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Mutantropia di Nelson Mandela

Creato il 11 dicembre 2013 da Sinesthesys

Questa settimana avremmo voluto parlare dell'ennesima vergogna fra le vergogne nazionali: l'ignominiosa cacciata dal senato del politico più impresentabile del dopoguerra (e in Italia questo è già tutto dire), ma procrastinazioni, questioni di opportunità e l'evento di cui andremo a trattare ci hanno fatto cambiare idea. In fondo perché dopo i vari casi umani alla Morgan e Paolini avremmo dovuto parlare ancora di scelte sbagliate, di conformismo ed egonanismo aberranti, di stupidità tanto enorme da rovinare immeritate fortune? Ieri all'Fnb Stadium di Johannesburg, dove apparve per l'ultima volta in pubblico, c'è stata la commemorazione di un uomo tanto speciale da aver reso possibile l'arrivo di 80 capi di stato (gente che, così... dovrebbe avere le agende già piuttosto piene), con tanto di presidente americano che stringe la mano a quello cubano, oggi Raul Castro, teoricamente nemico dichiarato. Ma chi fu Nelson Mandela detto Madiba? Vorremmo qui brevemente rievocare i principali fatti biografici per sottolineare la sua attitudine mutantropica e gli effetti che questa ha portato. Per la biografia ufficiale utilizzeremo come riferimento quella del sito Nato nel 1918 da famiglia tutto sommato non eccessivamente povera, metodista, sia il suo nome Rolihlahla ("attaccabrighe"), che il suo soprannome Nelson, sono stati mutamenti culturalmente imposti. Ma se è vero che 1) insieme a Walter Sisulu e Oliver Tambo costituisce la Lega Giovanile dell'ANC (Insomma il combattente rimane tale, solo più civile e meglio organizzato, grazie anche a un'intelligenza e una sensibilità fuori dal comune. Ottiene così i primi risultati, anche organizzando le masse in atti di protesta, ovvero (ai fini della nostra analisi) eminentemente anticonformisti. Certo per lui la cosa era apparentemente più semplice che per noi: il potere bianco e dittatoriale appariva come un monolito da distruggere, insieme alle odiose leggi razziali che imponevano l'Da Sappiamo che questa fu la scelta che prese e lo diciamo perché non fu certo quella che di per sé porta vantaggi. Chiuso in un carcere di massima sicurezza, senza alcuna prospettiva per sé, cominciò a dedicarsi completamente ai compagni di prigionia. E non per averne in cambio vantaggi, ma bensì per il perseguimento di ciò che riteneva giusto: indumenti più dignitosi (infatti la sua battaglia non si fermò quando riuscì a ottenerli per sé), condizioni di lavoro meno inumane, pasti migliori, possibilità di studiare in cella. La vera portata mutantropica di questi cambiamenti è descritta meglio sempre da Wikipedia: "Rifiutando un'offerta di libertà condizionata in cambio di una rinuncia alla lotta armata (febbraio 1985), Mandela rimase in prigione fino al febbraio del 1990. [...] Durante la sua detenzione, durata appunto 26-27 anni, Mandela lesse molti testi, poemi, poesie, liriche, libri in lingua afrikaner (olandese) e inglese, lingua che nel corso della detenzione imparò a perfezione conoscendo grammatica e parlato del gergo comune. In particolare [...] una poesia in inglese del poeta britannico William Ernest Henley, del 1875, dal nome
mandelaforum.it.
nomina sunt omina, il ragazzo fece onore alla suo appellativo risultando sin da subito combattivo e deciso. All'inizio per perseguire i suoi interessi personali (mutantropo egotico), come tipicamente accade ai giovani, poi vieppiù per realizzare ideali di giustizia anche contro il proprio interesse. Di certo fece onore al suo nome quando nel 1940, a 21 anni, fu espulso dall'università per aver guidato una manifestazione studentesca insieme a Oliver Tambo, ma oggi è difficile capire come dovesse essere allora vivere in Sudafrica per un giovane nero. E certo quando l'anno dopo fugge a un matrimonio combinato dalla tribù lo fa per scopi egotici ammantati di vago senso di giustizia. Senso che però avrà modo di approfondire a Johannesburg, dove troverà lavoro come guardiano di miniere.
Questo gli provocò uno sdegno tale da indurgli i primi due cambiamenti di tipo mutantropico:
African National Congress), e in pochi anni ne diviene presidente, passando così da una forma di lotta autonoma e spontanea a una più organizzata e istituzionale. 2) con un'incredibile determinazione, completa i suoi studi di legge all'Università del Witwatersrand, e con Tambo avviò il primo studio legale per neri.
