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Nella Russia di Putin non c'è spazio neanche per le minoranze cristiane

Creato il 13 aprile 2013 da Matteo

Ce la caveremo senza capolavori

Lo sfruttamento di un giacimento di molibdeno in Buriazia [1] può distruggere il maggiore enclave di "vecchi credenti" [2] in Russia


Un frammento di Rus' pre-petrina contro la globalizzazione e la civiltà dei consumi. Gli eredi dei "vecchi credenti", che hanno trovato una seconda patria in Buriazia e adesso cercano di difenderla contro il presidente della ditta moscovita Srl "Gruppa "Akropol'"" , il miliardario e senatore dell'assemblea popolare dell'Inguscezia Achmet Palankoev. Chi prevarrà, che pensate?

Il 4 e il 5 aprile nel villaggio Tarbagataj (52 verste [6] a sud di Ulan-Udė [7]) e nella stessa capitale della repubblica hanno avuto luogo udienze pubbliche. All'ordine del giorno - le intenzioni dell'Akropol' di sfruttare il giacimento di molibdeno di Ž ar č icha, che si trovava - evidentemente con il permesso del Signore - nel cuore stesso del maggiore enclave di "vecchi credenti" semejskie .

Questi si sono ingegnati di conservare finora le tradizioni spirituali e culturali della Rus' moscovita precedenti lo scisma. La forma di vita dei semejskie del distretto di Tarbagataj è stata riconosciuta dall'UNESCO un "capolavoro del patrimonio orale e non materiale dell'umanità" (18.05.2001, Parigi). Che fare, oggi è toccata anche a loro. E già non c'è da smarrirsi, da nascondersi.

Lo sfruttamento del giacimento di molibdeno a Ž ar č icha - è nelle immediate vicinanze di Tarbagataj, Pesterev, Soloncy e della stazione di Š aluty - può distruggere il modo di vita non solo ai semejskie. Il giacimento è a tre chilometri dal fiume Selenga, che da metà di tutto il flusso fluviale al Bajkal [9].

Probabilmente la minaccia dell'inquinamento del Bajkal influì sul fatto che l'industria sovietica non si mise a sfruttare il giacimento aperto già negli anni '70 del secolo scorso. Anche se, si capisce, il motivo fondamentale stava nel basso contenuto di molibdeno. Le tecnologie, tuttavia, si perfezionano, i prezzi di questo metallo all'inizio degli anni Duemila sono andati in alto e allora Mosca ha nettamente indebolito la legislazione ecologica. E nel 2006 ha avuto luogo un'asta, ha ottenuto la licenza per i lavori di indagine geologica e di estrazione da questo giacimento una "figlia" dell'Akropol' la Srl "Pribajkal'skij GOK" [10].

Nel frattempo i prezzi del molibdeno hanno preso di nuovo a calare e nella lavorazione del minerale l'Akropol' non si è affrettata. Non di meno tutti i necessari lavori di ricerca sono stati compiuti, è stato preparato il progetto per la lavorazione del giacimento e la costruzione di un GOK ( Gorno-Obogatitel'nyj Kombinat [11]).

- Per i lavori di preparazione pre-progettuali l'investitore ha speso un quarto di miliardo di rubli [12], - dice il direttore dell'organizzazione sociale "Unione regionale buriata per il Bajkal" Sergej Š apchaev. - Questa somma, oltre che dai progettisti ufficiali è stata sfruttata in subordine dagli studiosi locali e dagli specialisti dell'Istituto Geologico e dell'Istituto per lo Sfruttamento Naturale del Bajkal (BIP [13]) della Sezione Siberiana dell'Accademia Russa delle Scienze. L'appetito, com'è noto, vien mangiando e l'establishment locale degli studiosi, affamato fin dal dopo-perestrojka, ha preso a fare pressione per la prosecuzione del lavoro progettuale. Ha risolto compiti diametralmente opposti: da una parte mostrare agli investitori la sicurezza delle tecnologie moderne di estrazione del molibdeno dalla cava di minerale con il metodo della densa lisciviazione con l'utilizzo di acido solforico, dall'altro mostrare che non si era ancora tenuto conto di molti fattori ecologici e che si

richiedevano studi supplementari.

Quanto alle persone, nel pregustare grandi investimenti ci si dimenticò di loro, come si usa fare. E il popolo fino ad allora non disse nulla.

