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Neonati su FaceBook

Da Vidharr

FaceBookLa paura del mostro internet, della pedofilia e l’eccesso alla riservatezza producono nell’utente medio un diffuso effetto di “non ritorno”. FaceBook ed i bambini sono l’esempio più eclatante di questo fenomeno; il mondo si divide in due grandi e distinte categorie: chi pubblica tutto e chi non pubblica niente, per paura. Una paura non concreta e difficile da spiegare. Impossibile da capire. In questo ultimo periodo mi sono imbattuto in due esempi lampanti: l’amica che mi intima di non pubblicare le foto del figlio appena nato (cosa che comunque non avrei mai fatto senza permesso) e il papà che annuncia l’arrivo della secondogenita ma che alla specifica richiesta (foto foto foto) risponde: “Purtroppo su facebook non posso mettere foto dei miei figli… mia moglie ha posto il veto… troppe teste di c… in giro nell’etere… non ha tutti i torti…”. Non voglio adesso parlare di come l’utente medio consideri facebook=internet e non voglio parlare di Etere. Io ho chiesto lumi (Perché, se metti una foto cosa può succedere? Mi sfugge il nesso…) senza ottenere risposta. La mia domanda però mi sembra lecita: se metto le foto di un bambino (nel caso specifico un neonato) cosa potrà mai succedere? Il pensiero corre subito al pedofilo di turno ma anche se la foto fosse intercettata da un brutto ceffo cosa potrebbe mai farne? Masturbazione? Violenza mentale? Io capisco le deviazioni ma mi sembra che si tenda ad esagerare e a dipingere il mostro più brutto di quanto sia in realtà. Se qualcuno volesse fare del male al bambino avrebbe comunque tutti i dati (nome, mail, telefono, indirizzo, spostamenti, amici), ma proprio tutti, per risalire all’indirizzo reale anche senza foto. Io stesso ho pubblicato le foto di mio nipote sapendo benissimo di non correre alcun rischio e nessuno si è sognato di accusarmi di chissà quale errore (e sono passati oltre cinque anni). A chi possiamo attribuire la colpa di questo modo di pensare? Non serve correre troppo con la fantasia: ignoranza e scarsa conoscenza del web (è più facile che i pericoli arrivino dall’ospedale, dal comune, dall’asilo, dalla chiesa) sono sicuramente colpevoli, ma anche televisioni e media hanno creato una campagna demoniaca contro la rete e contro tutti i social network, esaltando i lati negativi e senza parlare delle possibilità offerte dal mezzo internet. Il tempo aggiusterà le cose e ci farà capire quanto siamo piccoli e ridicoli.

 


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