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NEL PIU’ ALTO DEI CIELI (1977) di Silvano Agosti

Creato il 12 settembre 2011 da Close2me

nel_piu_alto_dei_cieliGian Luigi Rondi, sulle autorevoli pagine de Il Tempo, si scagliò con rara ferocia verso l’interessante, allegorico ed imperfetto lavoro del sensibile regista lombardo: un libello ignobile!, tuonò tout court il critico canuto. Eppure questo rappresenta, oggi, solo uno dei molteplici motivi che incoraggiano il moderno spettatore a riscoprire la poetica toccante e fieramente libera di Agosti.
“Vi si racconta come la delegazione di una clinica romana abbia chiesto e ottenuto di essere ricevuta dal Papa, come giunga in Vaticano ed entri in un lussuoso ascensore. L’ascensore comincia a salire ma improvvisamente si ferma o forse sale per sempre senza che le porte si riaprano più. In quell’universo chiuso di pochi metri quadrati interviene prima lo stupore, poi subentrano paura e angoscia. Queste, a loro volta, scatenano istinti bestiali: risse, violenza, omicidi e antropofagia”
Prodotto non senza difficoltà con formula cooperativistica – coinvolgendo persino volti noti del miglior cinema di genere (Francesca Romana Coluzzi, Marcella Michelangeli) ed avvalendosi delle riuscite partiture musicali di Nicola Piovani – il quarto lungometraggio di Agosti vanta tuttora una insolita potenza evocativa (l’idea surreale di un non luogo come l’ascensore è deflagrante), prossima alla spietata crudeltà del miglior Ferreri ma pecca, imperdonabilmente, di una sceneggiatura soffocata dall’ideologia più cerebrale, che trasfigura i buoni propositi di fondo in dialoghi a tratti tedianti, a tratti anacronistici. Il soggetto azzeccato affoga nella dilatazione narrativa di una critica lucida ma istintiva, che avrebbe meritato un lavoro di scrittura di maggiore sottrazione. I personaggi danno le proprie battute in maniera bidimensionale, impedendo quell’identificazione necessaria a fortificare l’invettiva contro il potere clericale. L’epilogo grottesco stravolge con moderata prevedibilità i ruoli sociali dei protagonisti, salvo riparare in extremis su un controfinale che lascia piuttosto basiti (ma forse inquieta maggiormente).
Curiosa la vicenda che vide la pubblicazione del film all’interno della VHS di N.P. il segreto (sempre di Agosti), a causa di un riversamento errato dell’etichetta di distribuzione Magnum 3B.


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