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Nazisti, spie e cocaina

Creato il 02 giugno 2010 da Casarrubea

SEGRETISSIMO

DESTINATARI: AC of S; G – 2 (CIC); AFHQ.; GSI; 12 FSS; CSDIC

MITTENTE: 412 Field Security Service (FSS) e SCI (unità n. 5)

TITOLO: Dott. Cocchiara Mario, neofascisti italiani e organizzazioni monarchiche

Cfr. Na/Uk, Wo 204/12651, Neo – fascist activities in Italy, vol. 3. KG A – 67.

16 settembre 1946

Nazisti, spie e cocaina

Trieste vista dal castello di San Giusto

Cocchiara Mario è stato arrestato a Trieste il 13 settembre 1946. Dal suo interrogatorio, risulta che sta organizzando un gruppo paramilitare di destra sotto gli auspici del SIM. Si reputa che abbia già radunato 500 elementi e che sia in rapporti diretti con membri del governo italiano e alti ufficiali del SIM, ai quali invia i suoi rapporti. Secondo il 412 FSS, sembra che abbia ottenuto grosse somme di denaro tramite il tenente colonnello D’Amore e il tenente colonnello Pescatore, che sarebbero collegati al quotidiano Il Messaggero Veneto. Cocchiara è uno dei fondatori del gruppo ‘Ora e Sempre Italia’ (OSI, ora dissolto) e del ‘Fronte Unico per la Difesa dell’Italianità’ (FUDI). Si ritiene che disponga di molte armi. […].

Cocchiara si batte per un regime repubblicano sul modello fascista, anche se accetta il colpo di Stato monarchico come una mossa funzionale all’estrema destra. Dichiara di sapere molte cose sulla preparazione di un colpo di Stato monarchico in Italia. E’ in contatto con elementi neofascisti e di destra a Milano, Roma e altrove.

Ha poi fatto i seguenti nomi:

Migliorini: organizza bande armate neofasciste in Roma e dintorni. E’ in contatto permanente con Cocchiara. Indirizzo: presso Toti Lombardozzi, Roma. Tel.: 851200;

capitano Chicca (alias “Corni”): organizza e addestra bande armate anticomuniste e monarchiche in Friuli, che fanno parte dei reparti clandestini dell’Esercito. Mantiene rapporti stretti con le bande armate neofasciste in Piemonte e in Lombardia;

Tippani: funzionario della Prefettura di Trieste. Mantiene i contatti tra Cocchiara e il dott. Callepari (Prefettura);

Aimone – Cat, Ferdinando: tenente del SIM, nipote  del generale Aimone – Cat (Padova). Secondo Cocchiara, sta sondando la possibilità di realizzare un colpo di Stato in Italia con il sostegno dei del Governo Alleato [la Allied Control Commission, ACC, presieduta dall’ammiraglio Ellery Stone].

Inoltre, Cocchiara sostiene di essere in rapporti diretti con i gruppi delle SAM in Lombardia e nei dintorni di Milano. […].

I piani della destra

A Trieste, Cocchiara agisce come agente reclutatore agli ordini di un settore dell’Esercito composto da monarchici. L’altra principale agenzia di reclutamento è l’Associazione Partigiani d’Italia (API).

Il suddetto settore è promosso dal generale Cadorna, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito. E’ composto da tre divisioni (Gorizia, Trieste, Pola) e il loro quartier generale si trova a Padova e a Udine. Il nucleo di intelligence è situato a Padova, probabilmente presso il Comando dell’Aeronautica militare.

Nazisti, spie e cocaina

il generale Cadorna

In Friuli, l’addestramento è a carico del capitano Chicca (alias “Corni”). Per gli elementi impossibilitati a lasciare il lavoro, vengono organizzati (in varie città) dei corsi speciali sulla guerriglia e le tecniche di sabotaggio.

La distribuzione delle armi spetta al colonnello Z (non si tratta di Zitelli). Nel territorio di Val di Canale sono già state consegnate 500 mitra; a Trieste, altri 500.

