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My friend: Betty

Creato il 20 maggio 2015 da Cobain86

betty_guitar

Tu ed io. Così com’eravamo tanti anni fa, con la stessa voglia di ritrovarsi.

Betty l’ho conosciuta ai giardinetti pubblici, ero piccolissimo, neanche mi ricordo.
Persi un po’ alle elementari e alle medie, ci siamo ritrovati 14enni alle superiori. Lei mi ha rapito con la sua passione per la musica, io giocavo con la mia per la scrittura.

Dopo un po’ mi sono innamorato di lei ma era una cosa unilaterale da parte mia. Quello che all’inizio poteva sembrare un problema negli anni è stato benefico: meglio così, non so se avremmo ancora mantenuto i rapporti.

Ho preso questa foto (che preciso non mia, mi è stata passata da lei per esser scansionata in digitale quindi non so chi sia l’autore) perchè credo che rappresenti l’essenza più vera di B: una chitarra contro il mondo ma con il sorriso che trapela beffardo e scanzonato. Viene dal periodo Lene Marlin (notare l’incredibile somiglianza della chitarra di B con quella della nota solista): lei ascoltava Lene e io gli Aqua, 2-3^ media.

Le nostre vite sono sempre state legate (inconsapevolmente) a filo doppio: per un motivo o per l’altro ci siamo sempre visti e frequentati. Unica vera pausa quando si frequentava con D, lì le visite erano veramente scarse (e non molto di cortesia, per via del terzo incomodo).

Ad oggi è la mia relazione più duratura con una ragazza, la conoscenza costruita negli anni è incredibile: scelgo i regali per lei e ci indovino sempre (cosa abbastanza rara per un uomo verso una ragazza), so come la pensa, come farla ridere, come starle vicino.

L’altra sera sono stato a casa sua e mi ha raccontato gli ultimi aggiornamenti, oltre a passarmi delle foto d’epoca scattate con la sua prima Fujifilm (presa con i punti della benzina, per cui i pixel “effetto quadrettoni” già al secondo zoom abbondano): è stato come rivivere tutta la mia adolescenza, un tempo in cui forse si rideva di più e alcune cose erano più semplici.

Tra di noi ci sono alcuni piccoli riti come il fotomontaggio (con sue foto) che le faccio per Natale, la serata Monopoli verso l’estate o a metà inverno, le esibizioni che faceva in teatro per l’Arci Cabassi, le serate a casa sua a raccontarsi cosa ci è successo in questo periodo e i nostri nuovi amici.

Ero con lei quando mi raccontava dei suoi sogni per la musica, quando ruppe con il suo primo gruppo, quando s’innamorò del primo ragazzo e mi chiese consigli su come baciarlo, quando passò al successivo, quando si sentiva giù e solo un amico poteva tirarla su, prima di ogni viaggio importante per salutarla e dopo, per accoglierla di nuovo a casa.

Lei era con me quando avevo voglia di fare due risate, di ascoltare della musica nuova, di condividere una nuova passione.
Quando mi litigavo con i miei e mi diceva, con voce dolce, vedrai che passerà. Quando ho vissuto i miei primi amori, quando avevo voglia di piangere, se mi sentivo troppo abbattuto per rimanere da solo quel giorno lì, per condividere le mie gioie e i miei successi.

Sulla sua scrivania regna sovrano un logo di MTV gigante che le feci a 15/16 anni quando decise di iniziare con la musica, nonostante gli anni non si è ancora scolorito ed è sempre rimasto lì, impassibile a tutti gli eventi e cambiamenti.

È un tassello importante della mia vita e, nonostante tutti gli alti e bassi, la nostra amicizia continua. La vita ci ha portato ad avere punti di vista diversi su varie cose ma è bello comunque una base comune, un background nostro per confrontarci; ci permette di ripartire qualora dovessimo litigare o perdere la strada.

Non so cosa ci riserverà ancora la vita ma in ogni caso io sarò lì, per continuare a scrivere sul nostro libro di quella amicizia che continuava negli anni nonostante tutto e tutti, nonostante il tempo, oltre le mode e le passioni. Oltre noi stessi.

Marco


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