apartheid. In un paese osnoblotico come il nostro avrebbero semplicemente negato l'esistenza di ogni ingiustizia sociale, imputandone le voci al più a dicerie di frange comuniste ;)
Dal processo che seguì non riuscì ad uscirne nel modo appassionato e brillante che aveva utilizzato per quello precedente, e tutti sappiamo quanto retorica - diciamo abilità oratoria - ed amore di sé vadano a braccetto. Ma questa volta no, questa volta lo aspettava una terribile apateporia. Il "mutamento culturalmente imposto" dell'imprigionamento fu un colpo durissimo, vista anche la crudeltà del carcere dove venne rinchiuso: un bugigattolo gelido di pochi metri quadrati in mezzo all'oceano. A questo punto ha avuto veramente modo di rimanere solo con se stesso e finalmente riflettere, un'esperienza sinestetica oseremmo dire estrema. A questo punto poteva rimanere immobilista e formalmente fedele al suo personaggio di attaccabrighe, oppure cambiare e in questo caso sappiamo bene le 4 scelte davanti a cui s'è ritrovato: conformismo egoista (adulando il governo o i suoi carcerieri), egoismo puro (lottando per migliorare solo le sue condizioni), conformismo puro (l'accettazione più bieca, il silenzio più grigio) o... evoluzione. Che ovviamente non significa per forza tradimento di sé. Wikipedia: "Inizialmente coinvolto nella battaglia di massa, fu arrestato insieme ad altre 150 persone il 5 dicembre 1956, e accusato di tradimento. Seguì un aggressivo processo, durato dal 1956 al 1961, al termine del quale tutti gli imputati furono assolti. Mandela e i suoi colleghi appoggiarono la lotta armata dopo l'uccisione di manifestanti disarmati a Sharpeville, nel marzo del 1960, e la successiva interdizione dell'ANC e di altri gruppi anti-apartheid. Nel 1961 divenne il comandante dell'ala armata Umkhonto we Sizwe dell'ANC ("Lancia della nazione", o MK), della quale fu co-fondatore. Coordinò la campagna di sabotaggio contro l'esercito e gli obiettivi del governo ed elaborò piani per una possibile guerriglia per porre fine all'apartheid. Raccolse anche fondi dall'estero per il MK, e dispose addestramenti para-militari, visitando vari governi africani. Nell'agosto 1962 fu arrestato dalla polizia sudafricana, in seguito a informazioni fornite dalla CIA".
Sappiamo tutti quale sarà l'effetto combinato di queste energie mutantropiche: uscito dal carcere nel febbraio del 90 a furor di diplomazie internazionali, vincerà il premio Nobel per la pace e sarà acclamato presidente del Sudafrica 4 anni dopo. Salirà quindi al più alto gradino del potere del paese che lo aveva condannato e incarcerato, perseguendo ogni azione in suo potere (questa volta pacifica) per annullare l'apartheid e ripristinare l'equità sociale. Diventato pacifista convinto, "Il perdono diventò la sua arma principale.[...] In modo sorprendente, egli dette un ricevimento per le vedove dei politici che lo avevano imprigionato e pranzò con il magistrato che sosteneva la sua impiccagione dopo che era diventato Presidente. Mandela si preoccupava della costruzione della Nazione e faceva ogni sforzo possibile per fugare le paure delle minoranze in Sudafrica. Era l'inizio del suo nuovo ruolo di negoziatore e intermediario per la pace e la riconciliazione. Invictus, dal latino "invitto", o "invincibile" della raccolta Vita e Morte (Echi), pubblicata per la prima volta nel 1888 all'interno del libro Book of Verses. Questa poesia per Mandela è stata la principale causa del suo continuare la vita in prigione nell'arco di 26 lunghi anni". Insomma ecco che torna l'arte ancella dell'anima, il nucleo centrale della nostra poetica sinestesica. E GUARDA CASO ancora una volta legata al concetto di Mutantropia Evolutiva. Lungi dal cercare vendetta per quegli anni lunghi e solitari, il suo desiderio di libertà per il suo popolo è divenuto desiderio di libertà per tutti, neri e bianchi. Grazie a questo impegno, la nuova costituzione sudafricana bandisce la discriminazione nei confronti di tutte le minoranze".
Oggi questo Eumutantropo è morto in odor di santità... una santità laica, perché le religioni sono ancora troppo obnubilate e rattrappite per accettare il concetto di Mutantropia. È l'eroe del millennio, il rappresentante nobile di una nazione che ha qualcosa da insegnare al mondo. Un esempio positivo quindi, un vero nuovo modello di uomo. Come noi negli ultimi 20 anni con Berlusconi. Perché diciamolo, tranne il carcere sono... UGUALI! ;)


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