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Natale nella scuola, senza Gesù e Re Magi come i migranti

Creato il 28 novembre 2015 da Mrinvest

Polemiche e discussioni per come (non) verrà vissuto il prossimo Natale nella scuola in diverse località italiane. Ma siamo noi a doverci integrare?

Natale nella scuolaL’ultima “trovata”, quantomeno bizzarra, è quella della Materna Peter Pan di Fonte Nuova, in provincia di Roma, dove il Natale nella scuola sarà festeggiato con il Presepe, ma senza Gesù Bambino e con i tre Re Magi che avranno l’aspetto dei migranti.

Infuria la polemica per le decisioni di alcuni dirigenti scolastici che intendono lasciare le loro scuole senza Natale. Hanno stabilito stoltamente di negare i festeggiamenti natalizi ai bambini italiani, senza tener conto che il Natale è la festa dei piccoli e senza alcun rispetto per le tradizioni del nostro Paese.

I casi più eclatanti di negazione del Natale nella scuola.

La polemica è dapprima esplosa a Firenze, dove alla scuola elementare Matteotti non è stato permesso di visitare la mostra d’arte sacra Divina Bellezza “per venire incontro alla sensibilità delle famiglie non cattoliche”. Ma mi facciano il piacere.

Il Natale nella scuola Garofani di Rozzano, vicino Milano, non verrà festeggiato con il tradizionale concerto che si teneva ogni anno in un teatro con tutti i bambini. E’ stato rimandato a gennaio, trasformato in un freddo concerto d’inverno.
L’Istituto ospita mille studenti, di cui duecento stranieri quasi tutti musulmani. Qui da anni sono stati aboliti i crocifissi nelle aule ed ora il Preside, Marco Parma, ha ritenuto bene di abolire anche ogni riferimento alla festa del Natale. La sua giustificazione è stata che, dopo gli attentati di Parigi, qualcuno avrebbe potuto vivere la ricorrenza del Natale a scuola come una provocazione pericolosa e non ha voluto creare situazioni di divisione all’interno delle classi multietniche.

Infuriano chiaramente le polemiche suscitate dai genitori. Ed hanno ragione quando affermano che noi italiani rispettiamo tutte le altre religioni e tradizioni e che anche le nostre devono essere rispettate. Inoltre, questo atteggiamento favorisce il disegno dei terroristi che ci vogliono piegare con la paura.

Ma la scuola di Rozzano non è la sola a volere rinunciare alle tradizioni per non urtare la sensibilità altrui. In una Media di Montegrappa, nel vicentino, ai canti di Natale si aggiungeranno alcuni cori tradizionali arabi e africani.

“Tu scendi dalle Stelle” sostituito dalle canzoni di Sergio Endrigo.

E ancora nell’istituto comprensivo di Casazza, a pochi chilometri da Bergamo, la professoressa Maria Antonia Savio, dirigente scolastico, ha cancellato dal concerto di Natale il canto “Adeste fideles”, perchè, a suo dire, “troppo legato alla religione cristiana”. Ma, dicono in molti, il concerto di Natale è legato anche alla cristianità. Roba da matti.
Ed in altre località il Natale a scuola si farà senza il Presepe, come a Piacenza e a Torino. E c’è da scommettere che seguiranno altri casi del genere.

Insomma, da diverso tempo in Italia si stà facendo di tutto pur di cancellarne l’identità religiosa e culturale. Non si tratta più di rispetto delle diversità, ma di un volere negare le nostre radici storiche e culturali per non urtare la sensibilità di altre persone, le quali, con arroganza, tentano invece di annullarci e di far valere i loro credi politici e religiosi, o addirittura sovrastarci con i loro fanatismi.

Ci stiamo autodistruggendo. L’invasione ormai è in atto.


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