un esamino di Stato, semplicemente non dovrebbero “essere” ma dovrebbero dare il loro contributo alla società in altra maniera. Perché il motto giornalistico: “Sempre meglio che lavorare!” dovrebbe diventare un ricordo nel cassetto dei vizi dell’Italia repubblicana e mediatica più becera. Insulse anche la maggior parte delle domande che sono state poste al Premier, a tal punto che lo stesso Monti ha commentato tra il serio e il faceto: “Domande di un dato spessore, vedo!”, così come insulsi mi sono sembrati diversi titoli post-conferenza che ho letto su svariati giornali online. Titoli insomma già “addomesticati” per servire il padrone di turno o l’eterna, insostenibile tentazione del gossip-politico.

Di buono c’è che oggi come oggi per uscire dalla “cretinaggine” che è sempre stata “imposta” a noi italici, esistono molti modi. Soprattutto esiste la possibilità di attingere direttamente alla fonte informativa, di leggere opinioni diverse e dunque di farsene una propria in grande libertà. Non so perché ma sono convinta che la maggior parte dei nostri connazionali proprio questo faranno prima di recarsi nuovamente al voto e non è detto che questa volta non riescano a cacciare una volta per tutte i fantasmi politici in vena di restaurazione ad oltranza. A cacciarli tutti: tutti quanti!

Nota redazionale: Profitto di questo ultimo articolo prima delle festività per fare gli auguri di Buon Natale a todos. E grazie ai tanti che mi hanno scritto in questo senso. Ricambio, mando un abbraccio e un saluto. Facciamo una breve pausa, poi riprenderemo con rinnovato vigore e con il preciso intento di far fare un salto di qualità al sito. Penso sia venuto il momento!

Featured image e altra immagine nell’articolo screenshots dalla conferenza stampa di fine anno trasmessa in diretta dal Corriere.TV.

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