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Napoli incontra Newyork e nasce VOODOO MILES

Creato il 26 maggio 2015 da Pjazzanetwork
Napoli incontra Newyork e nasce VOODOO MILES
Dean Bowman & Gio Cristiano feat. DANIELE SEPE
VOODOO MILES
Il sodalizio artistico tra Dean Bowman e Gio Cristiano - iniziato nel 2010 e maturato con una serie di concerti nel corso degli ultimi 5 anni - ha portato nel gennaio 2015 alla realizzazione di un disco che tra pochi giorni andrà in stampa.
Il titolo scelto per questo lavoro, VOODOO MILES, è una traccia dell'universo sonoro in cui i due artisti si muovono. Si tratta infatti di un viaggio attraverso le sonorità elettriche dell'universo Davisiano-Henrdrixiano. Nel disco si susseguono una serie di brani di grande fruibilità – 5 composizioni originali degli autori e 3 riarrangiamenti - che attraversano i diversi generi della tradizione afroamericana. Nel disco si alternano brani dall'andamento funk, strutture blues, free form, momenti swing ed elementi rock.
Un lavoro complessivamente molto fruibile, capace di catturare tanto l'attenzione dell'ascoltatore più inesperto - che potrà godere del meraviglioso timbro soul del vocalist Newyokese (già deifinito da Madonna: La voce di un dio) – quanto il musicofilo più ferrato – che viaggerà tra momenti di improvvisazione sanguigna del sassofono di Daniele Sepe e della chitarra ipnotica di Gio Cristiano (già definito da la Repubblica: Un chitarrista funk/jazz di matrice Hendrixiana).
Il repertorio presentato nel disco spazia da brani che vanno dalla classica forma canzone - scritti a quattro mani da Dean Bowman e Gio Cristiano - a brani free form su tempi dispari dalla pulsazione ipnotica. Il progetto prende sicuramente il via dal sentiero tracciato dal periodo elettrico di Miles Davis e dall'ultima produzione di Jimy Hendrix (di cui viene eseguito un riarrangiamento di “If 6 was 9”), ma prende una strada ed un sound del tutto personale, una sorta di intreccio di sound newyokese e napoletanità.
Infatti l'elemento di fondo di tutto il lavoro è una pulsione musicale gravida di funk, swing, blues e mediterraneità che genera una sorta di “New-Napoli-York sound” di cui è intriso tutto il disco. Infatti la sezione ritmica di tutto il disco è formata dalla band napoletana “Voodoo Miles t3io” in cui militano Gio Cristiano (chitarra), Angelo Calabrese (batteria), Giuseppe Arena (basso), che già da diversi anni lavora con il vocalist Newyorkese.
La presenza del noto sassofonista napoletano Daniele Sepe - che pur essendo un ospite del progetto ha suonato praticamente in 7 brani su 9 - conferisce al disco al contempo un tocco di mediterraneità verace e di raffinatezza jazz. Infatti il sassofonista Daniele Sepe con il suo inconfondibile stile ha impreziosito il lavoro di una band già molto affiatata, trovandosi a proprio agio in tutti gli ambienti sonori, nel disco lo si sente urlare di soul e spingere con fraseggi hard-funk-bop, ma anche lasciarsi andare a morbide melodie mediterranee ed interloquire con i musicisti rincorrendo le linee vocali e le linee chitarristiche con grande maestria.
A fare eco alle suggestioni ethno-jazz del sax di Daniele Sepe è anche la chitarra del co-leader Gio Cristiano, che con il suo stile ipnotico spesso rievoca sonorità mediterranne, ricorrendo talvolta all'ultilizzo di scale arabe anche in ambienti squisitamente blues. Il suo è uno stile non facilmente etichettabile, anche perchè l'evidente matrice blues-hendrixiana si fonde con una pratica improvvisativa che strizza l'occhio più a musicisti come Freddie Hubbard, Herbie Hancock, Miles Davis, Steve Coleman che ai chitarristi della scena jazz contemporanea.
L'altro co-leader del progetto Voodoo Miles, Dean Bowman, già noto alle cronache come il “jazz vocalist con l’animo da rocker” è un artista di fama mondiale, essendo stato al fianco di musicisti del calibro di John Scofield, Don Byron, Screaming Headless Torsos, Mingus Big Band, Brass Fantasy, Lester Bowie, Uri Cane e molti altri. In questo disco la sua vocalità folgorante viene esaltata dal lavoro della ritmica e dagli intrecci con le linee melodiche disegnate dal sax dell'ospite. Infatti nell'album sono presenti due sue brani originali che il vocalist ha voluto reincidere con questo quintetto e che regalano uno spaccato di momenti di improvvisazione pura e grande lirismo, musica magmantica che fluisce liberamente con continui interscambi ed intrecci tra voce, sax, chitarra e ritmica.
Prezioso il lavoro fatto dal batterista Angelo Calabrese - già al fianco di Gio Cristiano per il tour italiano del bassista Reggie Washinton del 2013 e con il vodoo miles t3io - che con la sua pulsione potente e raffinata conferisce al disco un colore brillante ed un sapore decisamente funk. Il suo drumming è il vero motore pulsante dell'intero lavoro.
Altro ingrediente fondamentale del “voodoo miles suond” è il basso elettrico di Giuseppe Arena, musicista di forte estrazione jazz, ma dal sound gravido di funk. Con il suo ingresso nel Voodoo Miles T3io ha aperto nuove porte alle sperimentazioni funk-jazz della band, musicista dalla solida preparazione tecnica e dal “tiro” inviadiabile.
In conclusione un lavoro discografico in cui confuiscono le diverse anime musicali del jazz, blues, funk, e un tocco di mediterraneità che rende il progetto ancora più originale e godibile. Un lavoro che lascia il segno, con melodie che si fanno ricordare e passaggi ritmico-armonici che creano il giusto grado di tensione, ad agevolare la fruizione del disco è un libretto di otto pagine completo di testi, info e foto.

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