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NBA 2K14 (Recensione PlayStation 3)

Creato il 22 agosto 2014 da Edoedo77

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Aspettando di mettere le mani su NBA 2K15, soprattutto dopo aver intravisto cosa clamorosamente sia in grado di esprimere il gioco su console Next-Gen, abbiamo avuto il tempo di allietarci su NBA 2K14.

Recensiamo la versione PlayStation 3 del titolo di basket firmato Visual Concepts per il publisher 2K uscita nell’ottobre dello scorso anno anche per Xbox 360, PlayStation 4, Xbox One e su Pc tramite Steam..
Fin da ora siamo in grado di dirvi che se siete appassionati di pallacanestro, questo gioco vi darà senza dubbio grosse soddisfazioni in termini di realismo, gameplay ed emozioni ma anche tante gatte da pelare per la sua difficoltà.

LEBRON JAMES PROTAGONISTA

Testimonial dell’edizione 2014, pardon, 2K14 è Lebron James, dei Miami Heat all’epoca (ora ai Cleveland Cavaliers). Soprannominato The Chosen One, lo vediamo protagonista del trailer d’apertura, della copertina ma anche per una modalità dedicata LeBrown Path to Greatness che permette di scendere sul parquet nei panni di King James alla caccia di altri cinque titoli, oltre ai due anelli NBA, per entrare nella Hall of Fame.

LA MODALITA’ CARRIERA BRILLA

NBA 2k14 2208

In NBA 2K14 troveremo le classiche modalità presenti negli episodi passati. Oltre alle stagioni, che permettono di prendere una squadra, di gestirla e di giocare le partite di regular season nonché play off (se ci si qualifica) anno per anno (con tanti dettagli, news, statistiche ed altro giornata dopo giornata), troviamo quelle per giocare solo i play off, ma anche la possibilità di organizzare amichevoli.

Non dimentichiamo anche le modalità online dove è possibile giocare sia singolarmente che in partite 5 contro 5.

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L’asso nella manica del titolo (uno dei tanti, in ambito contenutistico) è senza dubbio la modalità Carriera (MyCarrer) che dà la possibilità di creare il proprio alter-ego cestistico, buttarlo nella mischia e farlo crescere partita dopo partita. Anzi, visto gli inizi ovviamente lenti perché le abilità sono tutte in divenire, ci si dovrà fare le ossa anche in brevissime apparizioni.

Che si sia giocatori agli inizi della carriera o affermati campioni, bisognerà svolgere il proprio compito. L’allenatore sceglierà dove piazzare il nostro atleta e quali compiti fargli fare.
C’è anche un sistema di valutazione dinamico della prestazione durante la partita che tiene conto di tantissimi fattori, un buon passaggio, un assist, una palla rubata, un raddoppio riuscito, un buon rientro per la difesa o la corretta posizione per il passaggio, e potremmo anche continuare nel nostro elenco, e la valutazione crescerà.

Di contro, se si sbaglierà il momento del tiro (attenzione, non il tiro ma il suo momento, l’Intelligenza Artificiale valuta pure questo), o l’opportunità di eseguire un passaggio (che potrebbe anche essere semplicemente forzato) o se si subisce una stoppata, o non si marca il proprio uomo adeguatamente e così via, il voto scende.

NBA 2k14 crazione giocatore

Da E ad A con in mezzo i più ed i meno, come a scuola negli Usa del resto, per la prestazione sul campo. Poi bisogna segnalare la presenza degli obiettivi dinamici che creano degli scenari random. Se si è sotto di parecchi punti, viene assegnato il compito di rientrare entro un margine. Questo anche per aiutare psicologicamente la squadra.

Ci possono chiedere di segnare i prossimi due tiri, o di non far segnare quel determinato giocatore in quella azione, o di non perdere palla.

Ci si mettono anche i campioni delle altre squadre con le sfide Social. I giocatori, infatti, tramite un Twitter fittizio e dedicato alla NBA interloquiscono tra loro e spesso e volentieri capita che sfidino il nostro alter ego: “Non farei più di 10 punti”, o ancora “Non penso che farai più di 5 assist, dimostrami il contrario” e così via. Ovviamente non è il virgolettato esatto, ma il senso è quello.

Tutto questo segna la carriera del giocatore perché con buone prestazioni personali ma anche di squadra, la vittoria nelle varie sfide Sociale e negli obiettivi dinamici, permettono di guadagnare moneta virtuale (che è comunque acquistabile anche tramite micro-transazioni) che permette a sua volta di migliorare e forgiare letteralmente il giocatore.

