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Mutui di liquidità: l’offerta da parte delle banche è scarsa

Da Rubefox

Mutui di liquidità: l’offerta da parte delle banche è scarsaMutui di liquidità: l’offerta è scarsa. Nel 2011 la domanda di muti è crollata del 44%, causa la crisi economica, e quindi le incertezze delle famiglie e sugli sviluppi della stessa e l’aumento dello spread. I mutui di liquidità sono contratti in cui chi possiede già una casa fa leva su quell’ immobile per ottenere liquidità. In sostanza sull’immobile viene fatta un’ ipoteca in caso di mancato pagamento.  

Nonostante gli istituti siano più diffidenti, dato che i clienti presentano mediamente situazioni finanziarie più complesse rispetto a un mutuo standard, oggi questi contratti occupano una posizione superiore al 3% del mercato.

Possiamo quindi spiegare perché il perché il loan to value (percentuale del finanziamento in relazione al valore dell’immobile) è in media inferiore, siamo intorno al 50% , mentre sui mutui per la casa supera il 70%. Troviamo anche differenze per ciò che concerne la durata: in caso di finanziamenti ipotecari per la liquidità, le maggiori richieste non superano i 15 anni, l ‘importo richiesto, invece, è intorno ai 100mila euro (dai 30 ai 40mila in meno rispetto a finanziamenti standard).

Gli istituti, in questa fase delicata, restano diffidenti nelle erogazioni di mutui e per questo propongono spread superiori al 4-5% per scoraggiare le richieste. Ma in questi casi gli spread non sono tanto differenti dalle offerte tradizionali. Su un finanziamento di 100mila euro da rimborsare in 20 anni Bnl-Bnp Paribas è in campo con un Isc (Indicatore sintetico di costo) del 3,67% a tasso variabile e del 6,27% a tasso fisso. Ing direct è presente solo nell’offerta a tasso variabile con un Isc del 4,6%.

Se invece l’importo che si richiede si abbassa a 50mila euro le offerte diminuiscono. Sicuramente perché, molti operatori tendono a privilegiare i prestiti più remunerativi, applicando quindi tassi più alti.

Un’ altra opzione gettonata è la richiesta di liquidità aggiuntiva da parte di chi sta già rimborsando un mutuo ipotecario. Ovviamente, le banche non sono obbligate ad accettare la proposta del cliente. In caso favorevole, però, è necessario iscrivere una nuova ipoteca, dato che la garanzia viene estesa.
Conseguentemente, vi è la necessità di un nuovo atto notarile, i cui costi sono a carico del cliente. Il cliente deve inoltre ripagare l’imposta sostitutiva (dallo 0,25 al 2% dell’erogato). Inoltre, se il nuovo mutuo ha un importo superiore alla residua quota di capitale da rimborsare, si perdono i benefici fiscali.

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