Magazine Famiglia

nemero settantasette

Da Bimboverde
Oggi mi sono guadagnato un pezzettino di Paradiso. Ho finalmente portato a termine la presentazione della domanda di disoccupazione. Deo Gratias.
Sveglia alle sett'albe, piove. Pendo la bimbomobile e mi dirigo , più o meno cosciente, all'ufficio per il lavoro. Arrivo zombettino zombettò alle sei e mezza e sono il settantasettesimo, pensavo peggio ! Prende i nomi una strana signora che è mi ricorda un po' Natalia Aspesi, stessi occhiali e stessi capelli. E se fosse veramente lei che fa un'inchiesta ? Boh ?
In pochi minuti arriva la maggioranza degli aspiranti disoccupati. I bagnini sono abbronzatissimi, in forma e quasi tutti in moto, malgrado la pioggerella. Le cameriere arrivano in pullman, hanno borse grandissime e passo più lento. I cuochi sono grassi, Bv fa eccezione. Dubitate sempre di un cuoco magro. Devo cambiare lavoro. Le segretarie e le addette alla reception sono perfettine , truccate, sicure. Gli impiegati, sotto assedio, ma efficienti, chiedono alla Natalia Aspesi di fermarsi a 160 iscritti. Si formano anche gruppetti etnici, sento parlare spagnolo, arabo e russo.
Il centro per l'impiego occupa un intero piano di un palazzo nuovo, tutto vetro e cemento, colori vivi e ambienti comodi e razionali. La grande sala d'aspetto ha il parquet chiaro. Una grande cupola di plexiglass filtra una luce chiara e gradevole. Un divano tondo, come un grande anello color salmone gli è posto proprio sotto. Ho l'appuntamento per le dieci meno un quarto. Leggo un po'. Ascolto sull'i-pod delle cose di Bach che ho masterizzato ieri per D, faccio colazione e la brioche è cruda e gommosa. Incontro poi un po' di gente che conosco. Tutti più o meno rassegnati, in balia della giornata complicata e burocratica, ancora cotti per la fine della stagione. E poi un giretto alla Coop, che è proprio accanto e una visitina ai negozi della nuova galleria commerciale. Finalmente è il mio turno e in poco tempo me la sbrigo. Devo ora dirigermi in un'altra cittadina alla sede dell'Imps. L'aurelia è più intasata della zucca del BV nelle cosiddette giornate creative. (Dio ve ne liberi !) Impiego una buona mezz'ora a fare pochi chilometri. Qui nel vecchio palazzo ottocentesco la coda è inesistente, Prendo il numeretto e finisco la mia piccola odissea. Al ritorno la visione della prima mareggiata della stagione mi tira un po' su il morale. Senza macchina non l'ho fotografata, immaginatela pure come meglio vi aggrada.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

A proposito dell'autore


Bimboverde 144 condivisioni Vedi il suo profilo
Vedi il suo blog

L'autore non ha ancora riempito questo campo L'autore non ha ancora riempito questo campo

Dossier Paperblog

Magazine