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“Nata ieri”

Creato il 19 ottobre 2010 da Cinemaleo

1950: Born Yesterday di George Cukor

“Nata ieri”
“Nata ieri”

Meritoriamente, uno dei titoli più famosi dell’intera storia hollywoodiana.

Agli inizi degli anni Cinquanta trionfa il “Comitato per le attività antiamericane”, promosso dal senatore repubblicano Joseph McCarthy.
Il Comitato investigava sulle supposte infiltrazioni comuniste nell’industria cinematografica: si instaura un clima di delazione avvelenata dalla paura e cominciano le condanne (vennero arrestate alcune personalità di Hollywood, le case di produzione compilarono vere e proprie “liste nere” di persone sospettate di svolgere attività antiamericane).
Tra le vittime illustri del maccartismo troviamo Judy Holliday, premio Oscar 1951 per questo Nata ieri (un’attrice in grado di “dare un nuovo significato al ruolo femminile nel cinema di Hollywood”, Gianni Canova).
Scrive Il Corriere della Sera:
“L’attrice aveva una tigna sufficiente a portarla davanti alla commissione per le attività antiamericane. Ma la svelta ragazza, come riferisce il biografo Gary Carey, se la cavò facendo la stupida per non pagare pegno, proprio come la sua «nata ieri». Basti ricordare il modo in cui si congedò dal presidente della commissione: «Le prometto che non aderirò più a niente, tranne il cancro, la poliomielite e la paralisi cerebrale» (triste pensare che un cancro al seno se la porterà via a soli 44 anni)”.

Nata ieri è uno dei rari esempi che mise d’accordo critica e pubblico che ne decretarono il grande successo:
“Cukor ha diretto con la perizia di sempre una bella satira in cui la donna-oggetto si ribella contro colui che la mantiene e i suoi loschi traffici” (George Sadoul).
“Commedia deliziosa, diretta con gran vena da George Cukor e interpretata da un’attrice di classe (cui il doppiaggio in italiano di Rina Morelli conservò, traducendolo in modo originale, il singolare carattere della recitazione)” (Gian Piero dell’Acqua).
“…l’apparizione sullo schermo di Judy cancellò ogni concorrenza e fece epoca” (Tullio Kezich).

Spumeggiante e vivacissima la regia del grande George Cukor, “uno dei protagonisti indiscussi dell’età d’oro di Hollywood” (Yahoo).

Ancor oggi godibilissimo, il film (di cui tutti ricordano la formidabile scena della partita a carte, un vero gioiello!) vale la pena di essere rivisto sia per la splendida interpretazione di Judy, sia per essere uno degli ultimi esempi di un’America fiduciosa in se stessa e nelle sue illusioni (alla Frank Capra), un’America che ora non esiste più.

Ottimi, e c’era da aspettarselo, i due illustri comprimari: William Holden (che tra breve sarebbe diventato uno dei maggiori divi degli anni 50, interprete di film indimenticabili da Vialde del tramonto a Sabrina, da L’amore è una cosa meravigliosa a Il ponte sul fiume Kwai, da Picnic a La ragazza di campagna, da Stalag 17 ad Anche gli eroi piangono… ), Broderick Crawford (uno di quei caratteristi a cui Hollywood deve la sua forza, celebre anche come protagonista per Il Bidone di Federico Fellini e Tutti gli uomini del re di Robert Rossen con cui vinse l’Oscar ).

p.s.

Pessimo il remake del 1993 (con Melanie Griffith, Don Johnson, John Goodman, regia di Luis Mandoki).

scheda

premi e riconoscimenti

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“Nata ieri”

 


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