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“Nella notte blu” e “Nel bosco delle fate” – collana Con un ditino, di Gabriele Clima, La Coccinella

Da Federicapizzi @LibriMarmellata

ditinocop2I bambini piccoli, intorno all’anno e mezzo di età, ricevono piacere dall’entrare in contatto con l’oggetto libro in maniera attiva, sotto forma di gioco.
Sicuramente la voce della mamma o del papà che leggono una filastrocca o un testo musicale costituisce per il bimbo una coccola preziosa, ma poter manipolare, dar luogo ad un effetto che segue una propria azione, sperimentare la meraviglia che ne scaturisce sono esperienze di gran valore a sostegno di quello che Rita Valentino Merletti definisce con efficacia l’imprinting del libro.

Mi piace molto questa espressione perché credo fermamente che gli albi per la primissima infanzia abbiano un compito d’importanza non indifferente: permettere che il bambino sperimenti l’interesse e il divertimento in relazione ai libri per garantire – o almeno rendere probabile – che in seguito, anche crescendo, egli torni a cercare gli stessi piaceri nella medesima tipologia di oggetto. Il seme di un lettore futuro, quindi, tanto pregiato quanto delicato.

I bambini di 12-18 mesi attraversano una fase di frenetica attività, hanno desiderio di muoversi, agire. Sovente ascolto genitori con figli in questa fascia d’età lamentarsi “non riesco a leggere loro nulla: non stanno mai fermi!”.
Per questo motivo trovo interessanti proposte come le ultime pubblicate dalla casa editrice La Coccinella, progettati, scritti e illustrati da Gabriele Clima, e inseriti nella collana Con un ditino: “Nella notte blu” e “Nel bosco delle fate”.

La Coccinella è una casa editrice il cui ruolo storico nell’invenzione e nella proposta di libri gioco di qualità è indiscutibile. Basti pensare ai famosi libri coi buchi che risalgono agli anni settanta e che hanno rappresentato una svolta di rilievo nel settore.

L’ambito del libro gioco è un terreno minato nel quale bisogna muoversi con allerta e cautela per distinguere prodotti di valore da tanti, troppi, dozzinali e commerciali.
Cosa, quindi, è degno di nota in questa categoria? A mio parere prodotti di buona fattura cartotecnica (senza dover avere necessariamente effetti speciali), privi di meccanismi che richiedano pile o batterie, maneggevoli, resistenti, sicuri, che non si rompano ai primi utilizzi, con una salda rispondenza tra forma e contenuto.
E’ importante che un libro gioco mantenga la promessa permettendo al bambino di interagire efficacemente, con divertimento e soddisfazione. Se così è, oltre a garantire piacere al piccolo lettore, si fa anche strumento valido per lo sviluppo cognitivo.
Sempre, per valutare un libro per l’infanzia, dobbiamo tenere conto, oltre che del testo e delle illustrazioni, anche del progetto, sia grafico che di fattura. Oserei dire che nel caso di un libro gioco questo conti addirittura un poco di più, tenendo bene in conto di non trascurare gli altri criteri.

I due albi de La Coccinella che presento oggi mi sembrano perfettamente rispondenti ai migliori standard.
Sono di dimensioni abbastanza adatte alle manine, appaiono solidi fin dal primo sguardo, sono robusti e sicuri con i loro bordi stondati e il cartone spesso di cui è composta ogni pagina, presentano illustrazioni colorate, vivaci, accattivanti senza essere eccessive, hanno un testo lineare, breve e musicale.

Il gioco proposto è intelligente, divertente e di effetto sicuro e parte già dalla copertina.
In ciascuna doppia pagina, sulla facciata di sinistra, con poche parole, si indica un’azione, piuttosto immaginifica, che si può realizzare con un ditino. Ad esempio: “con un ditino puoi far crescere un fiore, o mille o forse anche di più”.
Nella parte di destra, un meccanismo cartotecnico piuttosto semplice produce un effetto visivo molto efficace: muovendo una levetta, sagomata appositamente per accogliere un piccolo polpastrello, le corolle di un prato di tulipani, le quali inizialmente non sono colorate, si riempiono di un bell’arancio acceso.

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E così via. Voltando pagina, si accende una notta stellata o le luci di una città, si allarga nel cielo un arcobaleno, si muove una nave…Fino alla dolce conclusione nella quale si chiudono al sonno gli occhi di un bimbo rannicchiato sotto le coperte.

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Stesso gioco nel simile “Nel bosco delle fate”, dove c’è la neve, l’albero delle mele, i fuochi d’artificio, il dentino del fratellino…tutto con un ditino!

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Deliziosi, oltre alla dinamica principale, anche alcuni particolari che si svelano guardando con attenzione: un gattino che fa capolino da un finestra, un topo che sfugge ad un gatto affamato, il girasole che cresce nel vaso, un bruco che fa cucù dal tronco dell’albero.

Nonostante io sia decisamente un’adulta, ciò che mi conquista di questi librini è immaginare la meraviglia dei piccoli lettori mentre interagiscono con le loro manine e verificano poi gli effetti allegri, buffi, dolci, sbarazzini, ma anche pieni di richiami sul mondo naturale, sulla dimensione della fantasia, su quella degli affetti e perfino sulla quotidianità.

Ottimi albi da sfogliare accanto ad un adulto di riferimento, ascoltando dalla sua voce l’invito del testo – che è poi una promessa, una piccola anticipazione sulla gioia data dall’effetto che si verificherà – ma perfetti anche per i primissimi contatti autonomi con l’oggetto libro.
Il bambino potrà maneggiarli a piacimento, proprio grazie alla solidità e l’affidabilità della fattura, rendendoli terreno di sperimentazioni e scoperte.

(Età consigliata: dai 12-18 mesi)

Se i libri ti piacciono, puoi comprarli qui: Nel bosco delle fate. Con un ditino ; Nella notte blu. Con un ditino


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