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MSDC: intro

Creato il 01 agosto 2011 da Nefarkafka666

MSDC: introLavorare non dovrebbe solo significare svolgere delle mansioni atte a ricevere un emolumento con il quale soddisfare la propria crapuloneria. Lavorare non dovrebbe solo significare alzarsi la mattina, bestemmiare in lingue antiche (anche se il tabassarano è sempre un toccasano per queste mitiche occasioni) e recarsi in un luogo ameno come una palude nuclearizzata e popolato da larve umane con il cervello di un piccione e l'alito di un dobermann dopo la merenda. 

Lavorare dovrebbe essere un atto civico, una consuetudine a cui volentieri si adempie perché si dovrebbe avere contatto con un contesto che ci permette di esprimerci al meglio a seconda delle nostra capacità e di fare qualcosa in grado di realizzarci come individui al servizio della società. 

Il lavoro dovrebbe renderci migliori. Il lavoro dovrebbe renderci liberi... Ma dove ho sentito questa frase? La verità è che il lavoro, inteso nella sua accezione di nazismomentaleglobalizzatopostcapitalistico, ci riduce ad essere meno delle macchine che usiamo per produrre beni ed erogare servizi. Ci toglie umanità ed aliena l'uomo da se stesso e da ciò che fa. Questa è la base della malattia mentale che infetta il lavoratore del terzo millennio. Perso a se stesso e alla sua definizione come individuo.

Questo al sistema produttivo fa molto bene perché un lavoratore con la mente (o forse dovrei dire l'anima) appannata ha meno reattività, meno speculazione e più massificazione. Magari diventerà meno intelligente e svelto ma sicuramente sarà molto più remissivo e intellettivamente afono. In questa sezione voglio ridere un po' della depressione che viene somministrata a questo scopo declinandosi plasticamente nelle fabbriche e nei comparti produttivi, in quest'era di terziarizzazioni, di cassa integrazione e di delocalizzazioni in paesi che nessuno ha mai sentito nominare. 

Voglio riderci sopra perché magro stipendio ha la morte quando va a trovere il folle... perché il folle ride di lei... forse esagero... ma forse non troppo...


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