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Napoli in giallo in casa per scaramanzia

Creato il 10 febbraio 2014 da Vesuviolive

La sfida Napoli-Milan disputata al San Paolo si è contraddistinta per una insolita scelta degli azzurri, la squadra è scesa in campo con la seconda maglia. La scelta non è stata casuale ma voluta da De Laurentis, il presidente ha voluto puntare sulla scaramanzia visto che l’ultima doppietta di Higuain è arrivata con la maglia gialla e l’ultima sconfitta con la maglia azzurra. I dettagli su Calcionapoli24.it L’ultima doppietta l’aveva firmata il 1° dicembre scorso, contro la Lazio, e pure quella notte Gonzalo Higuain era vestito di giallo: un colore a cui tutto il Napoli — per scaramanzia — comincia ad affezionarsi. La scelta di indossare la seconda maglia con il Milan non è stata infatti casuale, ma suggerita da Aurelio De Laurentiis ai suoi giocatori per esorcizzare il pesante ko di Bergamo, subito dagli azzurri con la divisa tradizionale. I primi benefici parziali del cambiamento cromatico si erano avvertiti in Coppa Italia, con la buona prestazione della squadra di Benitez all’Olimpico. E il vento ha continuato a girare anche ieri pomeriggio, con i mezzi passi falsi di Juventus e Roma in campionato, che hanno frenato un po’ al comando della classifica. S’è ridotto in particolare a soli 4 punti (ma con una gara in più) il ritardo dal secondo posto e dal gruppo di Garcia, avversario diretto per la zona Champions. Senza quartiere la sfida contro i giallorossi, attesi dopodomani al San Paolo per un altro duello ravvicinato: in palio una finale. Dal campionato alla Coppa Italia, il Napoli si affiderà come al solito alla sua arma più collaudata: le prodezze di Higuain, più che mai leader e punto di riferimento della squadra. Il bomber argentino, grazie alla doppietta in giallo contro il Milan, è salito a quota 17 gol in stagione: messi a segno in 30 gare con una media fantastica, alla Cavani. Sembrava impossibile ripetere le gesta del Matador in maglia azzurra: 21 reti in 33 presenze, a questo punto della scorsa annata. Invece il nuovo centravanti sta mantenendo un ritmo quasi uguale a quello del suo predecessore ed è in lieve ritardo solamente per l’infortunio muscolare, subito in autunno. «Non sono venuto per misurarmi con chi c’era prima», disse al suo arrivo nel Napoli Higuain. Ma non era un modo per evitare la scomoda ombra di Cavani, con cui l’argentino sta convivendo al contrario in apparente scioltezza. Segna sempre lui: il Pipita, che non fa differenza tra avversari e competizioni. In campionato è a quota 12, gol d’autore a cui bisogna aggiungere i 4 in Champions League e la prodezza di tacco contro la Lazio, nei quarti di Coppa Italia. Nella semifinale d’andata contro la Roma all’Olimpico non gli è stata invece assegnata dalle statistiche ufficiali la rete del 2-1 (autogol di De Sanctis). Motivo in più per riprovarci dopodomani al San Paolo, nella rivincita che mette in palio un posto in finale. Higuain l’affronterà senza ossessioni. «Non importa chi segna: conta vincere la Coppa Italia e arrivare secondi in campionato, al di là dei gol», ha detto il centravanti dopo la vittoria con il Milan. «Me l’aspettavo, sapevo che il Napoli era pronto per reagire dopo un momento difficile». Il Pipita di colpi ne ha falliti pochi, invece: specialmente quando veste il giallo, colore che per De Laurentiis è diventato un portafortuna e spicca anche nella maglia Extreme, quasi pronta per il debutto. Ci sono ancora 48 ore per scegliere la divisa anti-Roma, per la semifinale del San Paolo. Nessun dubbio invece su chi guiderà l’attacco azzurro. C’era una volta Cavani: a Fuorigrotta va di nuovo di moda l’argentino.


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