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NBA London 2015: le parole di Acy e Smith dei Knicks

Creato il 14 gennaio 2015 da Basketcaffe @basketcaffe

I New York Knicks sono arrivati a Londra per la gara contro i Milwaukee Bucks nel bel mezzo di una tempesta. Metaforica sì ma neanche tanto, con 5 vinte e 35 perse e addirittura 15 sconfitte consecutive. La speranza è che l’aria britannica dia una scossa a questi Knicks di coach Fisher che stanno smobilitando: hanno portato Stoudemire e Melo Anthony (non si sa ancora se la stella da Syracuse giocherà) mentre Andrea Bargnani è rimasto nella Grande Mela a curare il polpaccio dolorante, in attesa di una trade o molto più probabilmente del taglio. Del momento dei Knicks abbiamo parlato con due gregari come Quincy Acy e Jason Smith.

La fotogallery di allenamento e interviste dei Knicks a Londra

Quincy Acy, ex di Raptors e Kings, uscito da Baylor University, è uno dei giocatori più energici della Lega e non fa mai mancare il suo apporto ai Knicks. Con lui abbiamo parlato del momento della squadra e soprattutto della sua barba, famosa ormai quanto quella di James Harden, ‘The Beard’ originale.

Rebuilding? Abbiamo tanti ragazzi giovani che stanno cercando di farsi strada nella Lega. Nonostante le sconfitte dobbiamo continuare a lavorare e giocare duro, rispettare il piano partita e seguire quello che ci dice il coaching staff“.

Il mio obiettivo personale è dare il mio contributo e continuare a lavorare per migliorare nelle fasi del gioco in cui faccio più fatica. Sì, sono un giocatore energico, grintoso per la squadra. Odio terribilmente perdere e cerco di fare il massimo per competere e provare a vincere ogni sera“.

Sì, la mia barba è la seconda più famosa della NBA. Quale la migliore? Certamente la mia, che domande

Jason Smith, New York Knicks - 2015 basketcaffe.com
Jason Smith, lungo bianco con buon tiro da fuori, un veterano ormai, ci ha parlato di come cerca di reagire lo spogliatoio e con lui abbiamo parlato del tanto chiacchierato ruolo dello ‘stretch four’, il lungo atipico che apre il campo.

Per me è la seconda volta in Europa, 3 anni fa sono stato in Germania e a Roma per un clinic, è la prima volta però a Londra“.

All’interno del gruppo cerchiamo di restare positivi, non c’è molto altro da fare. Noi dobbiamo continuare ad allenarci bene e duramente secondo quello che dicono i coach e dare il massimo sul campo. Purtroppo abbiamo avuto tanti infortuni e le cose non sono girate bene. Ripeto, noi dobbiamo sforzarci il più possibile per giocare al massimo delle nostre possibilità e dimostrare soprattutto ai nostri tifosi che non ci stiamo risparmiando in questo momento difficile”.

Aspetti positivi? La cosa buona è che i giovani hanno lo spazio e l’opportunità di giocare e sviluppare quello che apprendono in allenamento, direttamente sul parquet“.

Lo strech four permette, con la sua abilità di tirare dalla media e dalla lunga distanza, di allargare il campo e aprire le difese, permettendo agli esterni di attaccare il ferro con più facilità. I lunghi dotati tecnicamente sono molto importanti in questo momento“.

Certamente le squadre che possono permettersi questi giocatori, come anche Andrea Bargnani, hanno grande vantaggio perchè mettono grande pressione sulla difesa avversaria che deve lavorare su uno spazio maggiore“.

 

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