Il ct della nazionale italiana Cesare Prandelli ha rilasciato un’intervista al quotidiano ‘Libero’ in cui ha parlato dei prossimi mondiali, delle convocazioni che ha in mente e della situazione di alcuni oriundi. Inizia però parlando del suo contratto: “Si parla di 1,7 milioni, ma io non ho ancora firmato niente. Anzi, spero di prendere di più”, ammette, senza mezzi termini. “Attualmente sono il meno pagato tra i ct europei.”
Per quanto riguarda il gruppo che porterà in Brasile, Prandelli dice di avere già 18 nomi, a cui potrà aggiungere gli altri quando avrà vagliato le condizioni di tutti. Il tecnico lamenta poi lo scarso numero di giocatori italiani che militano nelle grandi squadre di serie A, e indica come unica possibile soluzione l’impiego degli oriundi: “Le altre nazionali non si fanno problemi, perché noi sì?”. Entrando nello specifico, parla di Jonathan, il cui impiego è impossibile, visto che occorrono sette mesi per un documento, e rivela un retroscena su Icardi: “Siamo andati da lui tre anni fa e ci ha detto ‘No, grazie’. Legittimo da parte sua.”
Prandelli torna anche a parlare del suo codice etico, giurando di non essere disposto a sconfessarlo, a costo di tenere giocatori importanti fuori dal gruppo: “Sono stufo di giocatori che non sanno controllarsi.”
La chiosa poi sul ritiro aperto alle famiglie: “Credo che così si possa aumentare la serenità del gruppo e combattere le tentazioni brasiliane. Pensate a quello che è successo l’anno scorso alla Spagna. Se fosse successo a noi, ora non sarei più ct.” Indubbiamente, non un grande attestato di fiducia nei suoi giocatori.
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