Magazine Sport

Monza 1977: un camera car da ricordare (By Giulio Scaccia)

Creato il 01 settembre 2013 da Simo785

Monza 1977: un camera car da ricordare (By Giulio Scaccia)
Monza, il tempio della velocità. L’appuntamento di settembre con la F1 è da sempre un classico per appassionati e piloti. Una corsa da non perdere ed un circuito su cui tutti i piloti vogliono correre.

E’ il 1977, l’anno del secondo mondiale di Lauda con la Ferrari, che verrà celebrato proprio in quel di Monza. E’ anche il debutto di Bruno Giacomelli in F1 con la McLaren M23. Bruno ha mietuto successi oltremanica. Con la March si appresta a vincere l’anno successivo il campionato di Formula 2, stabilendo il record, imbattuto, di 8 vittorie su 12 gare. In Inghilterra è conosciuto con il soprannome di Jack O’ Malley. Ancora in Italia, nonostante la vittoria nel 1975 del Campionato di Formula Italia, non è noto come oltremanica.

Al suo debutto, Bruno gira anche un famoso Camera Car con la sua McLaren. E’ la ripresa conclusiva del film “Formula 1, Febbre della velocità”, pellicola del 1978 che porta nelle sale ed alla conoscenza del grande pubblico il Circus della F1. Alcuni pensano, prendendo un abbaglio, che quel giro sia stato fatto da James Hunt. In realtà oltre alle evidenti differenze nel casco, ecco il racconto di Bruno:

Il mio primo casco, che ho pagato una fortuna, era un Bell Star arancione: mi ha accompagnato per tutta la mia carriera, non ho mai voluto cambiarlo. Sulla calotta disegnai 5 diamanti stilizzati (rombi), questa era l’idea. Anni dopo ho scoperto che anche i fantini usano molto questa simbologia. Sono segni portafortuna.

Al mio debutto in F1 con la McLaren M23 usai quel casco: era quello che avevo usato con la Formula Ford al debutto nel 1972, con la Formula Italia, con la Formula 3 e con la Formula 2.

Per il mio primo Gran Premio di F.1 a Monza ho guidato la M 23 usata da Gilles Villeneuve lo stesso anno a Silverstone, per il suo debutto in F1. Conservo tutt’ora il musetto di questa vettura. Avevo il numero 14, che è incollato. Sotto, verniciato, si intravede il numero 1 di James Hunt.

Monza 1977: un camera car da ricordare (By Giulio Scaccia)

Poi firmai per la McLaren per partecipare a 5 GP l’anno dopo il 1978, Gilles firmò per la Ferrari. Dicevo della McLaren M23, un’ottima vettura. Al mio debutto in Formula 1 a Monza ho fatto anche uno dei camera car meglio riusciti. E’ quello che si vede nei titoli di coda del film “Formula 1 Febbre della velocità”. Finito il warm up della domenica, tutti i team firmarono una liberatoria, in quanto per regolamento non era una cosa che si poteva fare. Venne montata sopra la macchina una vera e propria cinepresa gigantesca, quelle che usavano per i film.

In realtà durante il giro vado piano, per non perderla. Uso solamente la quarta marcia. Solo in parabolica alla fine spingo un po’ e infatti si vede nel video una correzione”.

Al mio debutto in F1 nel Gran premio d’Italia del 1977 con la McLaren M23 usai quel casco: era quello che avevo usato con la Formula Ford al debutto nel 1972, con la Formula Italia, con la Formula 3 e con la Formula 2.

Ho fatto il mio primo Gran Premio di F.1 a Monza, come dicevo sopra. Era la stessa McLaren M 23 usata da Gilles Villeneuve lo stesso anno a Silverstone, per il suo debutto in F1. Conservo tutt’ora il musetto di questa vettura. Avevo il numero 14, che è incollato. Sotto, verniciato, si intravede il numero 1 di James Hunt.

Poi firmai per la McLaren per partecipare a 5 GP l’anno dopo il 1978, Gilles firmò per la Ferrari. Con Gilles ho avuto un ottimo rapporto, ci vedevamo spesso a Montecarlo. Sono stato a casa sua dopo i fatti di Imola. Stavamo mangiando insieme. Gilles amava molto le scaloppine al marsala e mangiava praticamente solo quelle, non variava molto. Mentre chiacchieravamo, in televisione ha sentito che intervistavano Pironi ed è corso subito nell’altra stanza per sentire. Gli ha imprecato contro, non accettava la sua versione. Lui ad Imola aveva tirato, dando battaglia fino a far esplodere i turbo di Prost ed Arnoux. Pironi era rimasto dietro, preservando la macchina. Il cartello “Slow” lo aveva interpretato, come doveva essere, come un mantenere le posizioni. Così non fu. Dopo il primo sorpasso di Pironi, Gilles pensò che il francese volesse dare spettacolo. Gilles lo passava e poi rallentava. Ma ecco che Pironi gli si faceva sotto e lo risorpassava. Alla fine sotto la bandiera a scacchi transitò per primo Pironi, nello stupore di Gilles e di tante persone. La Ferrari non si comportò troppo bene nei suoi confronti e di questo ho già parlato in altre occasioni. Comunque non vedo una connessione diretta tra i fatti di Imola e l’ incidente di Zolder. Un pilota è abituato a sentire e gestire certe pressioni.

Dicevo della McLaren M23, un’ottima vettura. Al mio debutto in Formula 1 a Monza ho fatto anche uno dei camera car meglio riusciti. E’ quello che si vede nei titoli di coda del film “Formula 1 Febbre della velocità”. Finito il warm up della domenica, tutti i team firmarono una liberatoria, in quanto per regolamento non era una cosa che si poteva fare. Venne montata sopra la macchina una vera e propria cinepresa gigantesca, quelle che usavano per i film.

Monza 1977: un camera car da ricordare (By Giulio Scaccia)

In realtà durante il giro vado piano, per non perderla. Uso solamente la quarta marcia. Solo in parabolica alla fine spingo un po’ e infatti si vede nel video una correzione.

Per vedere i video di questo articolo:

e


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :