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NBA, il pagellone universitario dopo la 16^ settimana

Creato il 24 febbraio 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Trenta voti per trenta franchigie: il pagellone universitario dopo la 16^ settimana di regular season NBA

1. New York Knicks: prima dell’NBA All-Star Game la situazione non era felice, ma dopo è decisamente peggio: Carmelo Anthony si è finalmente deciso per l’operazione, mentre Stoudemire ha raggiunto i Mavericks.

2. Charlotte Hornets: 0-5 a cavallo del weekend delle stelle NBA. Sconfitte pesanti, che potevano essere evitate. Sfuma, almeno per ora, il play-off.

3. Philadelphia 76ers: solitamente le trade dell’ultimo minuto servono per cercare di dare una svolta alla propria stagione. I Sixers cedono Carter-Williams e portano a casa Javale McGee e qualche sfottò, come quello che vorrebbe il celeberrimo Shaqtin’ A Fool cambiato in Sixers A Fool.

4. Phoenix Suns: periodo poco florido anche per la franchigia d’Arizona. 2-8 nell’ultimo periodo, 0-5 aperto e rottura definitiva con Dragic. Ottavo posto lasciato ai Thunder.

5. Los Angeles Lakers: col brivido contro Boston. Subiscono la tripla del 106-106 sulla sirena, ma all’OT si impongono di 7. Solo sconfitte nelle altre partite.

6. Minnesota T’Wolves: il rientro di Rubio, il trionfo allo Slam Dunk di LaVine e l’MVP del Rising Stars di Andrew Wiggins hanno galvanizzato il gruppo. Difficile battere Atlanta, Houston o Golden State, ma si giocano (e vincono) le gare abbordabili.

7. Sacramento Kings: arriva George Karl come head coach, ma la sinfonia non cambia molto. Vincono contro Boston e Suns per demeriti avversari. I fantasmi di coach Malone inseguiranno la dirigenza ancora a lungo.

8. Denver Nuggets: interrompono una pessima striscia solo grazie ai Lakers. Si liberano di Afflalo e McGee, e finalmente il buon Gallo ha una chance per farsi notare tra il pollame di Denver.

9. Boston Celtics: perdono contro i Lakers, ma guadagnano qualche posizione per essere riusciti a strappare Datome dalle grinfie di Detroit. #GIGIisFREE si chiacchiera su Twitter.

10. Orlando Magic: finalmente una reazione di orgoglio da parte dei ragazzi in blu, capitanati da Mr. 360 Oladipo. Tre vittorie (quella contro New Orleans neanche scontata) che fanno bene.

11. Indiana Pacers: il 3-0 che non ti aspetti è anche di casa Pacers. Aggrappati ancora al sogno post-season NBA, Indiana batte persino Golden State dopo la sosta NBA All-Star Game, dopo aver vinto anche contro Phila e New Orleans.

12. San Antonio Spurs: si è rotto qualcosa anche in Texas dopo l’ NBA All Star Game. 0-3 per gli Spurs dopo la vittoria numero 1000 in carriera per Gregg Popovich.

13. Utah Jazz: quattro vittorie nelle ultime cinque e si confermano ancora una volta squadra ostica per le franchigie nei piani alti di questa NBA. Mettono al tappeto Spurs, Trail Blazers e Pelicans, oltre ai Kings.

14. New Orleans Pelicans: hanno la chance di assaporare la piazza valida per il play-off NBA, ma iniziano a perdere insieme a Phoenix e ne approfitta soltanto OKC.

15. Detroit Pistons: ottimo il  rientro sul parquet, dopo le vittorie su Chicago e Washington nessuno si ricorda più dell’infortunio di Jennings.

16. Brooklyn Nets: stesso discorso fatto per i Pistons. Le avversarie sono di un livello decisamente inferiore, ma almeno Brooklyn si tiene un posto per la post-season NBA.

17. Washington Wizards: si fanno scavalcare dai Cavaliers (in occasione della sconfitta per 127-89 proprio contro i Cavs) e rischiano di farsi agganciare dai Bucks.

18. Miami Heat: andamento altalenante, ma si riprendono un settimo posto che sembra non appartenere ancora a nessuno.

19. Milwaukee Bucks: sul 9-1 il calendario dice Atlanta e poi Chicago. Il play-off NBA non è in pericolo, tuttavia peccano di cinismo dopo aver recuperato uno svantaggio di 15 punti contro gli Hawks. Buono l’innesto di Carter-Williams, ma Brandon Knight sarebbe dovuto rimanere.

20. Toronto Raptors: rientro non eccezionale di Lowry e compagni dall’ NBA All-Star Game. Dopo il +25 ad Atlanta, si sciolgono inesorabilmente contro Houston e poi New Orleans.

21. Portland Trail Blazers: anche Portland patisce la manifestazione newyorkese e crolla contro Utah e Memphis.

22. Los Angeles Clippers: senza Griffin si prospettava un periodo di magra, invece Doc Rivers riesce a mettere in campo un quintetto compatto e si coccola finalmente il figliolo Austin, capace di segnarne 28 dalla panchina.

23. Oklahoma City Thunder: 6-0 aperto, gli unici attualmente su una forma del genere. Riescono ad uscire indenni anche dalla sfida-Grizzlies, si liberano di Reggie Jackson e acciuffano l’ottavo posto ad ovest.

24. Dallas Mavericks: dopo l’infortunio di Rondo, erano tornati sui giusti binari. Adesso Rondo è rientrato e la squadra gira lo stesso.

25. Houston Rockets: contro i Wolves, il Barba riesce a mettere in ridicolo persino Rubio. E i Rockets volano a 38 vittorie.

26. Cleveland Cavaliers: tra le più in forma al momento (16-2). Superano l’asticella dei 100 punti da cinque partite consecutive con un picco di 127 (e +38) sui Wizards.

27. Chicago Bulls: anche i Bulls attraversano un ottimo periodo. L’ NBA All-Star Game ha interrotto la striscia di 14 doppie-doppie di Pau Gasol, ma costringono allo stop persino Cleveland.

28. Atlanta Hawks: una sconfitta prima e una dopo l’ NBA All-Star Game tolgono la vetta del pagellone ad Atlanta. Perdono sulla sirena contro Boston, ma anche nella vittoria contro i Bucks rischiano di farsi battere non riuscendo a gestire un vantaggio di 15 punti.

29. Memphis Grizzlies: solidissimi in difesa e in attacco. Non soffrono nessun avversario e portano a casa quasi sempre la partita. Eccezion fatta per Okc, che li regola con un netto +16.

30. Golden State Warriors: forte del titolo (e record) al Foot Locker Three-Point Contest, Curry guida i suoi anche in campionato. Con 25 punti e 11 assist decide la sfida contro gli Spurs, mentre evidente è l’imbarcata contro Indiana dopo il +12 del primo quarto.

A settimana prossima con il pagellone universitario NBA.

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