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Muoversi alle Maldive: un paradiso costruito sulle spalle dei nativi

Creato il 09 marzo 2015 da Nonsoloturisti @viaggiatori
Muoversi alle Maldive: un paradiso costruito sulle spalle dei nativi

Il turismo è una delle due fonti di reddito assieme alla pesca, pertanto il turista è assai prezioso per l'economia locale. Mai e poi mai ci si sognerebbe di dire a un vacanziere "il tuo volo è pieno" e quindi di rimbalzarlo dall'idrovolante, cosa che invece accadeva spesso e volentieri ai nativi del posto. Ebbene si, credo che i maldiviani siano l'unica popolazione di questa terra che a casa propria sono costretti a cedere il posto e rinunciare a tornare a casa per lasciarlo ai turisti, praticando una vita da immigrato che per alcuni arriva fino a trecento giorni all'anno .

Muoversi alle Maldive: un paradiso costruito sulle spalle dei nativi

Emblematico il caso a cui mi è capitato di assistere: un ragazzo di un resort vicino aveva presentato domanda per un posto in un idrovolante, per recarsi a casa a qualche centinaio di chilometri a sud di Malè. Lo vedo la prima volta alle nove del mattino, poi altre svariate volte durante il giorno. "Non è possibile!", esclamarà più tardi. "Cinque volte mi hanno respinto, due per limiti di peso, due per mancanza di posto e una perchè l'aereo stasera non riparte. Non vedo i miei figli da un mese. Ora ho un'altro problema, tornare da dove sono venuto. Devo trovare una barca che mi riporti indietro. E sono ormai le cinque di sera." Infatti, essere messi nella lista non significa per forza poter partire: si entra nella lista, poi si valutano le ulteriori richieste, dove turisti e lavoratori stranieri hanno la precedenza, poi i locali. Questo perché mentre il turista è "sacro", il lavoratore straniero solitamente ha un volo in pertenza per l'estero.

Muoversi alle Maldive: un paradiso costruito sulle spalle dei nativi

E come se non bastasse, a volte ci si mettono pure le compagnie aeree straniere: basti pensare ai bagagli smarriti o consegnati nel posto sbagliato. Sono fatti comuni che succedono in tutto il mondo, meno comune è il sentirsi dire "il volo è pieno di bagagli, non c'è più posto per te perchè siamo oltre il peso limite". A volte capita anche questo: un collega, proveniente da Addu, proprio l'ultima isola a sud delle Maldive, era rimasto bloccato a Malè: i bagagli di alcuni turisti dovevano essere consegnati e non c'era altra soluzione che far scendere i locali per far recapitare le valige con due giorni di ritardo, cambiando il piano di volo. Oltre al danno, anche la beffa di doversi pagare la notte in un hotel della capitale.

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