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Nagorno-Karabakh. Militari azeri abbattono elicottero Mil Mi-24 armeno

Creato il 12 novembre 2014 da Giacomo Dolzani @giacomodolzani

Mil_Mi_24di Giacomo Dolzani

La situazione, già tesissima, tra Azerbaigian ed Armenia rischia ora più che mai di precipitare, un elicottero armeno, modello Mil Mi-24, di fabbricazione sovietica, è stato infatti abbattuto oggi dalle forze armate azere mentre volava vicino al confine orientale dei territori occupati dalle truppe di Erevan il quale è da oltre vent’anni anche il fronte di guerra tra le due nazioni.
In un comunicato emanato dal governo di Baku, il ministro della Difesa azero, Zakir Hasanov, ha affermato che il velivolo è stato abbattuto in quanto ha tentato di attaccare le postazioni dell’esercito azerbaigiano. Il fatto è avvenuto a poca distanza dalla città di Agdam, nella regione di Askeran, una delle sette province circostanti l’altopiano del Karabakh ed occupate dalle forze armate armene .
Contrariamente a quanto affermato da Hasanov, il suo omologo armeno, Seyran Ohanyan, ha dichiarato che l’elicottero, il quale stava partecipando ad un’esercitazione militare, non ha compiuto nessun atto di aggressione nei confronti delle truppe azere ed ha aggiunto che, per impedire l’arrivo dei soccorsi, l’artiglieria azerbaigiana ha cominciato a bombardare l’area, accuse però smentite dal governo di Baku.
In seguito a questo incidente che, più di tutte le schermaglie avvenute in due decenni, ha riportato in vita la paura della guerra su vasta scala dei primi anni ’90, Ohanyan ha annunciato delle “gravi e pesanti conseguenze”; pur non avendo specificato quali possano essere le implicazioni di questo evento e non disponendo comunque di un esercito in grado di attaccare vittoriosamente l’Azerbaigian, sicuramente quanto accaduto oggi non migliorerà la situazione e non favorirà le trattative per il raggiungimento della pace: da oltre un ventennio le truppe di Erevan infatti occupano il Nagorno-Karabakh ed altre sette distretti azerbaigiani limitrofi, rivendicati da Baku come propri e portando, dopo un conflitto che causò decine di migliaia di morti ed un milione di sfollati azeri, oggi stipati nei campi profughi sul territorio dell’Azerbaigian, ad una fase di stallo, sia politico che militare, che nessuno è stato finora in grado di risolvere.

da Notizie Geopolitiche



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