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Mutazioni, bipersonale di Federico Comelli Ferrari e Sergio De Gasperi. A cura di Fiordalice Sette

Creato il 04 aprile 2011 da Roberto Milani
Un altro colpo messo a segno dalla brava Fiordalice Sette e Fabbrica Borroni. Complimenti!!!
Mutazioni, bipersonale di Federico Comelli Ferrari e Sergio De Gasperi. A cura di Fiordalice Sette
MUTAZIONI9 - 17 aprile 2011, Sottopassaggio Stazione Bollate Centro FNM, Piazza Carlo Marx
Bi personale di Federico Comelli Ferrari e Sergio De Gasperi,
a cura di Fiordalice Sette
promossa e prodotta da Fabbrica Borroni con il patrocinio di: Comune di Bollate, Polo Culturale Insieme Groane, Ferrovie Nord Milano - sponsor tecnico: Vivai Progetto Verde
A partire dal primo decennio degli Anni Duemila, il Comune di Milano ha intrapreso un percorso di profondo rinnovamento architettonico e urbano che ha modificato e ridisegnato la planimetria ed il profilo della metropoli. Durante questo arco temporale sono stati realizzati numerosi progetti volti alla riqualificazione di intere zone e quartieri cittadini, oltre che alla promozione dell'immagine della città in Europa e nel mondo (come viene dimostrato innanzitutto dagli esempi del Nuovo Polo Fieristico, del Progetto CityLife e dal quartiere Garibaldi- Repubblica), grazie ad importanti concorsi internazionali cui hanno partecipato architetti del calibro di Renzo Piano, Norman Foster, Massimiliano Fuksas, Arata Isozaki, Daniel Libeskind e Zaha Hadid.
Scopo della mostra è quello di testimoniare un mutamento estremamente sfaccettato che ha colpito l'architettura dell'area metropolitana milanese e al contempo la qualità della vita degli abitanti del proprio territorio.
A tal proposito, Federico Comelli Ferrari immortala attraverso i propri collages fotografici lo spirito frizzante, entusiastico che ha caratterizzato le innovazioni architettoniche e progettuali che hanno investito la città di Milano a partire dai primi Anni Duemila. E' evidente come tuttavia tale spirito mostri anche un'intrinseca frammentarietà, che destabilizza lo spettatore milanese e gli impedisce di identificarsi totalmente in quelli che dovrebbero essere i luoghi-simbolo della propria vita quotidiana.
L'analisi di Sergio De Gasperi rivela toni più introspettivi e pessimistici, mostrando attraverso le proprie fotografie quanto spesso i cambiamenti subiti dalla città di Milano siano spesso arbitrari e non congruenti con le reali necessità del cittadino, il quale si carica di un crescente malcontento che sfocia in manifestazioni al limite dell'autoannullamento. Attraverso la poetica del nonsense il giovane artista riesce a svelare un disagio profondo, troppo spesso taciuto dai media.

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