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"Nel Tirreno il 95% dei Rifiuti è di Plastica"

Da Risveglioedizioni
Federico Bellini, Ambra Guerrucci, Spiritualità, Meditazione, Conosci Te Stesso, Filosofie Orientali, Osho, Fiore Vita, Risveglio Edizioni, Libri Il 95% dei rifiuti che vagano nel Mediterraneo sono fatti di plastica. E nella parte centro-meridionale del Tirreno ci sono 13 oggetti per chilometro quadrato. È questo il triste bilancio stilato dalla Goletta Verde di Legambiente e dall’Accademia del Leviatano, secondo il protocollo scientifico elaborato dall'Ispra e dal Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa...
Risultati poco incoraggianti, secondo i quali la situazione è più grave del previsto. Pochi mesi fa, uno studio pilota condotto da Università di Pisa e Ispra, in collaborazione con l'Accademia del Leviatano e l'Università di Roma 3, aveva evidenziato che oltre l'80% dei macro rifiuti (più grandi di 25 cm) presenti in mare è costituito da “plastiche”. Il nuovo monitoraggio di Legambiente ha analizzato l'area che va dallo Stretto di Messina alla Liguria, mentre l'Accademia del Leviatano ha eseguito l’analisi continuativa delle tratte Livorno-Bastia e Fiumicino-Ponza. In totale ltre 3.000 km di tratte marine con un’osservazione dei rifiuti in mare pari a 136 ore. Le aree oggetto del monitoraggio sono state così suddivise: Tirreno centro-meridionale (Calabria tirrenica, Basilicata, Campania, Lazio); Tirreno centro-settentrionale (Sardegna, Corsica, Liguria, Toscana) a cura di Goletta Verde mentre le due tratte sopra citate a cura dall’Accademia del Leviatano. È il Tirreno centro-meridionale l'area più ricca di rifiuti, con il record di 13,3 detriti ogni Km2, contro i 5,1 del Tirreno centro-settentrionale, i 2,1 della tratta Livorno-Bastia e i 2,4 della tratta Fiumicino-Ponza. Quali rifiuti. Un dato su tutti. Il 95% dei rifiuti avvistati è costituito da plastica. A sua volta, il 41% è dato da buste e frammenti di plastica, il 13% da teli, ossia residui di dimensioni pari a un metro o più, e il 12,5% da bottiglie. Il 33% è stata, invece, la percentuale di cassette di polistirolo monitorate lungo la tratta Fiumicino-Ponza. E la situazione peggiora mano a mano che ci si avvicina alla costa. Maglia nera al Tirreno centro-meridionale. Qui il 93,8% del totale è costituito da plastica: buste di plastica (27%), bottiglie (23%) e frammenti, sempre con una superficie superiore ai 25 cm quadrati, che ammontano al 15%. Le altre categorie di rifiuti osservati (gomma, legno, tessuto, metallo, vetro e carta) sono in totale solo il 6,2%. Nelle acque del Tirreno centro-settentrionale vagano 5,1 i rifiuti ogni Km2, ma col più alto tasso di plastica, l’98,5% del totale. In testa sempre le buste, con il 32%, seguite da teli di plastica (18%) e dai frammenti che ammontano al 14%. Va male anche lungo le tratte Livorno-Bastia e Fiumicino-Ponza. Qui sono 2,14 gli oggetti osservati ogni Km2 e anche in questo caso la plastica detiene il primato, col il 90,4% del totale dei rifiuti. “I dati emersi dal monitoraggio di Goletta Verde e Accademia del Leviatano nel Mar Tirreno evidenziano come la quasi totalità dei macro rifiuti galleggianti siano di plastica e, tra questi, la percentuale più consistente è quella che riguarda le buste – ha detto Stefano Ciafani, vice presidente nazionale di Legambiente -. Questo dimostra che il fenomeno della plastica in mare è un problema di dimensione globale e non riguarda solo l’Oceano Pacifico: l’Italia e il Mar Mediterraneo, infatti, sono particolarmente coinvolti e pertanto sono necessarie misure drastiche". Fonte: www.greenme.it

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