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‘ndrangheta: cronista, minacciato in umbria da un appartenente a una famiglia mafiosa

Creato il 13 ottobre 2015 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

“Stavo facendo una inchiesta in Umbria a Terni. Ci trovavamo nei pressi della casa di questa persona che ha malgradito la mia presenza e mi ha invitato ad andare via con minacce ‘tangibili’.  Ci sono state intimidazioni e gesti  abbastanza chiari e parole inequivocabili. Si trattava di un uomo appartenente a una nota famiglia di ‘ndrangheta di Reggio Calabria residente in quella città. Città dove fu arrestato anche un altro famoso ‘ndranghentista,  noto come il poeta a capo, secondo alcune sentenze della omonima cosca di Palmi. L’Umbria è una terra in cui le cosche sono molto radicate come dimostrano diverse indagini. E non mi stupisce che molti risiedano la”.

Lo ha rivelato Michele Inserra, capo servizio del Quotidiano del Sud e noto al grande pubblico anche per i suoi numerosi servizi scottanti realizzati per il programma ‘Storie Vere’, format condotto da Eleonora Daniele su Rai Uno, intervistato da Klaus Davi per il programma KlausCondicio.

Purtroppo si impara a convivere con la paura, è la tua inseparabile compagna di viaggio se decide di lavorare senza omettere nulla. Io provengo da Napoli  e per anni mi sono occupato di camorra in zone difficili dell’area stabiese e vesuviana. Io come altri colleghi in Calabria siamo spesso oggetto di minacce per avere svolto il nostro lavoro, per aver semplicemente raccontato fatti e personaggi. Taluni episodi non vengono resi pubblici per motivi di indagini. Gli investigatori e la Procura devono fare il proprio lavoro a trecentosessanta gradi e in assoluta serenità. Non mi definisco giornalista anti mafia. Cerco di fare soltanto il mio lavoro”.



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