Come nei giochi di ruolo che si rispettano, possiamo acquistare punti abilità da assegnare in diverse caratteristiche.
Ci vorrebbe almeno un foglio A4 per elencarle tutte ma vi basti sapere che è possibile far progredire il proprio giocatore in fisicità (velocità, potenza, elevazione, resistenza, predisposizione agli infortuni e così via) ma anche e soprattutto nel gioco offensivo, difensivo, farlo diventare un asso nei tiri da 3 o dalla media distanza, o un giocatore spettacolare con abilità atletiche da urlo, o un ottimo ruba-palloni, assist-man e così via.

2k14 tiene conto anche dell’aspetto psicologico del giocatore con un reparto a parte di abilità che migliorano ad esempio la capacità di esser freddi durante ogni momento del match.

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Senza dimenticare che è possibile poi acquisire abilità speciali da equipaggiare che cambiano lo stile di gioco. Il giocatore può avere un massimo di cinque abilità speciali equipaggiate in partita e quindi se ne avrete più di questo numero dovrete poi scegliere quali sfoggiare in partita. Dipenderà molto dall’avversario.
Volete un tiratore implacabile da 3? Che sia possibilmente sempre freddo e capace di mantenere costanza nel suo gioco, bravo a non subire il rientro dei difensori? Bene, si può fare. Uno abile a marcare, a rubar palla, a stoppare o capace di impostare il contropiede? Bene, accomodatevi.

La grande forza del gioco è questa, offrire la possibilità di forgiare dal nulla una stella del basket dal punto di vista tecnico ma anche al di fuori dal campo. Ogni atleta ha la propria pagina social ed il gioco naturalmente tiene conto delle statistiche personali.
Inoltre, è possibile gestire la propria popolarità grazie anche ai riconoscimenti ottenuti, conferenze stampa, possibilità di parlare col General Manager per avere un ingaggio migliore o cambiare squadra, parlare con gli sponsor e molto altro.

E, dulcis in fundo, il titolo raccoglie i record, le serie aperte, le statistiche in divenire ed altro.

LE SQUADRE DI EUROLEGA

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Importante novità dell’edizione 2K14 di NBA è senza dubbio l’introduzione delle squadre della Eurolega, il massimo torneo continentale.
Tra i migliori team europei anche Siena e Milano con Real Madrid, Barcellona, Maccabi Tel Aviv (divenuto poi campione d’Europa) e le altre 9 squadre che si uniscono al roster delle 30 franchigia della NBA.

Le partite tra queste squadre del Vecchio Continente sono caratterizzate anche da regole leggermente diverse come una distanza diversa per il tiro dei tre metri (6,75 metri nel resto del mondo, 7,25 metri nella NBA), durata dei quarti diverse. Il gameplay è poi influenzato dal fatto che le difese delle squadre europee sono più chiuse e lasciano meno spazio alle giocate spettacolari della NBA. Tecnicamente, inoltre, non c’è confronto.

Peccato che sia possibile utilizzare le squadre europee soltanto in partite di esibizione e non in tornei ufficiali.

GAMEPLAY REALISTICO

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L’altro asso nella manica di NBA 2K14 è il gameplay. Realistico, facile da apprendere ma difficile da padroneggiare. Il gioco fa quello che ci si aspetta da una simulazione di altissimo livello.

C’è molta soddisfazione nel riuscire a ricreare azioni spettacolari di stile televisivo, ma anche frustrazione nel vedere come non sarà per niente facile avere la meglio sulla CPU.

Attenzione, questo è un bene. Giocando ad NBA 2K14 si ha la sensazione palpabile di fare qualcosa di difficile ma al tempo stesso di interessante. Una esperienza davvero gradevole grazie al realismo ed alla possibilità di fare quello si voglia, a patto di avere una buona squadra o di poterla realizzare in un momento propizio.

Col proprio joypad è effettivamente possibile fare le azioni desiderate, chiamare gli schermi, dare le marcature, realizzare giocate spettacolari come l’alley-oop che se riesce fa cadere le arene per gli applausi e per il vociare dei telecronisti ma che se viene fallita peserà come un macigno sul morale.

Non c’è solo l’alley oop ma anche altri tipi di schiacciate spettacolari. Ci si potrà esaltare anche per un’azione andata a buon fine in due passaggi, o un contropiede fulmineo o una corsa solitaria verso il canestro.

Il basket non è soltanto un gioco spettacolare e divertente ma propone anche il lavoro oscuro e duro dei difensori: una stoppata, ma anche un blocco ben riuscito o una marcatura assestata possono fare la differenza. Anche il solo disturbare il tiratore di turno può essere decisivo.

