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Mutuo, come calcolare la sostenibilità delle rate dei mutui a tasso fisso e dei mutui a tasso variabile

Creato il 21 agosto 2011 da Lupoantonio

Mutuo, come calcolare la sostenibilità delle rate dei mutui a tasso fisso e dei mutui a tasso variabilePossiamo affermare con sicurezza che da sempre il migliore investimento è la casa dove si abita. Il mattone dà sicurezza e rappresenta ormai un bene primario. Ogni famiglia, soprattutto le coppie giovani, aspira a comprare una casa o un appartamento.
Quando decidiamo di acquistare una casa, dobbiamo considerare se il prezzo è superiore ai nostri risparmi. Se non ci sono parenti e amici che ci prestino la differenza, l’unica soluzione è quella di stipulare o, come si dice in gergo, accendere un mutuo. E’ una scelta importante, perchè sarà molto probabilmente il nostro principale impegno finanziario per molti anni.

Ma cos’è un mutuo? In parole molto semplici, è un contratto, cioè un accordo legale, tra la banca, che concede una certa somma per acquistare la

casa, e noi, che dobbiamo restituire la somma più gli interessi attraverso il pagamento delle rate. Se le rate non vengono pagate, la banca si prenderà l’immobile ipotecato a suo favore.
Dunque, il primo problema che si presenta è quello di stabilire se siamo in grado di pagare le rate, cioè se il mutuo è sostenibile. La valutazione non deve basarsi solo sulle condizioni economiche attuali, ma anche sulla previsione di quello che può accadere in futuro. E’ chiaro che non è facile prevedere quello che succederà nel corso degli anni, ma esiste un metodo abbastanza affidabile per capire se il pagamento delle rate del nostro mutuo può risultare sostenibile.

Per i mutui a tasso fisso il calcolo è più affidabile. Si tratta di controllare quali sono le spese che sosteniamo per vivere e sottrarle dal reddito. Per fare questo occorrono diversi mesi, durante i quali dovremo annotare gli scontrini, le bollette, le fatture, le spese del bancomat e delle carte di credito e le eventuali rate per l’auto e quant’altro. Se vogliamo, possiamo suddividere le spese per categorie: alimentazione, vestiario, salute, auto, telefono, luce, riscaldamento, acqua, vacanze, varie.

Nel momento in cui abbiamo una visione completa di quelle che sono le spese indispensabili, calcoliamo la media mensile delle uscite sostenute. Poi procediamo sottraendo il valore medio delle spese a quello medio delle entrate mensili. La differenza di questi valori è la somma della disponibilità che possiamo destinare al pagamento delle rate del mutuo.
Un accorgimento da tenere in considerzione è quello di non destinare per intero questo “avanzo” al mutuo, in quanto occorre tenere conto di spese impreviste per l’auto, la casa, la salute, per gli studi dei figli, ma anche per eventuali forme di investimento, come ad esempio piani pensione, piani di accumulo, ecc. In questo modo, se il nostro reddito mensile in esubero è sufficiente a coprire le rate, possiamo chiedere il mutuo alla banca fiduciosi in un positivo accoglimento della richiesta.

Abbiamo detto che il metodo è più affidabile per il mutui a tasso fisso, mentre risulta alquanto impreciso e approssimativo per i mutui a tasso variabile, in quanto le rate potrebbero crescere nel tempo in modo significativo. Ma è pur sempre una indicazione da tener conto.


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