Š apchaev e i suoi compagni conducono un monitoraggio ecologico pubblico dei pericolosi progetti nel bacino del Bajkal. E a settembre dello scorso anno si rivolsero agli industriali con la proposta di tenere audizioni pubbliche sulla documentazione pre-progettuale. A questo stadio del progetto queste non sono in generale obbligatorie, ma, sia detto ad onore dell'Akropol', il gruppo guardò seriamente al loro svolgimento. A un mese dall'inizio delle audizioni aprì pubbliche stanze di ricevimento a Tarbagataj e a Ulan-Udė, mise annunci sui giornali, diffuse e dette trasparenza al materiale pre-progettuale. I "vecchi credenti" si rivolsero a Š apchaev per avere un aiuto nella preparazione alle audizioni.

Ed ecco che all'inizio di aprile in Buriazia si è insediata una solida truppa dell'Akropol', dei progettisti del "Pitergorproekt" [14] e della filiale della Transbajkalia della ZAO [15] "Sankt-Peterburgskaja gornaja proektno-inž inirongovaja kompanija" [16]. Gli ospiti erano accompagnati dai funzionari del governo della Buriazia e anche dal direttore del BIP, il membro corrispondente dell'Accademia Russa delle Scienze Arnol'd Tulochonov, nominato il 5 aprile senatore per la Buriazia al posto del dimissionario miliardario Vitalij Malkin.

La sala della DK [17] di Tarbagataj era piena zeppa, le audizioni andarono avanti tumultuosamente. C'era una cerchia di questioni discusse: il livello di radiazioni dopo l'apertura della cava, l'influenza delle attività del progetto sulle fonti di approvvigionamento idrico, sui terreni ad uso agricolo, sull'ecosistema dei fiumi Selenga e Kujtunka, sulla cultura e il modo di vita dei "vecchi credenti" e sullo sviluppo del turismo e delle attività ricreative. Di conseguenza fu messa ai voti la seguente proposta: "Ritenere inopportuna la lavorazione del giacimento, rifiutare l'approvazione di questo progetto". Su 161 partecipanti registrati a favore di questa formulazione votarono in 132. Contro in 11, uno si astenne. 17 non votarono.

Tuttavia già il giorno seguente i nuovi conquistatori della Siberia presero il sopravvento. Le audizioni a Ulan-Udė raccolsero fondamentalmente i collaboratori dei due istituti della Sezione Siberiana dell'Accademia Russa delle Scienze (quello Geologico e il BIP) che avevano preso parte all'elaborazione della documentazione pre-progettuale. Dal distretto di Tarbagataj giunsero in tre in tutto, anche di delegati delle organizzazioni sociali ce n'erano pochi.

- La possibilità di esprimersi fu data a molti partecipanti, - dice Š apchaev, - in particolare ai rappresentanti dell'associazione degli sciamani Tė ngri. Questi erano preoccupati dalla vicinanza della cava indicata, dove avrebbero dovuto svolgersi lavori di trivellazione con esplosivi, alla roccia sacra Buchė-Bator, da tempo venerata dai buriati - là si tengono le preghiere annuali in segno di onore alla signora del Selenga. Un ittiologo del Vostsibrybcentr [18] teme per la mancata deposizione e fecondazione delle uova di coregone nel Selenga. Alla mia domanda al consigliere del presidente dell'Akropol' se avesse esperienza di lavorazione di simili giacimenti da zero, questi portò come esempio la miniera di molibdeno di Ž ireken nel territorio della Transbajkalia. Tuttavia questa cominciò ad essere lavorata 30 anni fa, quando c'erano altre tecnologie e non può esserci un oggetto analogo. Il progetto di lavorazione di Žarčicha rappresenta di fatto un esperimento produttivo di grandi dimensioni sul territorio naturale del Bajkal con non chiare conseguenze ecologiche e sociali.

Alla fine di queste audizioni fu messa ai voti la formulazione che alla vigilia a Tarbagataj era stata respinta: "Si richiede l'elaborazione ulteriore dei materiali presentati sul tema "L'impresa mineraria per l'estrazione e la lavorazione del minerale del giacimento di molibdeno di Žarčicha", tenendo conto delle note e delle proposte espresse nel corso delle discussioni".

A favore di questa proposta votarono 90 persone, contro 10, tra cui tre abitanti di Tarbagataj, a cui comunque non fu data parola per intervenire.

