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Natale di Roma, 21 aprile 753 a. C.

Creato il 21 aprile 2013 da Marvigar4

Romolo traccia con l'aratro il confine della città di Roma Carracci

Bologna, Palazzo Magnani, Il fregio dei Carracci, Romolo traccia con l’aratro il confine della città di Roma

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Eutropius, Breviarium ab Urbe condita, LIBER I, Capp. I, II.

I. Romanum imperium, quo neque ab exordio ullum fere minus neque incrementis toto orbe amplius humana potest memoria recordari, a Romulo exordium habet, qui Reae Silviae, Vestalis virginis, filius et, quantum putatus est, Martis cum Remo fratre uno partu editus est. Is cum inter pastores latrocinaretur, decem et octo annos natus urbem exiguam in Palatino monte constituit XI Kal. Maias, Olympiadis sextae anno tertio, post Troiae excidium, ut qui plurimum minimumque tradunt, anno trecentesimo nonagesimo quarto.

II. Condita civitate, quam ex nomine suo Romam vocavit, haec fere egit. Multitudinem finitimorum in civitatem recepit, centum ex senioribus legit, quorum consilio omnia ageret, quos senatores nominavit propter senectutem. Tum, cum uxores ipse et populus suus non haberent, invitavit ad spectaculum ludorum vicinas urbi Romae nationes atque earum virgines rapuit. Commotis bellis propter raptarum iniuriam Caeninenses vicit, Antemnates, Crustuminos, Sabinos, Fidenates, Veientes. Haec omnia oppida urbem cingunt. Et cum orta subito tempestate non comparuisset, anno regni tricesimo septimo ad deos transisse creditus est et consecratus. Deinde Romae per quinos dies senatores imperaverunt et his regnantibus annus unus completus est.

L’impero romano, di cui a memoria d’uomo non si ricorda in tutto il mondo quasi alcun altro più piccolo nei suoi esordi, né più esteso per i successivi ampliamenti, ebbe origine da Romolo che, figlio di Rea Silvia, vergine Vestale, e, a quanto si credette, del dio Marte, fu dato alla luce col fratello Remo con parto gemellare. Egli, esercitando fra i pastori il brigantaggio, all’età di diciotto armi fondò sul colle Palatino una piccola città, l’undicesimo giorno prima delle Calende di Maggio, nel terzo anno della sesta Olimpiade, anno 394 dalla distruzione di Troia, secondo quelli che che compiono calcoli approssimativi.

Dopo aver fondato la città, che chiamò Roma dal suo nome, fece all’incirca queste cose. Accolse nella cittadinanza un gran numero di confinanti, scelse cento tra i più anziani, con il cui consiglio facesse ogni cosa, che nominò senatori per la loro anzianità. Poi, visto che lui e il suo popolo non avevano mogli, invitò allo spettacolo dei giochi i popoli vicini alla città di Roma e rapì le loro vergini in età da marito. Essendosi scatenate delle contese per l’offesa delle rapite, vinse i Ceninensi, gli Antemnati, i Crustumini, i Sabini, i Fidenati, i Veienti. Tutte queste città circondano Roma. E poiché, all’improvviso scatenarsi di una tempesta, si credette che  fosse salito agli dei nel trentasettesimo anno di regno fu divinizzato. In seguito a Roma governarono i senatori ciascuno per cinque giorni e, durante il loro regno, si completò un anno.



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