Mutui, i genitori a garanzia dei propri figli

Mutui, difficile l'accesso per i più giovani

Mutui, precari in difficoltà

Il presidente della Bcc dell’Alta Brianza: ‘Colpa del precariato’

Il precariato nel mondo del lavoro si riflette anche sul mercato dei mutui. Un andamento che al sud consente solo a pochi giovani under 30,il 3% sul totale delle richieste, di accedere al finanziamento per l’acquisto della prima casa. Ma questo è solo un aspetto del problema. Sono sempre più i genitori che scendono in campo al fianco dei loro figli a garanzia del prestito.

Un fenomeno che si sta dispiegando in maniera eccezionale, come rileva Giovanni Pontiggia, il presidente della Banca di Credito Cooperativo dell’Alta Brianza, in una intervista rilasciata al quotidiano Il Giorno. Per Pontiggia il problema principale è proprio quello relativo ai contratti di lavoro di tanti giovani: ‘Perché in nome della flessibilità hanno trasformato le nuove generazioni in una massa di precari‘.

Il numero uno della Bcc dell’Alta Brianza descrive una situazione molto delicata. Ecco perché: ‘Da un lato non si costruiscono più case, il mercato immobiliare è pressoché fermo, dall’altro chivorrebbe acquistare un immobile è molte volte impossibilitato proprio per i motivi descritti in precedenza. Se qualche anno fa con i mutui si finanziavano persino altre spese, come l’acquisto dell’arredo, per esempio. Adesso è praticamente impossibile sottoscrivere un mutuo senza possedere almeno una parte del capitale’.

In questo senso la Bcc prova ad abdare incontro ai propri clienti, proponendo ‘un mutuo con uno spread molto conveniente, dall’1,70 al 2,20%, a patto però che l’acquisto non sia finalizzato a speculazione. Per questo sono esclusi immobili di grosse dimensioni. Inoltre, su alcuni immobili proposti dall’Ance c’è possibilità per le giovani coppie di scegliere un contratto di affitto che entro due anni può convertirsi in mutuo recuperando quando versato‘.