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Napoli: “gli studenti anti camorra, i Verdi e Sinistra ecologia e libertà festeggiano con un brindisi, fuori la questura l’arresto di Michele Zagaria”.

Creato il 08 dicembre 2011 da Nottecriminale9 @NotteCriminale

Giuseppe ParenteNapoli: “gli studenti anti camorra, i Verdi e Sinistra ecologia e libertà festeggiano con un brindisi, fuori la questura l’arresto di Michele Zagaria”.
Il cin è un ringraziamento alla Magistratura e le forze dell’ordine per il clamoroso arresto dell’ultimo grande latitante del potente cartello criminale denominato i Casalesi, Michele Zagaria, ritrovato dopo 16 anni di latitanza, nascosto in un bunker, sotto una villetta, in vico Mascagni, nella sua Casapesenna. 
Il segretario regionale di Sinistra ecologia e libertà Arturo Scotto ed il commissario regionale della Federazione dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, in un recente passato anche rappresentati dell’associazione studenti anti camorra, hanno ufficialmente chiesto che il Parlamento e la Prefettura di Napoli intervengano, in tempi rapidi, al fine di ottenere le dimissioni dell’ex sottosegretario all’economia del governo Berlusconi, nonché potente padre padrone del popolo delle libertà in Campania, Nicola Cosentino, deputato accusato di essere il referente politico nazionale del potente clan dei Casalesi, e del presidente della provincia di Napoli, l’onorevole Luigi Cesaro, conosciuto come “Gigino la polpetta”, il cui ruolo di presidente della provincia di Napoli, come sentenziato dalla Corte Costituzionale, è incompatibile con il ruolo di deputato. 
«Dopo l’arresto dell’ultimo capo dei casalesi, Michele Zagaria, - precisano Scotto e Borrelli- ci aspettiamo che il Parlamento dia finalmente parere positivo all’ennesima richiesta di arresto per l’onorevole Nicola Cosentino, ex sottosegretario all’economia del governo Berlusconi III ed ancora influente segretario regionale del popolo delle libertà» 
Provocatoriamente i due esponenti politici sottolineano come sarebbe logico e giusto che fosse lo stesso Cosentino a consegnarsi spontaneamente nelle mani della legge, dimettendosi da deputato e rinunciando all’immunità parlamentare. 

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