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Mutuo a tasso variabile con cap

Creato il 17 maggio 2011 da Mondozio

Mutuo a tasso variabile con cap

 

Il cruccio degli italiani continua ad essere sempre il solito: al momento di accendere un mutuo quale tipologia conviene scegliere? A tasso variabile,fisso o con cap. Se alcuni esperti consigliano, nonostante i rialzi applicati dalla Bce che ne hanno fatto lievitare le rate, di mantenersi ancora sul variabile, comunque ancora più conveniente del fisso, c’è chi è, invece, incuriosito dal mutuo a tasso variabile con Cap.

Sembra, infatti, che nell’ultimo periodo sia salita la domanda per questa tipologia di mutuo, nonostante non convenga per quanto riguarda le spese da sostenere. I mutui a tasso variabile con cap proteggono dall’aumento delle rate oltre una certa soglia di tassi, è vero, ma non è detto che questa sia la soluzione più conveniente. Anzi, per gli esperti risulta la più cara.

Ormai la media, della soglia del cap, si è spostata dal 5,2 al 5,7% e ciò significa che, ipotizzando uno spread dell’1,7% bisognerà aspettarsi un rialzo dell’ Euribor (il parametro a cui è agganciata la maggior parte dei mutui variabili) al 4%, di circa 275 punti base rispetto ai livelli attuali.

I mutui a tasso variabile con cap sono poco vantaggiosi in una logica di lungo periodo in quanto gli istituti hanno aumentato le soglie del cap. Oggi ci sono solo due banche che attuano, ma ancora per pochi mesi, cap inferiori al 5,5%, mentre in molti casi si sta superando la soglia del 6%. Tali formule sono in aumento rispetto al 2010, dal 17% al 21%”.

 


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