Secondo Cocchiara, la divisione Folgore (Esercito Italiano) è la spina dorsale del movimento monarchico e appoggerà un tentativo di colpo di Stato. I preparativi spettano agli alti ufficiali dell’Esercito: il generale Aimone – Cat ne è la figura principale.

Inoltre, Cocchiara sostiene che i Carabinieri Reali partecipano al movimento: il loro compito sarà quello di catturare i capi della sinistra. La mansione di polizia ausiliaria sarà affidata alle squadre d’azione della destra (a suo dire, a Udine, il Comando dei CC. RR. intende arrestare i leader comunisti provinciali entro la fine di settembre del 1946).

Cocchiara è inoltro implicato nell’organizzazione delle squadre d’azione. Il 20 agosto 1946, a Trieste, si è svolto un incontro per discutere la formazione di queste bande. Erano presenti: Cocchiara, Comelli, Giacchelli, Iesurum, Battaglia, Biuti, Muscatello e un elemento sconosciuto. Iesurum ha dichiarato di essere in grado di mettere a disposizione 50 elementi a breve (e 150 sul lungo periodo) ed ha posto l’accento sulla necessità di remunerarli a scadenza regolare.

Cocchiara ha affermato di essersi messo in contatto, il 19 agosto 1946, con i gruppi della resistenza nazista che operano nelle Alpi bavaresi. Sembra che queste formazioni utilizzino come emissari ex soldati dell’esercito tedesco, rimasti in Italia (muniti di documenti di identità civili) nella zona di Merano.

Per ottenere fondi, i gruppi nazisti hanno allestito un ampio traffico di cocaina verso l’Italia. Qui, i loro emissari vendono cocaina di tipo “Merck” (genuina) a prezzi bassi, ossia a 800.000 lire al chilogrammo. Il prezzo è mantenuto basso per incrementare le transazioni.

In Italia, le organizzazioni neofasciste traggono profitto dall’acquisto di cocaina (che è rivenduta con un utile del 100), garantendo così i finanziamenti alle loro attività.

A Merano, il contatto di Cocchiara è Cosulich (hotel Bristol). Le comunicazioni tra Milano e Merano sono garantite da Comelli. […].

I contatti con il SIM

Cocchiara è in contatto con i seguenti nominativi del SIM:

maggiore De Biagi (Udine);

tenente Aimone – Cat (Trieste);

tenente colonnello Berti (vero nome: Ebert), ufficiale proveniente da Roma;

tenente Giacchelli (Trieste), lavora con il capitano Huppert;

sergente Delli (Trieste);

sergente maggiore Spina (Trieste), della Croce Rossa Italiana. E’ un confidente del maggiore Biagi;

Codiglia, Angelo (Trieste). Organizzatore delle squadre d’azione istriane e informatore del SIM;

Muscatello, Sebastiano (Trieste). Informatore del SIM.

Cocchiara è inoltre in contatto con Luciano Gante (AIS, Trieste) e con il capitano Cassilli (tramite Angelo Codiglia).

Le connessioni con il contrabbando di cocaina

Le entrate finanziarie dell’organizzazione di Cocchiara potrebbero in parte dipendere dal traffico di cocaina. In data 20 agosto 1946, nell’appartamento di Cocchiara, Comelli (garantisce i collegamenti di Cocchiara tra Milano e Merano) ha affermato di essere alla ricerca di un compratore per la cocaina, lasciando capire di essere in possesso di un grosso quantitativo di questa droga. […].

