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Natale coi fiocchi

Creato il 24 dicembre 2010 da Wanderer @Inneres_Auge
Quella di ieri è stata la giornata più brutta per L'Aquila dopo il sei aprile del 2009. Il Sovrano e i suoi ministri dopo una giornata di suppliche hanno gettato dalla finestra di Palazzo Chigi le molliche avanzate dalla loro tavola imbandita. I cortigiani e i rivoluzionari a gettone le hanno raccolte e riportate all'Aquila mentre nei palazzi romani risuonava la frase che pronuncia Alberto Sordi nel film il Marchese del Grillo: "Sappiate che io so io e voi non siete un....
Queste parole di Giustino Parisse le ho scelte per aprire il post poichè credo che esprimano ciò che stiamo provando. Le ho scelte perchè Parisse è un giornalista del quotidiano regionale il Centro, non un cattocomunista nè un black bloc. Parisse il 6 aprile ha perso suo padre e i suoi figli. Chi meglio di lui può parlare a nome di tutti? Ieri è andato in scena l'ennesimo (e non ultimo ahimè) atto di una farsa tragicomica tutta italiana. Abbiamo sopportato troppo. Siamo stati a lungo in silenzio, in tanti incantati dalle promesse e dai discorsi pieni di belle parole. Poi c'è stato il risveglio. Ogni sei mesi c'è un pacco per noi, da scartare con calma per vedere cosa c'è dentro. Quel pacco si chiama in tanti modi, ad esempio "Stiamo lavorando tutti insieme per non far pagare le tasse agli aquilani" oppure "Rinviamo a luglio".
Il verbo rinviare è il più usato. Rinviano il pagamento delle tasse (che tra l'altro già paghiamo da luglio) mentre in occasione di altre tragedie anche meno gravi, ad esempio la recente alluvione del veneto, sono state sospese. Cos'abbiamo in meno dei veneti? Cos'abbiamo in meno dei marchigiani?
Si va avanti con la favola che i soldi ci sono. I soldi non ci sono mai stati, avessero il coraggio di dirlo i vari Letta, Chiodi, Del Corvo, Piccone che a parole dicono di volerci tanto bene. I soldi ci sarebbero se i politici rinunciassero alle maniglie d'oro per le portiere delle auto blu, alle poltrone in pelle umana e all'acquario degli impiegati. Andando avanti di questo passo nell'acquario rischiano di finirci loro. La pazienza è finita.
Auguri


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