Oltre al Maui Invitational, sono andati in scena altri tornei prestagionali in giro, e fuori dagli Stati Uniti, per celebrare la nuova annata di college basketball. E si è potuto notare ritorni importanti come quelli di Missouri e Alabama, novità come Mississippi State, giocatori molto promettenti come Tony Mitchell e Arnett Moultrie, e una garanzia come Robbie Hummel. Gli Alabama Crimson Tide di coach Anthony Grant hanno trionfato al Puerto Rico Tip-Off, 65-56 in finale contro Purdue. Decisivo con 20 punti è stato il tiratore Releford, ma i giocatori di punta sono il lungo JaMychal Green, 14 punti, e l’all around Tony Mitchell, che ha chiuso con la doppia doppia da 14+10 e il titolo di miglior giocatore del torneo. Mitchell ha tiro da fuori, fisico, atletismo e margini di miglioramento: è da seguire.
Non è nuovo il nome di Robbie Hummel. Il tiratore bianco di Purdue, alla quinta stagione al college dopo che l’anno passato è rimasto ai box col ginocchio sfasciato, ha iniziato bene l’annata, desideroso di farsi notare in chiave Draft. Ha grande intelligenza cestistica, fondamentali, tiro, fisico, va forte a rimbalzo: in finale ne ha messi 17 (solo 1 su 7 da tre) ma viaggia ad oltre 18 in stagione col 44% dall’arco.
Nel 2KSports Classic, la cui fase finale si è giocata al Madison Square Garden, Mississippi State ha vinto la finale a sorpresa contro i più quotati Wilddcats di Arizona. I Bulldogs, guidati dal play leader Dee Bost, 8 punti e 6 assist, e dall’atletone – potenziale lottery pick – Arnett Moultrie, 19 punti, 10 rimbalzi e il titolo di Mvp, hanno vinto 67-57 contro la truppa di coach Sean Miller. Arizona ha avuto un buon impatto dai veterani Solomon Hill e Jesse Perry, 12+9 e 11+10, mentre hanno deluso gli attesi freshmen Josiah Turner e Nick Johnson. I Wildcats in semifinale avevano superato St. John’s, che al Madison è di casa. I ragazzi di coach Lavin, quest’anno possono contare su un giocatore di culto: God’s Gift (regalo di Dio) Achiuwa. Il lungo di origini nigeriane va seguito, non solo per la particolarità del suo nome. Ah, non finisce qui: il padre, pastore religioso, ha chiamato gli altri figli God’s Will, Promise, Precious, Grace e Peace.
Stay tuned con il college basket!