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'Ndrangheta: sequestrati beni per 3,5 milioni di euro alla cosca Gallico

Creato il 05 giugno 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminale

'Ndrangheta: sequestrati beni per 3,5 milioni di euro alla cosca GallicoBeni del valore di 3,5 milioni di euro sono stati sequestrati a personaggi ritenuti vicini alla cosca Gallico di Palmi. 
La Guardia di finanza reggina, in collaborazione con i colleghi romani dello Scico, ha eseguito il decreto emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria su proposta della Direzione distrettuale antimafia. 
I beni colpiti sono riconducibili a Francesco Frisina, di 55 anni, con numerosi precedenti di polizia e giudiziari anche per associazione mafiosa, porto abusivo e detenzione di armi, tentato omicidio, omicidio, stupefacenti, estorsione, tentata rapina, sorveglianza speciale, nonchè una condanna per associazione a delinquere e detenzione e porto illegale di armi e munizioni. 
È stato condannato anche per estorsione nell'ambito del procedimento «Tallone d'Achille». I beni oggetto di sequestro sono inoltre riconducibili anche alla moglie Maria Antonia Saccà, sorella di Carmine Saccà sorpreso mentre nascondeva il cognato latitante nel bagagliaio dell'auto nel 1996; e di Alessandro Mazzullo, nipote dei coniugi. 
È formalmente incensurato ma sul suo conto ci sono intercettazioni in carcere di un noto sodale, Giuseppe Galimi, che lo indica come appartenente alla cosca. 
Sono stati sequestrati due villini e un'unità immobiliare a Roma un'altra unità immobiliare di 125 metri quadrati e quote societarie relative a tre persone giuridiche.
Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Reggio Calabria, Kate Tassone, che ha accolto la richiesta del procuratore aggiunto Michele Prestipino e del sostituto Sara Ombra. 
Dalle indagini dei finanzieri è emerso l'interesse delle cosche reggine per il mondo economico capitolino e, in particolare, per il settore della distribuzione alimentare e dei bar e ristorazione. 
Francesco Frisina e la moglie Maria Antonia Saccà si sono trasferiti da diverso tempo a Roma dove gestivano le loro attività. Maria Antonia Saccà è nipote di Carmine Alvaro, detto 'Pastinè. 
Frisina ha numerosi precedenti penali ed una condanna per tentata estorsione. Nel 1996 era stato latitante nell'ambito di una operazione per traffico di droga.

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