E così il "capolavoro non materiale" dell'umanità contro il materiale molibdeno per Achmet Palankoev e i profitti dell'Akropol'. Un soggetto che si ripete all'infinito. Lo stesso "Sorokoust" di Esenin, la gara tra il puledro e la locomotiva: "Cara, cara, ridicola sciocca,/Beh, dove, dove corre?"

Nei 22 villaggi del distretto di Tarbagataj oggi vivono 17 mila persone. La maggior parte sono semejskie, discendenti dei "vecchi credenti" trasferitisi qua nel ХVIII secolo da varie regioni della Russia europea. "Hanno reso fertile anche la pietra", - ha detto di loro il governatore della regione di Irkutsk [20]. Isbe alte e decorate con alte finestre intagliate, com'è d'uso tra i "vecchi credenti" nella zona del Bajkal e nella Transbajkalia. Un canto polifonico unico, antichi libri. Bambini dalle teste bianche, forti e resistenti - uno più piccolo dell'altro, una lingua russa insolitamente pura e di una correttezza da professori... Che gente siamo, che perfino a chi sa vivere secondo gli uomini e secondo Dio non diamo niente, li schiacciamo? Che paese è, che se ne frega della propria Costituzione? Ricordo che in essa è scritto: la terra e le altre risorse naturali sono usate e protette nella Federazione Russa come fondamento della vita e dell'attività dei popoli che vivono nel corrispondente territorio (articolo 9).

I "vecchi credenti", certo, non devono abituarsi all'inimicizia delle persone circostanti. Quanto hanno vagato prima di insediarsi qui, oltre il Bajkal - queste strade sono nella memoria genetica. Di nuovo staccarsi, andarsene? Ma dove? Dove si dimenticheranno di loro? In America Latina?

Gli ecologisti e gli attivisti per i diritti umani di Ulan-Udė e di Mosca, commentando per la "Novaja gazeta" gli avvenimenti di Tarbagataj, dicono che il motivo radicale di tali conflitti - sia dell'attuale rivolta del Chopë r nella regione delle Terre Nere [21] o la recente contrapposizione nella stessa Buriazia, nel distretto di Krasnyj Č ikoj [22], di "vecchi credenti", buddisti e governo locale alla corporazione statale Rosatom [23] - è uno solo: non c'è un meccanismo di divieto di lavorazione dei territori vulnerabili, se non sono OOPT ( Osobo Ochranjaemaye Prirodnye Territorii ).

E inoltre gli ecologisti, riferendosi a circostanze attendibili, temono che si inizierà a schiacciare sistematicamente l'attivo dei "vecchi credenti verdi", formatosi nel processo di preparazione e svolgimento delle audizioni non appena finirà il Consiglio di Stato a Ulan-Udė con Putin fissato per l'11 aprile.



Aleksej Tarasov, "Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/society/57631.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Repubblica della Siberia meridionale.

[2] Staroobrjadcy significa "seguaci del vecchio rito". Sono detti anche , "vecchi credenti", ma in italiano si traduce convenzionalmente così anche l'altro termine. starovery Sono ortodossi scismatici che respinsero le riforme del patriarca Nikon nel XVII secolo.

[3] Antico nome della Russia.

[4] Cioè precedente le riforme occidentaliste dello zar Pietro I nel XVIII secolo.

[6] La versta è un'antica misura russa pari a 1,067 km.

[7] Capitale della Buriazia.

[8] Ramo dei "vecchi credenti" così chiamato forse perché fu deportato a famiglie intere ("famiglia" è sem'ja

[9] Il lago Bajkal, il più profondo del mondo e una delle più grandi riserve di acqua dolce.

[10] "GOK (vedi in seguito) del Bajkal".

[11] Complesso Minerario e di Arricchimento.

[12] Circa 6,2 milioni di euro.

[14] Qualcosa come "Progetto Minerario di Piter". Piter sta per San Pietroburgo.

[16] Compagnia di progettazione e ingegneria mineraria di San Pietroburgo.

[18] Centro per la Studio sui Pesci della Siberia Orientale.

[19] Ciclo di preghiere della chiesa ortodossa di 40 giorni per un defunto o per un malato grave.

[20] Città della Siberia meridionale.

[21] La regione delle Terre Nere e il fiume Chopër si trovano nella Russia centro-meridionale.

[22] Villaggio della Buriazia meridionale. Krasnyj sta per "rosso" e il Čikoj è un fiume.

[23] Qualcosa come "Atomo Russo" (ente per l'energia nucleare).

[24] Territori Naturali Particolarmente Protetti.


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