I collegamenti con l’intelligence americana

Cocchiara non solo collabora con l’organizzazione del capitano Huppert, ma sembra che sia riuscito a infiltrarla del tutto. Il suo contatto è Giacchelli, che lavora per il capitano Huppert (sarebbe suo cugino). I fatti che presentiamo di seguito suggeriscono che Giacchelli ha penetrato l’organizzazione del capitano Huppert per conto di Cocchiara:

il 20 agosto 1946, durante un incontro svoltosi presso l’appartamento di Cocchiara, Giacchelli ha esibito alcuni rapporti che, a suo dire, erano stati redatti dall’ufficio del capitano Huppert. Dopo essere stati letti dinanzi ai presenti, i documenti sono stati  consegnati a Cocchiara. Si riferivano alle unità di sabotaggio jugoslave e agli agenti titini in Italia (potrebbe trattarsi dei gruppi “Juris”, su quali il nostro controspionaggio ha recentemente inviato alcuni resoconti);

Giacchelli ha consegnato a Cocchiara la copia di una lista (preparata dall’ufficio del capitano Huppert) contenenti i nominativi del personale dell’Aeronautica italiana in servizio presso l’aeronautica jugoslava, e i nomi dei principali agenti reclutatori;

quando Toneatti si diede alla latitanza (era ricercato dall’FSS in rapporto ad un omicidio commesso dalle squadre d’azione italiane), prese contatto con Cocchiara. In varie occasioni,  il capitano Huppert comunicò all’FSS che Toneatti si era rifugiato nella Zona B. Tuttavia, si scoprì poi che si trovava a Padova. Il capitano Huppert, quindi, sarebbe stato erroneamente informato da Giacchelli (per conto di Cocchiara).

Nell’agosto del 1946, Cocchiara ha affermato di aver ricevuto dall’ufficio del capitano Huppert, tramite Giacchelli, un’offerta di collaborazione con l’intelligence statunitense, da attuarsi dopo che l’organizzazione del capitano Huppert avesse lasciato il territorio [della Venezia Giulia]. Giacchelli, quindi, consegnò a Cocchiara una bozza dattiloscritta della proposta.

Il documento era diviso in tre parti: la parte militare (che prevedeva una serie di attività anche in territorio jugoslavo) sarebbe stata affidata a Giacchelli; quella politica a Cocchiara mentre il settore economico doveva essere curato dal direttore di una banca di Trieste (non se ne conosce il nome).

I capi delle tre sezioni avrebbero avuto il compito di scegliere gli agenti e i confidenti, i cui nomi sarebbero poi passati al vaglio dell’ufficio del capitano Huppert.

Giacchelli comunicò poi a Cocchiara che gli avrebbe fornito due radio ricetrasmittenti. […].

Cocchiara è a conoscenza di un gruppo di agenti tedeschi, ex funzionari della Zona di Operazioni del Litorale Adriatico. Il nucleo sarebbe al comando di un austriaco, Kassel (alias “Kappel”), membro dell’organizzazione [neonazista] dei Lupi Mannari. Il nome del suo vice è un certo Karl.

Personalità

Tenente Aimone – Cat, Ferdinando: lavora per il SIM. […] Si sarebbe incontrato con l’ammiraglio Ellery Stone. […].

Tenente colonnello D’Amore: […] finanzia le attività di Cocchiara. E’ stato condannato dalla Corte d’Assise Straordinaria di Trieste per collaborazionismo con il nemico [i tedeschi]. […].

Tenente Giacchelli: garantisce i contatti tra Cocchiara e il capitano Huppert. Sarebbe il cugino del capitano Huppert (che ha origini triestine). […].

Migliorini (nome di battesimo sconosciuto): ex federale di Lubiana. Organizza le bande armate neofasciste in Roma e dintorni.

Sergente maggiore Spina: appartiene alla Croce Rossa Italiana. E’ un confidente del maggiore Biagi (Trieste). Organizza le squadre d’azione italiane.

Toneatti: membro della “banda del coltello” [neofascista] del quartiere di Cavana (Trieste). Ricercato dal 412 FSS per aver commesso un omicidio. Dopo essersi dato alla latitanza, si è messo in contatto con Cocchiara per chiedergli di poter entrare in una nuova organizzazione (presumibilmente, una squadra d’azione).


Cfr. Na/Uk, Wo 204/12651, Neo – fascist activities in Italy, vol. 3. KG A – 67.


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