Magazine Diario personale

My weird world

Creato il 14 febbraio 2012 da Narratore @Narratore74

My weird world Il Capitano Hell, qualche giorno fa, ha pubblicato un articolo in cui descrive il suo mondo virtuale, un insieme di luoghi che compongono una sorta di biosfera ideale, il tutto invitando altri a descrivere il proprio. Beh, chi sono io per non accettare un così allettante invito? Bene, quindi eccovi il mio strano, pazzo mondo. Entrate, godetevi la passeggiata e non dimenticate di non gettare cartacce in terra.
My weird world Il viale di cipressi Esatto, cipressi. Almeno una cinquantina, disposti ai lati di una strada sterrata, con la ghiaia che scricchiola sotto i piedi e distese sconfinate di campi di grano ovunque si getti lo sguardo. Non si può entrare in auto, dove vivo le auto non esistono. Perché? Perché così si può ammirare il panorama, perdersi negli odori e nei profumi e poter sentire il vento sulla pelle. A volte è possibile osservare un nibbio volteggiare sui campi. Il suo nome è Arturo e credo abbia anche una compagna, nascosta da qualche parte. Se la incontrate, fate un fischio.
My weird world Il lago Non è un lago enorme. Anzi, a dir la verità è molto piccolo. Nelle sue acque nuotano un bel po’ di carpe argentate. Tutto attorno è circondato da faggi, rubini e noccioli. È un luogo incantevole, dove molti animali passano e sostano durante i loro viaggi, soprattutto uccelli. Un giorno ho visto anche un paio di tartarughe e mi piacerebbe un giorno immergermi e scoprire dove sono finite…
My weird world La libreria Da fuori sembra piccolina, anche un po’ trasandata, ma quando si entra ci si perde in migliaia di volumi. Scaffali di libri polverosi ci abbracciano, mentre il solerte proprietario, un ometto con gli occhiali spessi, calvo e con una luce misteriosa negli occhi, si avvicina e ci chiede se siamo alla ricerca di un libro particolare. Qui si può trovare di tutto e se il libro che cercate non c'è, fidatevi: lui ve lo troverà. Ma non chiedetegli cosa nasconde nel retrobottega, potreste non averlo voluto fare…
My weird world Il ristorante sulla collina Qui potete trovare una buona cucina, semplice ma saporita e parecchio lontana da quei sapori finti delle grandi città. La proprietaria è una donna enorme, sola, che sta sempre dietro al banco con in mano un bicchiere di sangiovese. La cameriera è una ragazza bionda; non è bella, non almeno secondo i canoni dettati dalla società, ma possiede un fascino particolare e quando arriva al tavolo non si può fare a meno di fissarla e perdersi nei suoi occhi mentre vi spiega cosa c'è in menù. Se passate di qua, vi consiglio di provare la pasta fatta in casa.
My weird world Il cimitero Ormai non ci viene seppellito più nessuno, da parecchio tempo a dir la verità. Le lapidi più vecchie sono ormai sbiadite, le scritte illeggibili o al massimo ne restano pochi frammenti. Un alto muro di cinta lo delimita e il cancello è sempre chiuso. Una volta vidi anche un custode, non so che fine abbia fatto.
My weird world La locanda Un tempo era una trattoria, ma ora è stata ristrutturata e al primo piano sono state allestite alcune camere per i pochi viandanti che si trovano a passare di qua. Al piano terra c'è una grande sala in cui, la sera, vecchietti che provengono dai dintorni si riuniscono, giocano a carte, bestemmiando in dialetto e scolando bicchieri di rosso uno dopo l'altro. Nessuno è mai andato via scontento, su questo ci posso anche mettere la mano sul fuoco. Il retro, una stanza di modeste dimensioni, è riservata a noi. Lì si ruola, si gioca a qualche boardgame e in generale si passano le serate. Non sono tanti i giovani che vivono d queste parti, quasi tutti se ne vanno, ma chi rimane lo fa perché sa cosa perderebbe andandosene.
Per il momento mi pare ci sia tutto. In futuro il paese potrebbe ampliarsi, o magari rimpicciolirsi fino a sparire, ma per ora va bene così. Questo è il mio mondo, o perlomeno quello in cui mi piacerebbe vivere. E chissà, forse, in un qualche assurdo piano dimensionale, ci vivo già e adesso sto ridendo mentre mi bevo un bicchiere di vino rosso...

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