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NBA: il pagellone universitario dopo la 12^ settimana

Creato il 19 gennaio 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Trenta voti per trenta franchigie: ecco il nostro pagellone universitario dopo la 12^ settimana di regular season NBA.

1. New York Knicks: è rientrato Carmelo Anthony, l’unico vero orgoglio di NY. Giocherà finché non sarà costretto all’intervento chirurgico al ginocchio, ma il Tita-Knick sta velocemente affondando nell’Atlantic.

2. Philadelphia 76ers: hanno preso gusto a vincere e strappano un +15 ai danni di New Orleans trovando l’ottava vittoria in stagione. Il fantasma del record di sconfitte è dunque scacciato, e adesso aleggia sulla Grande Mela.

3. Los Angeles Lakers: se iniziano a non essere più sufficienti nemmeno 17 assist di Kobe, allora bisogna trovare una soluzione. Soprattutto quando cominciano ad inseguirsi sempre con maggiore insistenza le voci su un possibile stop della guardia dopo l’ All Star Game (13-15 febbraio, New York) in vista della prossima stagione o, più clamorosamente, del ritiro definitivo del giocatore che appena un mese fa saliva sul terzo gradino del podio sfrattando His Airness MJ.

4. Minnesota T’Wolves: recuperano un paio di posizioni grazie alle fenomenali prestazioni individuali di Mo Williams (52 punti contro Indiana, migliorando i 46 di Pau Gasol)  e Andrew Wiggins (31 punti contro Denver, career high e primo trentello), sempre più Rookie of the Year.

5. Utah Jazz: meritevoli di aver vinto lo scontro diretto contro i Lakers per la faccia, ma non riescono a mettere insieme neanche 70 punti contro San Antonio. Bottino un po’ magro per 48 minuti.

6. Boston Celtics: date le premesse, non ci si aspettavano vittorie per Boston in questa settimana. La W contro New Orleans in mezzo ad un mucchietto di L non può che essere considerata un caso. Nulla da fare contro Atlanta e Chicago.

7. Indiana Pacers: mamma butta la pasta. Riescono anche a non vincere le partite già vinte (Phila e Minnie), perdono contro le dirette concorrenti per la post season NBA (Charlotte e Detroit). A metà gennaio iniziano le preghiere per una buona scelta al draft.

8. Orlando Magic: due colpacci, uno a Chicago e uno contro Houston. Poi tornano se stessi ospitando Memphis e OKC. Contro il Barba, nel finale, da sottolineare la schiacciata in 360 di Victor Oladipo, che molto ricorda la schiacciata dell’anno della stagione scorsa, firmata Paul George contro i Clippers (tra l’altro messa a segno anch’essa nella terza settimana di gennaio).

9. Brooklyn Nets: hanno vinto in una sola occasione nelle ultime nove uscite. D’accordo che sono ancora all’ottavo posto, ma Pistons e Hornets sono ad una sola vittoria di distanza.

10. Sacramento Kings: sempre più in difficoltà. Dopo le sconfitte contro Dallas e Miami, tengono a riposo DMC contro i Clippers. E perdono di nuovo.

11. Denver Nuggets: squadra alquanto imprevedibile. Possono infilare 5 vittorie consecutive, e poi perderne altrettante. Ma perdere addirittura contro i Wolves è dura da digerire.

12. Charlotte Hornets: senza alcun apparente motivo, gli Hornets hanno iniziato a vincere e a vincere ancora. Cedono solo di fronte ai campioni in carica di San Antonio, forti del rientro di Leonard.

13. New Orleans: ogni lasciata è perduta. Lasciano un vittoria a casa Sixers e ciò potrebbe rivelarsi decisivo alla fine della stagione NBA. Di sicuro Phoenix non aspetta, e Oklahoma ha dimostrato di potere ingranare una marcia in più.

14. Detroit Pistons: il problema era Smith. La percentuale di vittorie dopo averlo tagliato è di .846, con la squadra trascinata dalle triple di Jennings e i rimbalzi di Drummond.

15. Cleveland Cavaliers: inciampano contro i Suns, prima di ritrovare LeBron e vittoria in due occasioni a LA contro gialloviola e rossazzurri.

16. Miami Heat: come l’ex LeBron, fanno doppia razzia allo Staples Center. Cadono, da pronostico, sul parquet di Golden State, ma si riprendono immediatamente strappano un successo sul campo dei Kings.

