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Nawras Shalhoub. Bologna, Galleria Oltredimore

Creato il 08 ottobre 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

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Alla Galleria Oltredimore di Bologna, fino all’11 novembre è allestita la mostra A piece of wall for you mon amour, prima personale in Italia per l’artista palestinese Nawras Shalhoub

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Alla Galleria Oltredimore di Bologna prosegue fino al 22 novembre la prima mostra personale italiana dell’artista palestinese Nawras Shalhoub: un’antologia di lavori in cui l’artista esplora la questione del dolore alternando una vicinanza intima con il soggetto ad un’osservazione più distante.

Venendo da un paese eternamente in conflitto, Nawras Shalhoub non ha avuto altra scelta che quella di essere in
contatto con il dolore, sia fisico che morale. Pertanto la sua ricerca artistica è lo strumento che usa per avvicinarsi alla sofferenza, propria e degli altri, e per trasformarla in energia.

La cosa migliore di una guerra è la sua fine: la fine dell’occupazione, la fine del dolore, la speranza che il domani arrivi senza bombe e senza morti, senza proiettili e senza muri; i muri non restano nella storia, forse durano qualche decina di anni ma non di più, chimere nell’esistenza di un popolo. Il muro di cemento e il muro nelle menti, non si nasconde, è visibile, palpabile e lascia delle tracce nei corpi e nelle anime; un muro con il quale si può convivere, che si vede quando ci si abita di fianco, che ci impedisce di andare a vedere i nostri alberi e i nostri vicini, a volte la nostra famiglia, frontiera interna; un muro che si può scegliere di distruggere, con il quale si può scegliere di non convivere, bisogno di liberazione e di grandi paesaggi; per raggiungerli, immaginiamo un “dopo i muri”. Eccone un pezzo, un regalo per te, amore mio, un regalo per tutti.

Nawras Shalhoub è nato nel campo profughi palestinese di Yarmuck in Siria nel 1974. Rientra con la sua famiglia in Palestina solo nel 1994, e rimane nella Striscia di Gaza fino al 2001. Attualmente vive a Strasburgo, dove si è diplomato alla Scuola di Belle Arti di Strasburgo. Profondamente legato alla sua terra, la Palestina, la sua opera si impossessa della sua vita, ma mira a coninicare un messaggio universale, esplorando il punto in cui la sofferenza e l’amore collidono, impossessandosi di materiali e mescolando esperienze inaspettate con un sorprendente senso dell’umorismo. I suoi lavori, che abbracciano tanto la pittura quanto il video, le installazioni e la scultura, sono stati esposti in Italia, Corea, Emirati Arabi Uniti, Francia e Palestina tra il 2008 e il 2013.



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