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Mozart in The Jungle, Gael Garcia Bernal direttore d’orchestra per la Filarmonica di New York

Creato il 07 gennaio 2015 da Oggialcinemanet @oggialcinema

il Giudizio di Carlo Lanna

Summary:

3  motivi per guardare la parabola televisiva degli Amazon Studios

Divertente, spregiudicata e veritiera. Queste sono le 3 caratteristiche che contraddistinguono Mozart in The Jungle. La seconda produzione originale del colosso web Amazon, è un fiume in piena di anticonformismo che, inevitabilmente, trasforma la serie in piccolo cult da riscoprire. In precedenza abbiamo già avuto modo di spendere due parole su Mozart in The Jungle, dato che il pilot è stato diffuso – per ora solo in America – all’inizio dello scorso anno. Ora che la comedy ha avuto l’ordine ufficiale di 10 episodi, è cosa giusta (per non dire giustissima), capire se le buone intenzioni del pilot  sono rimaste tali. Ebbene Mozart in The Jungle è la serie definitiva, brillante, intelligente e molto sconsiderata. Nei 10 episodi che sono stati diffusi lo scorso 23 dicembre, siamo trascinati con veemenza nei meandri della Filarmonica di New York, alla luce di un evento unico e raro. Viene nominato un giovane direttore d’orchestra, interpretato da un raggiante Gael Garcia Bernal, che con un far deciso sconvolge i precari equilibri di un universo – quello della Filarmonica – già in completa evoluzione. Si parla di amore, di sesso, di sfide giornaliere, il tutto servito con un‘ironia fresca e per nulla banale. Noi di Oggi al cinema abbiamo quindi trovato  3 validi motivi per dare una chance a questo piccolo gioiello della serialità americana.

3. E’ una serie innovativa nella sua spregiudicatezza. Grazie ad una scrittura libera e senza freni inibitori, la produzione degli Amazon Studios, decide di stupire il pubblico con un linguaggio forbito ma volgarotto, scene di sesso esplicite ma non volgari, per far capire come anche il mondo della musica classica è una giungla di ilarità e finto perbenismo. L’innovazione appunto sta nel saper giocare con una brillante vena comica ed una sagace satira sociale.

mozart
2. Dal Libro alla Tv, l’universo seriale americano, attinge dalla tradizione letteraria portando sugli schermi televisivi un cult indiscusso.  Mozart in the Jungle: Sex, Drugs, and Classical Music è il romanzo da cui la serie trae ispirazione e, senza fronzoli, gli sceneggiatori sono stati abili nel rendere reali le immagini del  libro; grazie ad uno stile che appunto si barcamena fra un drama ed una commedia nera, la serie brilla per originalità e sconsideratezza riuscendo a far luce su un mondo, quello della Filarmonica, spesso ignorato e rimasto celato dietro le luci della ribalta. L’idea quindi del romanzo è fonte d’ispirazione per uno show telematico di grande respiro che fa ridere con gusto e pensare con intelligenza.

1. Gael Garcia Berdal nuovo grande showman televisivo. Si conoscevano già le grandi doti recitative del sexy attore, sue infatti sono indimenticabili le performance in I diari della motocicletta e la Mala Educacìon, ma in Mozart in The Jungle ci troviamo di fronte un attore diverso. Più maturo, con barba incolta e capello lungo, Gael Garcia Bernal, esplode come nuovo sexy symbol televisivo grazie a quel suo visino da adulto spensierato,  quel sorriso beffardo e quei modi di fare da  vera star incontrollata ed anticonformista. Seppur nel cast ci sono altri attori di spicco, mai nessun personaggio è stato costruito in maniera così impeccabile, sulle abili spalle di un uomo che ha fatto della versatilità il punto di forza della sua carriera cinematografica ed ora anche televisiva.

Di Carlo Lanna per Oggialcinema.net 


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