17. Oklahoma City Thunder: tornano, se ne vanno, ritornano. Con ancora più voglia di fare bene. Si inchinano davanti alla super partita di Harden, ma in back to back maltrattano Golden State come nessuno era ancora riuscito in questa stagione NBA grazie ad una partita storica di Westbrook. Prima di rifilare 79 punti in un solo tempo ad Orlando.

18. Phoenix Suns: settimana poco impegnativa, ma comunque ottengono delle vittorie importanti contro Cleveland e Minnesota. Ottime per tenere alto il morale e a debita distanza i diretti inseguitori.

19. Milwaukee Bucks: vanno a Londra per gli NBA Global Games per affrontare in terra inglese i disastrati Knicks. Vincono agevolmente.

20. Toronto Raptors: nessuno nega che Detroit e Atlanta siano in forma smagliante, ma cadere in casa anche contro i Pelicans orfani di Anthony Davis rende la vittoria contro Philly irrilevante.

21. Los Angeles Clippers: in trasferta a Portland e Sacramento si destreggiano senza troppi patemi. Il problema sorge allo Staples Center, che sembra stregato quest’anno sia per loro, sia per i cugini. In stagione già Miami e Cleveland hanno violato il palazzetto di LA in back to back contro le due franchigie californiane.

22. Chicago Bulls: lieve flessione della compagine di D-Rose. I Bulls in casa hanno perso le ultime tre partite (Orlando, Washington e Atlanta), in mezzo alle quali sono riusciti quantomeno a trovare la vittoria al TD Garden di Boston.

23. Portland Trail Blazers: i primi ad arrivare a 30 vittorie, sì, ma di questo passo saranno anche gli ultimi a schiodarsi dal trentello di successi. Vengono piegati da Clippers, San Antonio e Memphis.

24. San Antonio Spurs: è rientrato l’ MVP delle Finals NBA 2014 e, neanche troppo casualmente, sono tornate le vittorie. Molto convincenti quelle contro Charlotte in gran forma e Portland, un po’ più prevedibile quella contro Utah.

25. Dallas Mavericks: con Dirk Nowitzki ad un passo dai 27’500, i texani viaggiano comodamente nella quinta carrozza del treno playoff NBA.

26. Houston Rockets: andamento altalenante, ma è normale concedere qualcosa quando incontri squadre del calibro di Golden State. Ottima la prova contro Oklahoma, in cui Harden (top scorer NBA) quasi porta a casa una tripla doppia, fermato solo dai rimbalzi (9).

27. Washington Wizards: ospitano e battono San Antonio, espugnano il palazzetto di Chicago e portano a casa uno dei due incontri in back-to-back contro Brooklyn. Certo con John Wall re degli assist (408) e delle rubate (85) è più facile.

28. Memphis Grizzlies: ritornano sul binario giusto dopo aver recuperato Randolph, che offre maggiore peso in attacco. Mettono sotto senza troppi problemi Brooklyn, Orlando e Portland.

29. Golden State Warriors: una formalità il successo a Salt Lake City. Contro Miami e Houston ci pensa Curry a far diventare la vittoria una formalità, con un mostruoso 7/10 dall’arco contro gli Heat ed una doppia doppia in Texas. Ma il fenomeno col numero 30 rischia di lasciarsi scappare il primato di triple in stagione dopo due stagioni NBA di dominio incontrastato. Fermati solo dalla migliore partita della stagione da parte di OKC (e Westbrook).

30. Atlanta Hawks: merita la nomea di San Antonio dell’est. Il gioco degli Hawks è una delizia per gli occhi di tutti, e la capacità di finalizzare di Kyle Korver rischia di riscrivere la storia. A metà stagione NBA tira meglio del 50% da tre, il primo a riuscire a mantenere una percentuale del genere dopo così tanti incontri.

30 e lode. La tripla doppia di Russell Westbrook: mettere a referto una tripla doppia non è facile. Mettere una tripla doppia a referto contro Golden State (la seconda squadra NBA a nostro giudizio) è ancora meno facile. Mettere a referto una tripla doppia contro Golden State con valori che siano uguali o superiori a 15 per tre statistiche è storia. Dal 1985 (cioè negli ultimi 30 anni, n.d.r.) solo quattro giocatori sono riusciti in questa impresa: Magic Johnson e Jason Kidd due volte, Rajon Rondo e Larry Bird. Il playmaker di Oklahoma, con i suoi 15 rimbalzi 17 assist e 17 punti, entra quindi nel novero di questa particolare lista, che accoglie solo i cestisti più completi. Chapeau.

A settimana prossima con il pagellone universitario della regular season NBA.

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