In pratica, il gioco è capace di coniugare le azioni spettacolari a quelle difensive dove anche la sola marcatura e soprattutto il lavoro sotto canestro per i rimbalzi (sia offensivi che difensivi) fa la differenza. Un gameplay approfondito che bilancia attacco e difesa ed impone attenzione in tutte le sue fasi: gestire un vantaggio anche grande può non essere semplice.

Possibile naturalmente scegliere il proprio livello di difficoltà. Ma anche quello più semplice sarà in realtà il meno difficile.

TECNICAMENTE PARLANDO

Tralasciando le beltà delle edizioni Next-Gen (clamoroso il fotorealismo), parliamo dell’edizione PlayStation 3 che abbiamo provato in lungo ed in largo. Dal punto di vista meramente tecnico non si può appuntare molto.

In partita il gioco si muove molto bene, le animazioni sono allo stato dell’arte. Movimenti senza palla, tiri, preparazione ai tiri, marcature, movenze degli atleti e loro aspetto sia nei primi piani che nella partita, vantano un’ottima fattura.

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E’ bello anche durante la stagione fare il “viaggio” delle Arene che offrono parquet diversi ma anche stacchetti musicali di accompagnamento differenti. Questo dà un’atmosfera incredibile e molto variegata di partita in partita.

Nondimeno, in ogni match, sono presenti gli highlights con replay di stile televisivo spettacolari. E’ come avere una regia indipendente che durante le pause ripropone i momenti più spettacolari. Splendido.

Le note negative dal punto di vista grafico sono da affibbiare ai contorni. Il pubblico delle arene è poco definito, così come le sezioni del dopo partita. In qualche modo, lo scotto la Old-Gen lo doveva pagare. Ma il tutto è giustificato e controbilanciato da un gameplay da urlo.

Ah, altro appunto, l’interfaccia un po’ confusionaria e comunque non immediata. Per padroneggiarla bisognerà aspettare qualche giorno. Nulla di grave ma ci si aspetta che per il futuro le cose possano cambiare.

Ottime le telecronache. Vibranti e spettacolari, riescono a dare la giusta enfasi durante le varie fasi della partita. Ma ci sono anche finezze. Ci è capitato di far segnare ben 32 punti alla nostra matricola in un match (nostro record attuale).
Il commento si è focalizzato su questo. Uno dei telecronisti ha detto ridacchiando dopo il canestro del 30mo punto: “Questa sera 30 punti per lui” e l’altro commentando stupito “Wow, mai visto una cosa del genere”.

C’è anche il commento a bordo campo che offre ancora più completezza e spettacolarità. Buoni anche gli effetti sonori con i “rumori” dal campo credibili.

Parte da leone, invece, anche per la colonna sonora. Ottimi i 20 brani che la compongono. Musiche di Gorillaz, Jay-Z, Coldplay ed altri.

COMMENTO FINALE

NBA 2K14 conferma la serie al top. Accuratezza, gameplay realistico che offre giocate spettacolari, statistiche accurate, schemi realistici, scontri fisici dove si può vincere anche usando la testa e molto altro.

Il basket su console non è mai stato così vero. Con tutti i suoi pro ed i suoi contro che si materializzano spesso e volentieri in frustrazioni per colpa di una IA piuttosto scaltra ed in grado di mettere in difficoltà in qualsiasi momento. Si vince di 9 punti nella seconda metà del quarto finale e si pensa di aver vinto? Nulla di più sbagliato. Così anche il contrario. Tante le modalità presenti e la Carriera del giocatore è in assoluto quella che abbiamo apprezzato di più in quanto davvero completa e ricca di sfumature sotto tutti i punti di vista.

Sono tanti i punti a favore della produzione di Visual Concept e 2K. Una modalità carriera da urlo ma anche un comparto tecnico di buonissimo livello. Peccato per i menu troppo macchinosi e per alcuni dettagli che risultano deficitari che, è giusto ribadire, non influiscono minimamente nel gameplay.

Quest’ultimo è ottimo ed evidenzia la mole di lavoro degli sviluppatori. Certo, ogni tanto ci sono delle pause anche li, ma nulla di particolarmente grave.

Peccato, infine, per l’impossibilità di utilizzare le squadre di Eurolega all’infuori di amichevoli. Detto questo, NBA 2K14 è una delle simulazioni sportive migliori degli ultimi tempi su PS3, Divertente, profonda, esaltante ma anche mai scontata.

PREGI: Gameplay da urlo. Tante le modalità proposte. La NBA ha il suo fascino. Modalità Carriera eccellente. Commento e colonna sonora eccellenti. IA tosta. Un mix tra azione e tattica ben coniugato.

DIFETTI: Alcuni dettagli grafici scadono. Menu da ridisegnare. Ogni tanto l’Intelligenza artificiale, benché tosta, si prende sporadiche pause.

VOTO: 9/10.


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