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Muos di Niscemi pericoloso per la salute: stop ai lavori

Creato il 18 febbraio 2015 da Informasalus @informasalus

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Muos di Niscemi pericoloso per la salute: stop ai lavori

Il Tar di Palermo ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Niscemi, in provincia di Caltanissetta, contro l'installazione del Mobile user objective system (Muos), sistema di comunicazione satellitare statunitense che prevede la realizzazione di quattro satelliti e di quattro stazioni terrestri localizzate in Australia, alle Hawaii, in Virginia e in Sicilia. Qui gli Usa avevano intenzione di sistemare tre antenne paraboliche (denominate "Sistemi ad Obiettivo Utente Mobile MUOS"). Secondo il Tar il sistema sarebbe pericoloso per la salute dei cittadini.
“Lo studio dell’Istituto superiore di sanità – si legge nella sentenza del Tar - costituisce un documento non condiviso da tutti i professionisti che hanno composto il gruppo di lavoro e – fatto ancor più significativo – risulta non condiviso proprio dai componenti designati dalla Regione siciliana, Mario Palermo e Massimo Zucchetti.
I due esperti, con una loro autonoma relazione allegata allo studio Iss, evidenziano, fra l’altro, che rimangono aperte le valutazioni predittive in campo vicino, per le quali la stessa relazione principale dell’Iss dà atto trattarsi di un campo molto esteso vista la dimensione delle antenne e di non avere a riguardo informazioni specifiche. Inoltre, non sarebbe stata ben indagata nello studio Iss neppure la reale dimensione del rischio alla salute”.
La sentenza del Tar di Palermo è stata accolta positivamente da Legambiente e dal movimento NO MUOS.
“Finalmente il Tar ci ha dato ragione – afferma Gianfranco Zanna, direttore di Legambiente Sicilia - Proviamo tuttavia amarezza perché questa sentenza arriva quando i lavori per la realizzazione del Muos sono ormai terminati. Chiediamo ora  che l’impianto non entri mai in funzione, perché il Tar ci ha dato ragione proprio sulla questione più rilevante: i possibili danni alla salute delle persone.
Antenne precedentemente installate erano per altro già state monitorate dall’Arpa, che aveva evidenziato emissioni pericolose eccedenti la norma. Figuriamoci quelle gigantesche del Muos”.



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